Giorno: 12 Maggio 2012

"Ecco un lavoro per ABC: urgente riformare l’agenzia", di Francesco Lo Sardo

Sistema sanzionatorio, calcolo degli interessi, l’aggio per l’agenzia, la rateizzazione. I toni possono apparire diversi, la sostanza è la stessa: con Equitalia, così, non si può andare avanti, si deve correggere la rotta. «Lo dobbiamo fare tenendo ferma la barra della lotta senza quartiere all’evasione fiscale. Lo dovremmo fare non come un cedimento, anche se non ci fossero i suicidi, l’esasperazione, la rivolta, le inaccettabili forme di violenza, dalle bombe alle botte: lo dobbiamo fare perché anche questo può far da volano all’economia», ragiona Pier Paolo Baretta, capogruppo Pd in commissione bilancio a Montecitorio. Concorda Maurizio Leo, del Pdl, ex direttore generale per gli affari giuridici e il contenzioso tributario dell dipartimento delle entrate al tesoro: Equitalia svolge una funzione essenziale «ma non è mica Garibaldi » e si potrà pur criticarne i metodi e suggerire interventi precisi, chirurgici, per girare pagina. I terzopolisti, poi, alzano ancora di più la posta: oltre ai correttivi sul piano tecnico-operativo, sollevano la questione del doppio incarico di Attilio Befera direttore generale dell’Agenzia delle entrate (ente proprietario al 51 …

"Addio al ticket sanitario. Arriva la franchigia", di Paolo Russo

In soffitta i vecchi ticket e basta assistiti con redditi da urlo ma esenti solo perché affetti da una patologia cronica. Via libera invece al nuovo sistema di pagamento «a franchigia» all’insegna della formula «pagare meno ma pagare tutti». Ad annunciare la rivoluzione dei ticket questa volta non sono le elaborazioni dei tecnici ma il Ministro della Salute in persona. «Stiamo pensando a una forma di franchigia che avrebbe tanti vantaggi e lavorando per ridurre gli svantaggi, presto formalizzeremo una proposta compiuta», annuncia Renato Balduzzi da microfoni di Radio Anch’ io, facendo capire alle Regioni che il Governo è pronto a giocare la carta delle nuove franchigie già nel 2013, anticipando così di un anno l’incasso dei 2 miliardi attesi per il 2014 dall’aumento dei ticket. Il sistema della franchigia, ha sottolineato il Ministro, «risolverebbe il problema delle esenzioni non legate al reddito» e risponderebbe ai criteri di «trasparenza, equità e tendenziale omogeneità». Idee già messe nero su bianco dall’Agenas, l’Agenzia dei servizi sanitari regionali del ministero, che ha elaborato la proposta partendo dal constatazione …

"Se l´esattore diventa il nemico", di Francesco Merlo

Il sussulto più inquietante e significativo è quello degli operai di Termini Imerese che, rimasti senza lavoro, non hanno occupato la Prefettura o la Regione, cioè i tradizionali simboli dello Stato in periferia, ma gli uffici delle tasse, cioè «il fortilizio dello Stato reale» come sta scritto in un loro volantino. E se non c´è ancora l´assalto ai forni o l´incendio dei municipi, sono almeno 270 i ‘fuochi´ di rivolta contro Equitalia. E Dio ci liberi dai presuntuosi dell´ingegneria sociale che, epigoni di Procuste, vi vedono solo evasori da reprimere. Ma Dio ci salvi anche dai catastrofisti che confondono lo sbracamento e il collasso con gli orgasmi rivoluzionari di Tony Negri e con il “travaglio” populista di Beppe Grillo. Una pulsione arcaica incendia l´Italia e diventa moderna. Nel gennaio scorso gli hacker rivoluzionari hanno bloccato il sito di Equitalia per 24 ore e lo scorso anno più di ventimila pastori sardi sono sfilati in corteo a Cagliari con lo slogan: «Chiudiamo Equitalia». Pastori e hacker sono a prima vista mondi incompatibili, i nomadi dell´Italia sottosopra, …

