"La “riforma del merito” in una scuola che non riesce a incidere sulle disparità sociali", di Rosario Amato
La “riforma del merito” in una scuola che non riesce a incidere sulle disparità sociali. La sensazione, leggendo il progetto di riforma della scuola, è che chi l’ha messo a punto non abbia le idee chiarissime su come funzionano la scuola e l’università. Per esempio la norma secondo la quale ogni istituto superiore dovrà scegliere lo studente dell’anno in base al voto dell’università e alla media degli ultimi tre anni, che avrà in premio uno sconto del 30% delle tasse del primo anno d’università, risulta abbastanza inutile in un sistema universitario che, di solito, esonera gli studenti che hanno preso 100 o 100 e lode alla maturità dal pagamento delle tasse del primo anno. E spesso fornisce agli stessi studenti una borsa di studio. Certo, dipende da università a università. La norma di legge varrebbe invece su tutto il territorio dello Stato. Ma solo per uno studente a scuola, un numero di gran lunga inferiore rispetto a quello degli studenti che attualmente beneficiano dell’esonero garantito dalle varie università. Altra obiezione che si potrebbe fare (più …