Un modulo a tre punte, con maxiconcorso e abilitazione riservata ai docenti precari con 360 ore di servizio. Questa la formazione messa in campo da mister Profumo per arruolare nuovi docenti e combattere il precariato. In attesa della riforma del sistema di reclutamento, il ministro dell’istruzione Francesco Profumo ha annunciato nei giorni scorsi due tornate di concorsi.
La prima sarà bandita «entro l’anno», ha detto, per un numero di posti tra 5.000 e 8.000, in base a quanti ne autorizzerà il ministero dell’economia. Vi potranno partecipare i docenti abilitati e i vincitori saliranno in cattedra nell’anno scolastico 2013-14. Così da far fronte alle esigenze delle classi di concorso con le graduatorie effettivamente esaurite. «Ma già nella prossima primavera faremo un altro bando», annuncia , «al quale potranno accedere anche i nuovi abilitati», cioè i 20.067 che avranno frequentato con successo i corsi di tirocinio formativo attivo (Tfa). I vincitori di questa seconda più consistente tornata di concorsi entreranno in servizio nel 2015-16. «La mia idea dopo è quella di dare una cadenza biennale ai concorsi, per regolarizzare tutto il sistema», che avrà proprio nell’abilitazione e nel concorso a cattedre i due momenti più importanti, «certi, con cadenza regolare e sicura», assicura. Svuotando le graduatorie. Inoltre, gli insegnati precari potranno contare sulla revisione delle classi di concorso, terminata dal Miur riducendole a 50-60, e sui controlli ministeriali alle graduatorie ad esaurimento, dove persone iscritte da anni, pur avendo rinunciato a insegnare, hanno diritto a essere nominati. Ma non è tutto. «Saranno ammessi in aula, a fine anno, al primo corso di tirocinio per conseguire l’abilitazione i docenti con almeno 3 anni di servizio, come previsto anche da una direttiva europea». E come stabilito da un emendamento del Fli al decreto semplificazioni votato lo scorso marzo, che però chiedeva l’accesso diretto ai tirocini ai docenti di ogni ordine e grado, compresi gli insegnanti tecnico pratici. La procedura privilegiata per accedere alla docenza è invece riservata ai docenti di medie e superiori che hanno maturato almeno 360 giorni di servizio. Per loro nessuna prova selettiva né selezione d’ingresso ai TFA, perché “nella realtà il tirocino l’hanno già fatto”, spiega Profumo riconoscendone l’esperienza lavorativa. Al termine del corso, che dovrebbe prevedere la frequenza di moduli speciali seguiti nelle università, dovranno superare la prova finale, come tutti gli altri tirocinanti, per conseguire l’abilitazione. Canale preferenziale che, però, secondo il direttore nazionale di Diesse Frabrizio Foschi, è smentito dal regolamento sui Tfa (DM n. 249/2010), ormai immodificabile entro il 4 giugno, termine per l’iscrizione alle selezioni. Una «sanatoria del corpo docente» a cui è contraria l’associazione delle scuole non statali Aninsei di Confindustria. Intanto, per tre anni continueranno a entrare in ruolo i vecchi insegnati abilitati, compresi quelli che hanno acquisito l’abilitazione con i concorsi fino al 1999 e prima della nascita delle SSIS. Docenti esperti ma formatisi molti anni fa, mentre il Miur vorrebbe creare un modello moderno di concorso che ponga grande attenzione al docente, alla sua attitudine a insegnare, al suo modo di stare in aula stimolando gli studenti con modalità nuove, come la tecnologia. Il modulo Profumo è accolto con discreto favore dai sindacati. Occorre passare subito ai fatti, dice la Uil Scuola di Massimo Di Menna, servono «concreti provvedimenti,che hanno, a nostro parere, carattere di urgenza».
da ItaliaOggi 08.05.12