Giorno: 23 Maggio 2012

Conferenza Nazionale per la scuola dei nativi digitali

si svolgerà nei giorni 25 e 26 maggio 2012 a Roma (Tempio di Adriano, piazza di Pietra), la prima Conferenza nazionale del PD per la scuola dei nativi digitali. E’ un importante appuntamento politico al quale prenderanno parte il Segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani e il Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Francesco Profumo , il presidente del gruppo Pd alla Camera Dario Franceschini , i capigruppo Pd delle Commissioni Cultutra e Istruzione Manuela Ghizzoni e Antonio Rusconi , gli ex ministri Giuseppe Fioroni e Luigi Berlinguer, il Presidente del Forum Istruzione PD Giovanni Bachelet e molti altri parlamentari. Ospite d’onore sarà Marc Prensky , esperto internazionale di tecnologie digitali e modelli di apprendimento: sua la lectio magistralis di venerdì 25. Con lui, ci sarà anche Gerard van Wolferen , capo del programma di ricerca in Design Creativo per l’Inclusione presso la l’Università di Utrecht “School of the Arts”. il programma completo Protagonisti della Conferenza saranno insegnanti, esperti, editori. Interessante e prestigioso il panel dei relatori: dalla pro rettore della Bicocca Susanna Mantovani a …

"Figli ancora casa a 34 anni. Pochi matrimoni, più divorzi", di Lorenzo Salvia

È la molla che spinge i genitori a far studiare i figli, lo stimolo che porta ragazzi e ragazze a cercare un lavoro migliore. Fino agli anni Settanta ha funzionato, consentendo alle famiglie di salire qualche gradino, generazione dopo generazione. Adesso l’ascensore sociale si è bloccato. Anzi, va in direzione opposta, dall’alto verso il basso. Dice il rapporto Istat 2012 che se la «mobilità ascendente si è ridotta» è invece «aumentata la probabilità di sperimentare una mobilità discendente». Specie per i figli della «classe media impiegatizia e della borghesia». E non è certo l’unica notizia negativa che arriva dalle 300 pagine del lavoro presentato ieri dall’Istituto nazionale di statistica. Figli a casa Aumenta ancora il numero dei giovani che restano a vivere con i genitori: sono il 41,9% nella fascia che va dai 25 ai 34 anni, contro il 33,2% del 1993. Non chiamiamoli bamboccioni, però. La metà di loro, il 45%, resta da mamma e papà non per scelta ma perché non ha un lavoro e non può mantenersi, figuriamoci pagare un affitto. Aumentano …

Il giudice cittadino. La parabola professionale e umana di Giovanni Falcone di Vincenzo Vasile

Assediati dalle immagini orribili di questi giorni, sfogliamo vecchi album della memoria. Non è questa, la storia di Giovanni Falcone, che avrete letto e riletto altrove in questi giorni di tragica ricorrenza, sono flash della memoria di quando Falcone non era ancora Falcone. Nella prima pagina dell’album c’è un ragazzo che s’affaccia al portone del liceo classico Umberto, in piazza sant’Anna. Nell’intervallo si sfama con il tipico cibo da strada palermitano, il pane e panelle, vitto interclassista. Di là dal marciapiede, sfila una carrozza tirata da due cavalli, un lussuoso landò. Si intravedono all’interno della vettura, mentre escono dal loro palazzo settecentesco, dirimpetto alla scuola, una donna, la principessa di Ganci, e il figlioletto, il principe Vanni Calvello di san Vincenzo. Il palazzo davanti al liceo Il ragazzo con il pane e panelle, diventato magistrato, lo farà arrestare tanti anni dopo, perché il giovane aristocratico poi sarebbe diventato socio del capomafia Francesco Di Carlo, e gli avrebbe messo a disposizione persino un castello a Trabia per summit criminali in cui si programmavano affari e delitti. …

