Giorno: 7 Maggio 2012

«Ora si sposta l´asse della Ue Mario corregga la linea Merkel», intervista a Franceschini di Goffredo De Marchis

Franceschini: “L´avanzata dei progressisti avrà delle ricadute concrete sulle scelte della Ue”. Assurde le regole di Merkel e Sarkozy. Con la massima crisi non ci può essere anche il massimo di austerità. Il doppio turno alla francese garantisce maggiore rappresentatività. Il Pdl ci pensi ROMA – Dario Franceschini festeggia la vittoria di Hollande e dei progressisti. Una vittoria che può «spostare l´asse europeo, ripristinare la superiorità della politica sui mercati e concentrare gli sforzi sulle persone e le famiglie che non ce la fanno più, oltre che sul rigore». In Italia anche Mario Monti è chiamato a dare un segnale nuovo. E in vista del nostro dibattito sulla legge elettorale il capogruppo del Pd alla Camera osserva: «Il voto proporzionale in Grecia e nel Land tedesco esprime una totale ingovernabilità. Il doppio turno francese invece garantisce rappresentatività e una scelta di governo. Il Pdl ci rifletta su». Davvero pensa che cambieranno subito le politiche europee? «La Francia è un Paese assolutamente centrale nell´Unione. Il successo di Hollande perciò non può non avere un effetto immediato. …

«Il politico di professione che distingue destra e sinistra», di Michele Prospero

È un socialista moderato quello che conquista l’Eliseo turbando non poco il sonno della grande borghesia (non solo) francese con la sua proposta scioccante di una elevata tassazione delle grandi fortune finanziarie. Con un padre di estrema destra e una madre di sinistra, Hollande sin da studente maturò la scelta della militanza attiva, dapprima a fianco dei comunisti, e poi avvicinandosi ai socialisti. Dopo i primi passi nella scuola cristiana, la laurea in giurisprudenza e un periodo di studi in America, hollande si diploma nella celebre scuola dell’alta amministrazione (l’Ena) e diventa anche docente di economia. Il suo percorso di “specialista più politico” mette insieme una severa formazione burocratica e una collaudata esperienza amministrativa. Con la sua prestigiosa carriera politica (per 11 anni è stato il segretario del Ps, deputato, vicepresidente di regione, sindaco) Hollande archivia la stagione dell’antipolitica che in Francia celebrò i suoi fasti soprattutto nelle presidenziali del 2007. Si fronteggiarono allora «Sarko l’americain», che aveva accentuato la presidenzializzazione del partito e imposto la selezione del candidato all’Eliseo con le primarie, e Ségolène …

«Grecia, vince la rabbia. Punita la linea dell’austerità», di Rachele Gonnelli

Crollano Pasok e Nea Dimokratia. Ma il Paese appare ingovernabile. Vince l’umore antieuropeo. La sinistra radicale di Syriza al secondo posto. Per la prima volta neonazisti in Parlamento C’è chi pensa che i greci, stremati dei continui sacrifici imposti dalla Trojka, abbiano votato per la dracma. Lo pensano soprattutto gli analisti economici che da oggi prevedono una settimana di Borse al calor bianco proprio per effetto del caos uscito dalle urne in Grecia. I cittadini ellenici in effetti hanno penalizzato duramente i due maggiori partiti, Nea Dimocratia e Pasok, che finora hanno sostenuto la linea della necessità dei tagli, delle privatizzazioni, della riduzione dei salari imposti dai Memorandum decisi da Fmi e Bruxelles. E hanno invece premiato, a destra e a sinistra, i partiti che questa linea rigorista hanno contestato. Ciò che inquieta di più è l’exploit della nuova formazione politica Chris Avghi (Alba Dorata) che si innesta dichiaratamente nella tradizione nazista. Gli estremisti razzisti e iper nazionalisti, clandestini fino a pochi anni fa, entrano in Parlamento addirittura ottenendo più del doppio della soglia minima …

