Mese: Maggio 2012

"Dal predellino al nulla", di Rinaldo Gianola

Silvio Berlusconi un po’ ci manca. Manca soprattutto alla destra che non sa dove andare e anche ai centristi che dopo aver giocato senza pudore con le tre carte, ma avendo sempre come riserva la stella del cavaliere, oggi non sanno come ripiegare e litigano sul mai nato Terzo Polo. Un’entità politica destinata inevitabilmente a sciogliersi senza lasciar traccia. Che cosa sta succedendo all’ex premier, all’inventore del “predellino”, all’abile creatore di partiti come slogan pubblicitari? Parla poco, decide ancora meno. Non commenta il voto, va in visita dall’amico Putin per evitare di mettere la faccia su una sconfitta pesantissima che sarà attribuita ad Alfano, visti i precedenti. I suoi hooligans lo invitano a far cadere il governo Monti, la Santanchè gli suggerisce di vincere le elezioni e poi puntare al Quirinale, altri più pratici chiedono almeno un rinnovamento di linea e di leadership del partito. Ma c’è ancora il Pdl? Berlusconi non è certo sereno nemmeno per l’andamento delle sue aziende, la crisi morde tutti e Mediaset, che pur è un solido colosso, chiude il …

"La spallata dei giovani nel voto dell’Europa", di Tito Boeri

Il boom c´è stato, eccome. Il super-Sunday elettorale europeo è stato un utile termometro del disagio soprattutto giovanile, presente in tutti i paesi del contagio e ben oltre nella zona Euro. Pericoloso ignorare il messaggio o anche solo sminuirne l´importanza. Gli elettori greci, italiani e tedeschi, dopo quelli francesi del primo turno delle presidenziali di due settimane fa, hanno premiato i partiti che si sono opposti con maggiore vigore alla “barbarie dell´austerity”. E se il consolidamento fiscale è inevitabile, lo è altrettanto, se non di più, l´esercizio della democrazia. Il dilemma è come conciliare il rientro del debito con l´esame delle urne, cui per fortuna chi ci governa deve prestarsi. Come sempre, qualche risposta può venire cercando di interpretare questo voto. Tre sue caratteristiche ci paiono particolarmente importanti. La prima è che la sconfitta dei partiti di governo questa volta è stata decretata dai giovani. Sono stati protagonisti nel voto come nel non voto. I dati Ipsos ci dicono che al primo turno delle presidenziali francesi, Sarkozy ha ottenuto solo il 18 per cento dei …

"Lega addio. Il Pd in testa in Lombardia", di Andrea Carugati

L’asse Gemonio-Arcore investito al Nord da un vero tsunami. E il centrosinistra si trova a un passo dalla conquista di città che ieri sembravano impossibili. A Como, Lega e Pdl nel 2010 sfioravano il 60%, alle comunali di qualche giorno fa hanno preso il 20%. È qui, in quello che veniva chiamato «il Mugello del centrodestra», feudo incontrastato per tutta la seconda Repubblica, che inizia il nostro viaggio nella Lombardia posttsunami del 6 e 7 maggio. Una regione dove l’asse Arcore-Gemonio è semplicemente collassato, regalando al Pd e ai suoi alleati una chance formidabile: ritrovarsi primo partito, a un passo dalla conquista di città che sembravano aliene. Difficile parlare di una clamorosa avanzata dei democratici: quasi sempre i voti sono gli stessi del 2010, con qualche punta di eccellenza e qualche oscillazione al ribasso: ma quello zoccolo duro del 35-40% improvvisamente è diventato oro. «Mentre tutto un sistema salta per aria noi teniamo e ci consolidiamo, e riusciamo a mettere in piedi coalizioni che si aprono alla società civile», sorride Maurizio Martina, giovane segretario del …

"Flc-Cgil: la scuola non sopporta più tagli. L’11 maggio presidio davanti al Miur", da La Tecnica della Scuola

