"Segnali dal governo: è in arrivo l’asta per le frequenze tv", di Luca Landò
Sospiri e sussurri, al massimo un sms che fa più moderno. Saranno gli interessi coinvolti, saranno le ire di Mediaset, ma sul beauty contest vale la regola del mezzo silenzio: bocche cucite tranne qualche fazzoletto lasciato cadere con sapienza a metà del ballo. Così, aspettando il 19 aprile, quando scadrà la moratoria decisa dal governo, il ministro Passera fa sapere che le nuove frequenze tv, quelle liberate nel passaggio dall’analogico al digitale, non saranno più regalate come prevedeva un decreto del governo Berlusconi, ma vendute all’asta. Con una frase recapitata a Repubblica (qualcuno parla di un sms) il ministro delle Comunicazioni “comunica” che la decisione è presa.E che il concorso di bellezza, singolare meccanismo che avrebbe consegnato gratuitamente quelle frequenze a Rai e Mediaset, verrà azzerato. Mancano i dettagli ma anche le smentite. Che nel linguaggio della politica significa molto. E dal ministero di Passera fanno sapere che «la decisione è imminente» anche se «restano ancora dadefinire i contorni tecnici». Che in effetti non sono poca cosa. Perché il governo Monti deve prima annullare quanto …