«L’Italia della solidarietà, del volontariato è l’italia migliore», afferma il Capo dello Stato incontrando nella tendopoli di Mirandola i volontari della protezione civile e gli sfollati del terremoto della scorsa settimana. Napolitano già in mattinata, incontrando a Bologna gli amministratori delle tre regioni colpite dal sisma (Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto) aveva sottolineato con forza: «Lo Stato è qui, ed è all’opera per fare la sua parte».
NELLA TENDOPOLI DI MIRANDOLA
A Mirandola Napolitano ricorda di esser stato la settimana scorsa in Friuli Venezia Giulia, nelle zone colpite dal terremoto nel 1976. In quella occasione, racconta Napolitano, «ho visto in tv cosa era Gemona dopo il sisma e ho visto cosa è adesso. Questo – dice con la voce rotta dalla commozione – deve essere un grande incoraggiamento per voi. Si è rialzato in piedi il Friuli Venezia Giulia, si rialzerà l’Emilia-Romagna a cominciare da Mirandola. Non ho dubbi – aggiunge Napolitano -. Siete gente forte».
Il Capo dello Stato torna poi sul decreto a favore delle zone terermotate firmato ieri sera. Con la voce ancora una volta commossa il presidente della Repubblica racconta che lo ha firmato ieri sera perchè «non potevo venire se non avevo il decreto in mano. E in questo decreto – aggiunge – c’è molto lo zampino del presidente Errani. E’ un decreto – spiega ancora – scritto con la massima attenzione per esigenze vere e il governo si è mostrato molto pronto e sensibile, nonostante le ristrettezze finanziarie». Insomma, prosegue nel suo ragionamento, «si cercherà di fare l’indispensabile per superare questa fase critica».
«VI RIALZERETE CON LE VOSTRE FABBRICHE»
Napolitano torna ancora indietro con i ricordi. «Erano passate poche ore dal terremoto in Umbria ed io ero allora ministro degli Interni con la delega alla Protezione civile», racconta il presidente della Repubblica ricordando come «sembrasse la fine della basilica di San Francesco d’Assisi. Sono riusciti a rialzare quella basilica. Anche nel duomo di Gemona ho visto colonne che si sono rialzate. Voi – dice ancora una volta commosso – vi rialzerete con le vostre fabbriche, con le vostre case».
In mattinata Napolitano aveva sottolineato, fra l’altro, «il ruolo speciale costituito dai sindaci dei comuni terremotati. Sindaci che sostituiscono i pilastri dell’edificio costituzionale e che possono dare il contributo essenziale al momento drammatico che state vivendo».
QUALCHE FISCHIO ISOLATO
Piccola contestazione all’uscita del presidente della Repubblica dalla tendopoli di Mirandola con dieci-quindici esponenti di gruppi dei centri sociali che hanno fischiato le personalità alla loro uscita dall’incontro con i volontari della Protezione civile. I fischi e alcuni cartelli inneggianti a proteste contro il sistema bancario sembravano comunque essere rivolti più nei confronti del sindaco di Mirandola Maino Benatti che al Capo dello Stato
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