Per chiedere all’amministrazione di attuare soluzioni che mettano l’istruzione “in condizione di riprendersi”. Invitate tutte le figure professionali, compresi dirigenti e Dsga. Ma anche studenti e famiglie. Il sindacato ammette che nel settore vi sono sprechi e disfunzioni, solo che tagliando indistintamente rimangono in vita. La scuola ha subìto tagli su tagli e ora non ne può più”. Con questo slogan, venerdì 11 maggio la Flc-Cgil ha dato appuntamento al personale della scuola, ma anche agli studente e alle famiglie davanti al ministero dell’Istruzione: a partire dalle 10,30, lungo viale Trastevere, il sindacato confederale promette che saranno presenti anche “dirigenti scolastici e direttori amministrativi che non ce la fanno più a far quadrare bilanci vuoti”. Tutti insieme organizzeranno un presidio che, secondo gli organizzatori, servirà anche a chiedere a politici e amministratori del Miur di attuare delle soluzioni per mettere il comparto dell’istruzione “in condizione di riprendersi”. Al presidio parteciperanno tutte le figure professionali della scuola: “gli assistenti amministrativi – si legge nel sito della Flc-Cgil – che non ne possono più di molestie burocratiche …

"Salario base per i cocopro. Soldi se si perde il lavoro", di Giuseppe Vespo

E’ stato il giorno dei precari, dentro e fuori dal Parlamento, con la generazione mille euro (quando va bene) che si ritrova fuori dal Senato, la ministra Fornero che va in videochat a spiegare la sua idea di Lavoro e la «coppia di fatto », come si definiscono i relatori alla riforma della stessa ministra, Tiziano Treu (Pd) e Maurizio Castro (Pdl), che presenta gli emendamenti al disegno di Legge. È da queste proposte che vengono fuori le novità più importanti per chi lavora a termine. Si va dal salario base per i collaboratori a progetto all’una tantum per i parasubordinati che perdono il lavoro, che sarebbe una sorta di indennità di disoccupazione un po’ più corposa di quella prevista in questo momento. C’è qualche misura per contrastare l’abuso delle (finte) partite Iva, ma per contro si paga qualche dazio alla tanto richiesta flessibilità in entrata. In questo senso, il primo contratto di lavoro a tempo determinato potrà essere stipulato per un anno, e non più al massimo per sei mesi, e soprattutto non ci …

"Il dramma dei suicidi oltre le cifre" di Mario Calabresi

La nostra paura del futuro aumenta ogni giorno, c’è una continua perdita di fiducia e di speranza e l’attenzione degli italiani è calamitata dalle notizie di chi si toglie la vita, le più lette in assoluto nelle ultime settimane. Un lettore di Modena, rappresentativo delle centinaia di e-mail che arrivano qui al giornale da settimane, mi scrive angosciato che «suicidi per motivi economici, fallimenti di impresa e debiti anche fiscali, stanno aumentando di giorno in giorno in maniera preoccupante». Il presidente del Consiglio e il primo partito della sua maggioranza duellano sulle responsabilità della crisi e sulle sue conseguenze, evitando solo di pronunciare la parola suicidio, di gettarsi addosso l’accusa più grave e infamante. Ma stiamo discutendo di un fenomeno davvero nuovo, che non conoscevamo prima, esploso soltanto negli ultimi tre mesi, o di qualcosa che per anni non abbiamo visto e abbiamo sottovalutato? I numeri sembrano dare ragione alla seconda ipotesi e ci dicono quanto la nostra percezione dei fatti possa cambiare influenzata dalle nostre ansie e dall’enfasi con cui le notizie vengono date …

"Il disagio della Fornero", di Chiara Saraceno

La ministra Fornero ammette che il governo ha sottovalutato le difficoltà delle persone e delle famiglie più vulnerabili, pensando che l´uscita dalla crisi sarebbe stata più rapida. E riconosce che la riforma delle pensioni, nella sua durezza e radicalità di attuazione, ha provocato non pochi disagi agli individui e famiglie coinvolte. In effetti, è l´unico caso a mia conoscenza in cui non c´è stato un periodo di transizione. E la questione degli esodati rimane largamente irrisolta. Quella della ministra è stata una ammissione onesta, anche se forse troppo tardiva, che la medicina che lei ed il governo di cui fa parte hanno creduto necessario somministrarci non è ugualmente amara per tutti e qualcuno rischia di non trarne alcun giovamento, al contrario. Il ministro Passera si è spinto molto più in là, tratteggiando una situazione a tinte fosche, dove la metà della popolazione sarebbe a forte rischio, con conseguenze per la tenuta della coesione sociale. Confesso un certo stupore e persino disagio. Se a fare questa valutazione fossero i sindacati o l´opposizione, si direbbe, anzi si …