"Niente alibi, vanno presi sul serio", di Cesare Martinetti

Il volantino del «nucleo Olga» con il quale la federazione anarchica informale ha rivendicato il ferimento dell’ingegnere dell’Ansaldo Roberto Adinolfi è insieme un documento vecchio e nuovo. Vecchio non solo per la citazione di Michael Bakunin (che essendo russo si chiamava in realtà Michail) ma per una generale rievocazione del format dei volantini degli anni di piombo. Nuovo perché puro prodotto dal mondo di oggi, deserto di politica e di ideologie, senza nessuna speranza o progetto di un mondo regolato da un ordine nuovo, ma genericamente rivolto al «sogno» anarchico, di una società senza stati e senza gerarchie. La frase chiave ci sembra questa: «…non siamo alla ricerca del consenso. Quella che adesso cerchiamo è complicità». Annunciando nuovi attentati, i criminali del «nucleo Olga» con queste parole vogliono dire che non sono interessati ad azioni dimostrative banalmente rivolte a «cittadini indignati per qualche malfunzionamento di un sistema di cui vogliono continuare ad essere parte». A loro non interessa un «democratico dissenso», né la «generosità che si trasforma in assistenzialismo». Loro vogliono «colpire dove più nuoce, …

"La nuova stagione dei diritti", di Stefano Rodotà

Il fronte dei diritti si è appena rimesso in movimento. Obama ha affrontato senza reticenze il tema difficile dei matrimoni omosessuali, e lo stesso ha fatto François Hollande inserendolo nel suo programma e mettendo all´ordine del giorno quello ancor più impegnativo del fine vita. Di questa rinnovata centralità dei diritti dobbiamo tenere conto anche in Italia. In che modo, però, e con quali contenuti? Qualche esempio. La recente sentenza della Corte di Cassazione sui matrimoni gay è un dono dell´Europa. Così come lo è l´avvio dell´estensione alla Chiesa dell´obbligo di pagare l´imposta sugli immobili. Così come può diventarlo l´utilizzazione degli articoli 10 e 11 del Trattato di Lisbona. Mi spiego. La Cassazione ha potuto legittimamente mettere in evidenza il venir meno della “rilevanza giuridica” della diversità di sesso nel matrimonio, e il conseguente diritto delle coppie dello stesso sesso ad una “vita familiare”, proprio perché queste sono le indicazioni della Corte europea dei diritti dell´uomo e soprattutto dell´innovativo articolo 9 della Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea. Sappiamo, poi, che la norma sul pagamento dell´Ici …

"Migliorata la riforma sul lavoro, ma si può fare di più", di Renata Gottardi

La riforma Fornero sul mercato del lavoro sembra fare passi in avanti. Con un approccio che somiglia molto al positivo metodo di lavoro del Parlamento europeo, sono stati presentati in Senato pacchetti di emendamenti concordati tra i due relatori (Castro del Pdl e Treu del Pd), con conseguente ritiro di molti di quelli che erano stati finora presentati, al fine di ottenere «il massimo possibile di convergenza da parte delle forze parlamentari». Si accentua così il carattere compromissorio (in senso positivo) della riforma, con modifiche che sembrano rispondere al bilanciamento tra esigenze dei datori di lavoro, da un lato, e tutela dei lavoratori, dall’altro, con un bilanciamento realizzato nel complesso e non materia per materia o istituto per istituto. Proviamo a verificare questo assunto su due punti significativi, nella parte dedicata alle tipologie contrattuali, altrimenti conosciuta come intervento di riduzione della flessibilità in entrata. Nel contratto a tempo determinato, va sicuramente a favore dei datori di lavoro allungare da sei mesi a un anno la durata possibile del contratto stipulato senza indicazione dei motivi (la …

"La ricerca dell'equità", di Massimo Riva

In attesa di affrontare la vera partita della crescita sull´unico campo che conta, l´Europa, Mario Monti ha deciso di non stare comunque fermo sulla panchina domestica. I provvedimenti decisi ieri dal Consiglio dei ministri non daranno una scossa decisiva alla languente economia interna, ma sono un preciso segnale del possibile che è opportuno e necessario fare da subito in casa nostra. Tecnicamente sono una chiara anticipazione di quella ristrutturazione della spesa che va sotto il nome esotico di «spending review» e che non può esaurirsi soltanto nell´uso della forbice. I 2,3 miliardi messi a disposizione per interventi a favore del Mezzogiorno non sono, infatti, risorse aggiuntive rispetto alle uscite già previste in bilancio. Sono frutto, però, di una diversa articolazione dei finanziamenti mirata a renderli più efficaci. Troppo spesso in passato somme importanti tratte dagli aiuti europei sono finite nel nulla per ignavia o incapacità progettuale delle istituzioni nazionali. Con questa mossa il governo Monti corregge un´inveterata stortura nella gestione della cosa pubblica e, al tempo stesso, lo fa venendo incontro alle situazioni di disagio …