Giorno: 4 Maggio 2012

"L'inversione di ruoli in Europa", di Luigi La Spina

L’Europa della moneta unica cerca di cambiare volto. Per la prima volta dall’inizio del secolo, cioè dalla fondazione, potrebbe modificare il suo profilo arcigno, quello di chi chiede ai cittadini del continente solo tagli e sacrifici, quello che suscita proteste di massa come a Barcellona ieri, e mostrare, invece, la faccia benigna dell’unica istituzione in grado di assicurare l’araba fenice dei nostri tempi, la crescita. Così, se nei prossimi mesi si realizzassero davvero le premesse e le promesse che si annunciano in questi giorni, si potrebbe avviare una significativa inversione dei fondamentali compiti nelle funzioni tra l’Europa e gli stati nazionali: alla prima la responsabilità della spesa, ai secondi la guardia dei bilanci. Gli italiani non hanno certo dimenticato il biglietto da visita con cui l’euro si presentò, quello dei famosi «parametri di Maastricht» da rispettare, con il relativo prezzo. Una parola che, anche negli anni che seguirono all’introduzione della moneta unica, divenne sempre associata all’Europa: tassa. Quella che pagammo per entrare subito nell’euro e che ci fu imposta da tutte le manovre finanziarie varate …

"Se la democrazia sa autocorreggersi", di Nadia Urbinati

Se si vuole procedere alla cura della democrazia dei partiti occorre leggere i fondamenti della legittimità democratica non in astratto, ma nel contesto della crisi della rappresentanza. Ora, la rappresentanza elettorale è la fonte principale e insostituibile di legittimità, ma non è la sola. Altre istituzioni si sono col tempo mostrate essenziali e in qualche modo supplementari rispetto alle elezioni. Lo scopo di chi si preoccupa della cura dovrebbe essere quello di immaginare le istituzioni o gli interventi di riforma che meglio possano contribuire a riportare la fiducia nella democrazia. La quale, se guardiamo alla sua storia, è un interessante caso di permanente sperimentazione e creazione di strategie, regole e istituzioni volte a risolvere problemi che lo stesso processo democratico di decisione genera. Insomma la democrazia è un sistema in perenne movimento, capace, se così si può dire, di riaggiustare se stessa in corsa. Per questa sua connaturata elasticità è stata capace di resistere con successo alle sfide e di rinascere dopo tragiche cadute. La democrazia moderna ha fino ad ora avuto tre fasi di …

"Il ritorno (anche) del Cavaliere", di Marcello Sorgi

Dopo il Bossi del Primo maggio che a sorpresa si ricandida alla guida della Lega, ecco arrivare Berlusconi in versione comizio: il messaggio, anche in questo caso, è che il Cavaliere non ha alcuna voglia di farsi da parte. La campagna elettorale è stata dura per entrambi: Bossi alle prese con lo scandalo familiare della Lega, da cui ieri, come notizie di giornata, sono uscite le lauree false, comperate a Tirana, del figlio Renzo e del fidanzato di Rosi Mauro Pier Mosca. E Berlusconi con le udienze del processo per il caso Ruby e le intercettazioni delle sue conversazioni con le ragazze dell’Olgettina. Sul Senatur peserà lunedì il risultato del voto più difficile per il Carroccio; quanto al Cavaliere sarà a Mosca, in visita da Putin, ospite alla cerimonia del reinsediamento alla presidenza della Russia, quando in Italia Alfano e il Pdl cominceranno a fare i conti con cifre e percentuali, che s’annunciano dure da digerire per un partito già altre volte in difficoltà alle amministrative. Perché allora i due leader da cui fino a …

"Il finanziamento della politica", di Gianluigi Pellegrino

La richiesta di arresto per Lusi giunge con spietata coincidenza con il desolante rinvio della discussione di proposte di riforma del sistema di finanziamento dei partiti. Certo si deve stare lontani dalla palude del populismo che è stantio non meno della partitocrazia; anzi l´uno e l´altra reciprocamente si alimentano, a volte persino si confondono in una miscela inquietante, come insegnano la storia degli ultimi vent´anni. Ed allora per evitare di scivolare sul sentiero friabile delle emozioni collettive, diciamo subito che non c´è democrazia senza un sistema di finanziamento volto a garantire la “parità delle armi”. E però questo non è un finanziamento ma un corpo deformato, da tumori e metastasi che devono essere incisi ed estirpati già a legge vigente per dimostrare un minimo di buona volontà.E non è vero che gli strumenti non ci sono. E´ vero il contrario. E´ previsto che sotto la direzione dei due Presidenti delle Camere operi un organismo tecnico di controllo costituito da un Collegio dei revisori. E´ fuorviante affermare che si tratterebbe di un controllo meramente formale che …