«Il ciclone di Parigi», di Cesare Martinetti

François Hollande vince le elezioni francesi e subito manda ad Angela Merkel il messaggio che molta parte dell’Europa (Italia compresa) si aspettava: l’austerità «non è una fatalità» e la costruzione europea deve essere riorientata verso la crescita. È stato il grande tema della sua campagna elettorale, la questione si apre a Bruxelles e Berlino, Hollande ha la sfrontatezza tutta francese di dire che la sua vittoria accende una speranza e una nuova prospettiva per molti Paesi. Ma, di nuovo rispetto al vecchio socialismo francese, sa anche dire che i conti vanno raddrizzati per ridurre il deficit e in prospettiva tagliare il debito. Insomma, la sfida è alta, vedremo presto. Oggi dobbiamo registrare un risultato elettorale clamoroso anche se non inatteso. François Hollande è il nuovo Presidente della Repubblica, diciassette anni dopo François Mitterrand un socialista torna all’Eliseo. Le circostanze sono simili: allora fu Valéry Giscard d’Estaing a mancare la rielezione dopo il primo mandato, questa volta è Nicolas Sarkozy, il giovane Presidente della «rupture», l’uomo che aveva promesso di rinnovare la destra francese e la …

«L'educazione digitale», di Federico Rampini

Da Harvard a Stanford, le grandi università americane si lanciano nei corsi sul web per conquistare i nuovi mercati degli studenti cinesi e indiani Ti accorgi che qualcosa di grosso sta succedendo nell´insegnamento universitario quando due “gemelle rivali” della West Coast come la statale University of California – Berkeley e la privata Stanford si uniscono per un progetto comune. Ti sorprende ancora di più scoprire che la loro alleanza – il progetto Coursera – nasce all´insegna della “imprenditoria sociale”: offre corsi universitari online gratuiti, non profit. Clamoroso, visto che per i corsi tradizionali, nel suo paradisiaco campus qui nella Silicon Valley, Stanford può fatturarti fino a 60.000 dollari l´anno per un master in economia. Le sorprese non sono finite: i corsi in formato digitale e interattivo su Internet non riguardano solo le discipline più remunerative su cui le superfacoltà americane hanno costruito la loro rendita – come l´informatica o il management – ma anche le scienze umane, la filosofia, la sociologia. Stanford e Berkeley sono spesso all´avanguardia, due poli d´innovazione la cui presenza nella Baia …

«La scuola riparte dalla nuvola», di Pierangelo Soldavini

L’aula sarà un luogo aperto dove si lavora insieme, professori e studenti, sfruttando la ricchezza del sapere condiviso nella rete per realizzare testi di studio anch’essi aperti al contributo di tutti La scuola digitale del futuro non avrà più pareti. Perché l’aula sarà un luogo aperto dove si lavora insieme, professori e studenti, sfruttando la ricchezza del sapere condiviso nella rete per realizzare testi di studio anch’essi aperti al contributo di tutti. Con elaborati che poi vengono messi a disposizione di tutti gli altri, dentro e fuori lo stesso istituto, attraverso la “cloud”, la nuovola informatica che permette di condividere tutto. Qualche crepa nelle mura polverose della vecchia scuola inizia a emergere. Già oggi capita in un liceo di Bergamo che una professoressa corregga le verifiche fatte in classe insieme agli studenti via Skype: «Io avviso i ragazzi della correzione, chiedo loro di tenersi disponibili, mi connetto e vediamo insieme le verifiche», spiega Dianora Bardi, docente di italiano e latino che fin dalla sua introduzione ha sposato il tablet come strumento chiave della nuova didattica …

«Spending review? Tagliamo le armi», di Mila Spicola

Spending Review? Hanno voluto consigli su cosa tagliare e come tagliare: eccoli. Tagliare le spese militari e dirottarle su scuola e ricerca. Non diciamo eliminare, bensì tagliare. Come si è tagliato sul resto, del resto. Se non è possibile ci si spieghi il perchè. Ad alta voce e con dovizia di argomentazioni e ricordiamocela poi noi docenti o genitori tale spiegazione: tra un po’ si va a votare. E non siam pochi. Osservando l’intero arco parlamentare voteremo per chi non taglia affatto nelle spese in armamenti e taglia nell’istruzione dei nostri figli? Là dove è già stata ampiamente depauperata? Voteremo per chi da quest’orecchio si ostina a non sentire? Non sarebbe il caso per costoro di riflettere e ascoltare? Come ve lo dobbiamo ripetere? In aramaico? Specialmente chi è a sinistra non potrebbe prendersi quest’impegno? La scuola dei ragazzi italiani non può essere tagliata se non tagliate anche o altrettanto le spese belliche. Non esiste guerra che non possa essere combattuta con le armi della conoscenza e del sapere. Qualora ci capissero. ” Se vuoi …