Torri e chiese, i sindaci: «Subito le verifiche». di Chiara Affronte
Campanili, chiese, torri. l’Emilia Romagna ne è costellata e le cittadine colpite duramente dal terremoto ne sono un esempio. Queste torri simbolo con gli orologi fermi all’ora delle scosse e questi monumenti rischiano di diventare un problema vero per la ricostruzione. Così, oltre al dolore nel vedere sbriciolarsi davanti a se’ la propria identità di cittadini, oggi queste stesse città trovano nei monumenti storici un ostacolo per la ripartenza. Luisa Turci, sindaco di Novi, la cittadina che il 3 giugno ha perso la sua torre con l’orologio, lo dice chiaramente: «un esempio: una casa agibile non può essere abitata perché le pende sopra un campanile che sta per crollare; i proprietari sono arrabbiatissimi perché i giorni passano e nessuno sta facendo nulla». Le zone rosse della città colpite dal terremoto coincidono con i loro centri storici costellati di monumenti vincolati dalla soprintendenza per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna. Zone che potrebbero e dovrebbero essere mano a mano ristrette per ripartire perché da un monumento vincolato dipende la rimessa in agibilità di molti altri edifici. …