Nel paese che sta sprofondando «Le voragini ci inghiottiranno», di Elvira Serra
Il piede del volontario Augusto Ronconi entra perfettamente in lungo nella frattura che ha fatto indietreggiare di dieci centimetri da un lato e venti dall’altro la casa all’angolo tra viale Gramsci e via Morandi. Nella parallela, al civico 14, una faglia larga un metro e profonda di più, ha spezzato in due la strada, finendo nel giardino della villetta di fronte, dove ha prodotto cumuli di sabbia e limo come per effetto di un geyser. Si chiama liquefazione delle sabbie ed è quel fenomeno che si può creare nei terreni molto sabbiosi, ricchi di falde acquifere: il sisma li scuote e il fango si disperde dove trova spazio, lasciando un vuoto che fa cedere il suolo. «Casa mia si è inclinata di dieci gradi. I confini con il mio vicino si sono staccati di dieci centimetri. Le porte non chiudono più. Controllo ogni giorno il livello con un filo a piombo. Da domenica è salito di un centimetro. Non voglio neanche pensare di perdere la casa, sarebbe la fine di tutto», dice Saverio Tartarini, operaio …