Nella notte che precede l’arrivo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Emilia la terra ha tremato ancora 8 volte. La scossa più forte, 3.2 gradi della scala Richter per 8.5 chilometri di profondità e con epicentro tra Rolo, Novi, San Possidonio, Concordia sulla Secchia e Moglia è stata registrata alle 3.47. Nessun danno a cose o persone, se non l’aggravarsi, almeno dal punto di vista psicologico dell’angoscia di chi dal 20 o dal 29 maggio ha perso tutto e vive uno stato di continua allerta. A tentare di rincuorare, o almeno a manifestare la propria vicinanza agli sfollati, sarà il presidente Napolitano che dopo un incontro alle 12 con i presidenti delle Regioni interessate dal sisma, Vasco Errani per l’Emilia, Roberto Formigoni per la Lombardia e Luca Zaia per il Veneto, incontrerà nel pomeriggio i terremotati.
Alle 16 il capo dello Stato dovrebbe essere a Mirandola dove, prima, verrà accompagnato nella Zona Rossa, quindi alla tendopoli che si trova davanti alla biblioteca (ora sede del municipio). Il giro per l’area colpita proseguirà poi con le tappe a Cento e Sant’Agostino, nel ferrarese. Alle 19 infine Napolitano si riunirà a Crevalcore con sindacati e associazioni di categoria per parlare di danni al tessuto imprenditoriale, ma anche di futuro e di ricostruzione. Un futuro che, oggettivamente, per chi vive qui e continua a sentirsi ballare la terra sotto i piedi sembra lontanissimo e, per molti aspetti, insondabile. E questo nonostante qualche segnale, seppure piccolo, di ripresa della quotidianità sembra arrivare. La Ceramica Sant’Agostino, azienda in cui durante il sisma della notte del 20 maggio persero la vita due operai turnisti, ieri ha fatto sapere di avere ripreso la consegna degli ordinativi, che continuano ad arrivare.
dal Sole 24 Ore 07.06.12