Giorno: 30 Aprile 2012

"Con il pendolarismo tra lavori saltuari a rischio le tutele sociali", di Carlo Buttaroni

La mancanza di occupazione stabile riduce le entrate necessarie a pagare i servizi essenziali. E le donne rinunciano sempre di più a cercare un lavoro. Dopo la cura del rigore la politica dovrà dire che società vuole costruire C’era una volta il lavoro stabile. Riflesso di una pienezza che copriva l’intero ciclo di vita degli italiani e paradigma di una società che faceva perno intorno alla fabbrica e all’ufficio. Ritmi scanditi, spazi organizzati, sincronie che comprendevano l’attività lavorativa vera e propria, ma anche la sfera personale, il tempo libero, le relazioni sociali, lo spazio dedicato alla famiglia. Un sistema che corrispondeva a un modello di società fondata sul lavoro incastonato nella nostra Costituzione che formava un cittadino corrispondente a quel modello di organizzazione, integrando le imprese, i lavoratori, i partiti, i sindacati in un processo collettivo di governance sociale. Oggi non è più così. Le trasformazioni del mercato del lavoro hanno progressivamente trascinato nella crisi anche quel modello. E con esso il sistema generale di garanzie e di protezione che su quell’organizzazione avevano preso forma: …

"Il Paese dei penultimi", di Ilvo Diamanti

Il primo maggio, quest´anno, rischia di essere una festa triste per i protagonisti. I lavoratori. Ma anche il lavoro. Come fonte di reddito. Come riferimento dell´identità e come risorsa di promozione sociale. Il lavoro. Principio della Repubblica, sancito dalla Costituzione. Oggi è divenuto incerto. Insieme alla struttura sociale, di cui è base e fondamento. L´Osservatorio su Capitale Sociale di Demos-Coop, infatti, rileva come oltre metà degli italiani (il 53%) percepisca la posizione sociale della propria famiglia “bassa” o “medio-bassa”. Il che significa: oltre 11 punti in più rispetto a un anno fa. E soprattutto: quasi il doppio rispetto al 2006. Detto in altri termini, in pochi anni, l´Italia è divenuto un Paese di “ultimi”. O, al massimo, di “penultimi”. Dove il 37% delle persone insiste a considerarsi parte della “classe operaia” (e il 15% delle “classi popolari”). Anche se pare che gli operai non esistano più. La fine del berlusconismo ha, dunque, decretato anche la fine della grande illusione. Che tutti gli italiani potessero diventare come Lui. Il Cavaliere. Con molta fortuna e altrettanta spregiudicatezza, …

L'ultima di Beppe Grillo: «La Mafia non strangola vittime»

L’ultima di Beppe Grillo: «La Mafia non strangola vittime». Comizio in Sicilia per l’ex comico. Parallelo-choc tra la mafia e i partiti: «La mafia non ha mai strangolato i suoi clienti, si limita a prendere il pizzo. Beppe Grillo sul ring della politica sferra colpi a raffica. E oggi nel suo tour elettorale palermitano non ha fatto eccezione e, forse ispirato dal luogo, ha azzardato un parallelo-choc tra la mafia e i partiti: «La mafia non ha mai strangolato i suoi clienti, si limita a prendere il pizzo. Ma qua vediamo un’altra mafia che strangola la sua vittima». «Vogliamo nomi e cognomi di chi sta portando al macello il Paese», ha poi detto il comico genovese ipotizzando una sorta di lista di proscrizione. E infatti, ha aggiunto: «Facciamo un processo con una giuria popolare e poi mandiamoli a fare i lavoratori socialmente utili». Sempre sui politici, nel corso dell’incontro con la stampa, Grillo ha detto: «Lasciateli sfogare, son ragazzi… Non appena rimarranno senza televisioni, senza giornali e senza i poliziotti che sono ormai stanchi di …