"Lo spiraglio della Corte", di Stefano Rodotà

La decisione della Corte costituzionale sulla legge in materia di procreazione assistita lascia aperta la questione della legittimità del divieto della fecondazione eterologa. Infatti, invitando i tribunali che avevano sollevato la questione a riesaminarla tenendo conto di una recente sentenza della Corte europea dei diritti dell´uomo, i giudici della Consulta hanno ritenuto necessario un ulteriore approfondimento, così mostrando di considerare insufficienti gli argomenti di chi aveva chiesto una sentenza che riaffermasse senz´altro la costituzionalità di quel divieto. Come si sa, il divieto di ricorrere alla procreazione assistita è all´origine di un consistente «turismo procreativo», che obbliga ogni anno migliaia di donne italiane a recarsi in altri paesi per ricorrere ad una tecnica ormai accettata quasi ovunque. Non volendo continuare a subire questo stato delle cose, alcune coppie si sono rivolte ai tribunali che, non ritenendo infondata la questione di illegittimità riguardante quella norma, hanno investito del problema la Corte costituzionale. L´ulteriore approfondimento richiesto ieri è basato su una sentenza della Corte di Strasburgo che, modificando un suo precedente orientamento, in un caso riguardante l´Austria ha …

"La crisi di sistema", di Claudio Sardo

Le elezioni amministrative hanno certificato una crisi di sistema. Il bipolarismo della Seconda Repubblica – che Berlusconi era riuscito a modellare attorno al proprio impianto populista – si è sgretolato. Dove c’erano l’asse del Nord, il centrodestra senza confini a destra, il blocco sociale che contrapponeva la libertà alla stessa idea di «pubblico», ora c’è un grande vuoto. Il Pd, rimasto il solo partito nazionale tra le macerie, conserva una massa critica e una capacità di coalizione che appare oggi come la risorsa estrema, su cui ricostruire una competizione democratica. Il suo successo è indubbio, se misurato in termini relativi. Ma a nessuno sfugge che si tratta di un successo fragile. Lo ha dimostrato anche la facilità con cui gli elettori del centrodestra e del centro hanno dirottato al secondo turno i loro voti sui candidati grillini. La protesta radicale, la carica anti-establishment, il rifiuto della mediazione politica sono un’onda montante: contengono certo una domanda di rinnovamento, ma la travalicano. Se non è stata la prima scelta, l’opzione Grillo è diventata quantomeno a Parma il …

"Italia più povera. Salari fermi risparmi in calo", di Roberto Giovannini

Un baratro tra Nord e Sud, tra classi sociali, tra chi ha un posto fisso e chi è precario, tra uomini e donne, tra chi studia e chi a malapena riesce a completare la scuola dell’obbligo. La fotografia che l’Istat scatta dell’Italia nel suo rapporto 2012 è quella di un paese spaccato da tante disuguaglianze. Diseguaglianze differenti, che percorrono trasversalmente il paese, aprendo la strada a scenari davvero preoccupanti. Nel corso dell’ultimo anno, spiega il presidente dell’Istituto di Statistica Enrico Giovannini, l’Italia ha scoperto di essere «più vulnerabile di quanto pensava». Una presa di coscienza che è servita a «mettere mano» su «numerose questioni irrisolte», ma comunque anche il 2012 è destinato ad essere «ricordato come un anno molto difficile». Un anno in cui in pratica l’Italia ha finito di «mangiarsi» l’intero dividendo dell’euro, pure conquistato con tanti sacrifici. Un tratto unificante del Paese, se vogliamo, è quello del ritorno evidente della separatezza tra le classi sociali. Tra i trentenni, solo il 20,3% dei figli degli operai è riuscito ad arrivare all’università, contro il 61,9% …

"Come le donne possono difendersi", di Giovanna Zincone

L’ uccisione di donne non accenna a rallentare. Durante la presentazione del Rapporto annuale Istat si è evidenziata una diminuzione generale degli omicidi nell’ultimo ventennio, ma non di quelli femminili. Nel 2011 sono state 137 le vittime in Italia, dieci in più dell’anno precedente, e nei primi mesi del 2012, già più di 50 donne hanno perso la vita, uccise da un maschio. Quasi sempre da un marito, un compagno, un ex. Sono diminuiti alcuni reati, ma gli stupri sono aumentati. Stando a una ricerca del 2006, il rischio di essere oggetto di qualunque tipo di violenza cresce con il crescere della vicinanza del colpevole. Una donna su tre (tra i 16 e i 70 anni) è stata vittima di comportamenti lesivi più o meno gravi. La diffusa sopraffazione sulle donne costituisce non solo un terreno di coltura che può generare esiti letali, ma un male sociale in sé. Si moltiplicano appelli e mobilitazioni contro questo intollerabile fenomeno. Ma perché abbiano un impatto rilevante non basta che risveglino le coscienze e attraggano la pigra attenzione …