Aumentano le domande, le materie e i controlli. Il futuro dei test Invalsi è segnato, pazienza per chi non li ama: dal 2013 ce ne saranno sempre di più, hanno annunciato Paolo Sestito, commissario straordinario Invalsi e Roberto Ricci, responsabile del Servizio nazionale di valutazione. La svolta avverrà a partire dall’anno scolastico 2013-14 quando saranno introdotte altre materie oltre all’italiano e alla matematica: si sta pensando a prove anche nelle discipline scientifiche e in inglese, in questo caso proseguendo la sperimentazione già in corso sulla terza media che coinvolge oltre 2mila studenti. Si sta pensando di introdurre test anche nelle secondarie e in terza o quarta elementare.
Infine una parte dei test sarà svolta anche con l’uso del computer. All’inizio tutto questo sarà solo su un campione di scuole ma è chiaro che si punta ad estenderlo a tutti. L’uso del computer servirà per rendere più ricco il test, si potranno usare i test adattativi, che si modellano su chi partecipa, come ha spiegato Sestito. Ma servirà anche per rendere più rapida l’intera procedura di invio dei risultati da parte dei docenti e delle elaborazioni da parte degli esperti Invalsi. Saranno rafforzati i sistemi di controllo durante lo svolgimento delle prove, per evitare che i prof aiutino i propri studenti. E chi si rifiuterà di partecipare sarà segnalato al dirigente responsabile e agli uffici regionali.
Sembra invece per il momento ferma l’idea dell’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini di un test Invalsi anche durante la maturità. Secondo i tecnici «sarebbe necessario» ma l’ultima parola spetta al ministro Profumo che finora non si è pronunciato.
Queste, quindi, le novità in arrivo nel futuro mentre dai sindacati giungono pesanti critiche alle prove diventate obbligatorie per legge a differenza degli anni scorsi. Molto critiche la Gilda e la Flc-Cgil che ha chiesto l’abolizione dei test Invalsi come prova conclusiva del primo ciclo.
A essere sottoposti ai test Invalsi quest’anno saranno oltre due milioni di ragazzi dalla primaria alle superiori. Il calendario prevede prove scritte in italiano e matematica il 9 e l’11 maggio alla primaria (classi II e V), il 10 maggio in I media, il 16 maggio in seconda superiore e il 18 giugno all’esame di terza media. Nessuna novità rispetto agli anni precedenti, tranne il fatto che si darà maggiore spazio agli elementi argomentativi per la matematica e alle competenze nella comprensione della lettura.
Quella di terza media sarà l’unica prova che peserà, per legge, sul volto finale degli studenti. Negli altri casi non c’è obbligo. Le scuole sono libere anche nella pubblicità dei risultati: alcuni li hanno già inseriti nella sezione «La scuola in chiaro» insieme con tutti gli altri dati sul loro istituto. Altri, invece, non li renderanno noti. Quanto all’Invalsi ha deciso di accelerare già da quest’anno la riconsegna dei dati e distribuirà un vademecum per gli insegnanti che avranno più informazioni: non solo i risultati dei ragazzi, ma anche dati sull’ambiente di provenienza delle classi e sulle differenze nei risultati. Il 20 luglio l’Invalsi diffonderà un rapporto con i principali risultati statistici.
La Stampa 03.05.12