Bersani: «Parlerò ai progressisti, ai riformatori e ai moderati», di Mariantonietta Colimberti
La prima direzione dem dopo i ballottaggi. Si terrà martedì prossimo, ma il segretario non vuole presentarsi semplicemente col bottino, sia pure positivo, dei risultati elettorali che hanno confermato il Pd non solo primo partito, ma di fatto l’unico su piazza. La crisi economica incalza, il dramma greco è in pieno svolgimento, le giravolte berlusconiane rischiano di rimettere in discussione anche l’accordo sulla riforma elettorale: il segretario vuole rivolgersi al paese, a quella vasta area di «progressisti, riformatori e moderati» decisa a voltare pagina definitivamente rispetto al berlusconismo senza cadere nei nuovi populismi. Bersani sa che questo non è il momento di stare fermi, tra le diverse e confuse proposte politiche e discese in campo annunciate. Sa anche, però, che troppe sono le incognite dei prossimi mesi. Allora, vuole intanto mettere un punto fermo, parlare a chi già è nel perimetro di un’alleanza progressista, ma anche aprire le porte, oltre la foto di Vasto. Che quella foto sia tornata attuale è evidente e forse inevitabile: nella stragrande maggioranza dei comuni dove il Pd ha vinto …