"La radice cristiana", di Claudio Sardo
La Pasqua è per i cristiani l’evento fondativo, dunque la festa più importante: è la Resurrezione che cambia il senso dell’incontro con Cristo e della storia dell’uomo. Questo ovviamente secondo la fede dei credenti. Ma la forza del messaggio, che ha attraversato epoche e organizzazioni sociali ed è alle radici della nostra civiltà, non può lasciare indifferente chi dà alla fraternità una prospettiva solo umana. Oppure chi si batte per la giustizia e per l’eguaglianza, chi immagina lo sviluppo in funzione della persona e della comunità. Il cristianesimo non è una cultura, né una morale. Già la lettera a Diogneto, uno dei primissimi manoscritti cristiani, sottolinea che i seguaci di Gesù non sono «da distinguere dagli altri uomini né per regione, né per voce, né per culture» e che «partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri». Il cristianesimo è un incontro che modifica un destino. Lo stesso orizzonte escatologico la vittoria della vita sulla morte non è motivo di separatezza, né alibi per chiusure fondamentaliste. È semmai una spinta a …