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"Coppie di fatto, pronto il testo Pd. Il no di Fioroni", di Maria Zegarelli

Il comitato presieduto da Bindi presenta domani le sue proposte: sì ai diritti delle coppie gay, no ai matrimoni. Il senatore ex popolare: «Il segretario dovrebbe occuparsi piuttosto di crescita, giovani, famiglia». Martinelli, responsabile Pd: «Fioroni usa strumentalmente il tema dei diritti civili». Fuoco alle polveri. Ci ha pensato Beppe Fioroni che in un’intervista ad Avvenire ha criticato Pier Luigi Bersani per aver auspicato una legge sulle coppie di fatto. Antica ferita del Partito democratico il dibattito interno sul riconoscimento delle unioni civili. Per il giornale dei vescovi italiani, poi, una legge così di fatto aprirebbe ai matrimoni gay. Ipotesi che Fioroni vede come fumo negli occhi. «Io mi aspetto primarie di programma. Di contenuti. E mi auguro che i grandi temi possano essere raccolti da Bersani, che sia lui a declinare lavoro, crescita, giovani e famiglia», dice l’ex ministro. Ma, aggiunge, se lui, cioè Bersani, non c’è, allora «sarei costretto a riflettere e, magari, a muovermi». Si delinea l’ipotesi di una nuova candidatura alle primarie? Fioroni non conferma e non smentisce, ma intanto crea una polemica furente che rimbalza da twitter a facebook ed entra nella carne viva dei democrat. L’invito dal web è a candidarsi davvero «così finalmente facciamo tra gli elettori Pd quel referendum invocato da tempo sui diritti civili. Vedremo se la sua posizione raccoglie il 90 o il 10%», sintetizza il senso il twitter del senatore Ignazio Marino.
Dalla segreteria nazionale parla invece Ettore Martinelli, responsabile diritti civili del Comitato che il partito ha istituito per stilare un documento sull’intera materia. «Fioroni usa strumentalmente il tema dei diritti civili per accreditarsi presso i moderati. Non si spiega altrimenti il totale disinteresse al lavoro del Comitato, di cui è parte. Non è mai venuto in oltre un anno di lavoro. Venga lì a confrontarsi e a trovare un punto di sintesi». Ivan Scalfarotto, vicepresidente Pd: «Finalmente sapremo quanti sono gli italiani di centrosinistra che avversano temi come le unioni gay e il testamento biologico. L’esperienze europea ci dice che questi sono temi che fanno parte dell’identità delle persone progressiste: contare i sostenitori di Fioroni ci farà finalmente uscire dall’equivoco».
Tace per ora il segretario anche perché giovedì al Nazareno si riunirà il Comitato, presieduto da Rosy Bindi, per mettere a punto il testo finale che affronta a 360 ̊ i temi delle coppie di fatto, del testamento biologico, della fecondazione assistita. E sarà quella la sede di discussione. Quello a cui stanno lavorando i membri del Comitato non sarà un testo fatto di articoli e commi, si tratterà di una serie di linee-quadro da sottoporre al voto dell’Assemblea generale del prossimo luglio. Del gruppo di lavoro fanno parte politici tra i quali Ivan Scalfarotto, Paola Concia, Ignazio Marino, lo stesso Fioroni filosofi e costituzionalisti e si è anche avvalso del contributo dell’attuale ministro Renato Balduzzi.
«Ciò che il Pd non può permettersi dice Martinelli è di continuare a ignorare un tema, quello di creare un istituto giuridico che regolamenti le convivenza delle coppie dello stesso sesso, su cui il nostro Paese è in grave ritardo ed è già stato sollecitato da tempo dall’Unione Europea e anche dalla Corte Costituzionale». Il faro per il Comitato è soprattutto la sentenza 4184 della corte di Cassazione secondo la quale le coppie gay, che allo stato «non possono far valere il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all’estero» hanno tuttavia il «diritto alla “vita familiare”» e dunque a «vivere liberamente una condizione di coppia», potendo in «specifiche situazioni», avvalersi di un «trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata».
Nel documento a cui sta lavorando il Pd non si prevede il matrimonio tra gay ma si auspica l’individuazione «di un istituto giuridico che equipari la condizione dei cittadini omosessuali a quella degli etero nei rapporti di coppia», come spiega uno dei membri. Anche sul testamento biologico la linea sarà quella di escludere l’eutanasia ma di prevedere il rispetto delle volontà espresse dal singolo individuo. Il documento, tuttavia, non riscuote l’ok unanime. Critico Marino, che durante l’Assemblea nazionale dello scorso invocò l’istituzione del Comitato. «Quello che emerge osserva alla vigilia dell’incontro conclusivo è che non c’è una visione comune all’interno dei dirigenti del Pd, al contrario di quanto avviene tra gli elettori democratici, seppur con sensibilità diverse a seconda delle fasce di età. Sul matrimonio tra gay nei dirigenti ci sono grandi distanze». Così grandi che il senatore Pd annuncia di presentare entro una settimana un ddl sulle coppie di fatto e il matrimonio gay, «inizierò a raccogliere le firme e a quel punto vedremo chi vorrà davvero adeguare la nostra legislazione a quella di moltissimi Paesi europei».

l’Unità 13.06.12