Giorno: 26 Aprile 2012

"Nuovo apprendistato. Si passa da sei a tre anni", di Giuseppe Vespo

Apprendisti cercansi. Da oggi entra in vigore definitivamente il Testo Unico sull’apprendistato, una piccola rivoluzione normativa che nelle intenzioni di chi ha scritto questa legge diventerà la porta d’ingresso nel mondo del lavoro per i più giovani. L’INTESA DI OTTOBRE Il Testo unico nasce dall’intesa siglata il 27 ottobre del 2010 da sindacati, imprese, governo e regioni. Mentre l’accordo definitivo è del 13 luglio del 2011. Il nuovo apprendistato è in vigore già dal 25 ottobre del 2011 ma fino a ieri è rimasto «congelato» per dare la possibilità al mondo imprenditoriale di prepararsi alle nuove regole. In questo periodo transitorio le aziende hanno potuto assumere apprendisti facendo riferimento alle vecchie norme. Ma quali sono le novità? Innanzitutto viene stabilito che le regole dei diversi settori vanno definite con i contratti nazionali o con gli accordi interconfederali. Vengono però fissati dei paletti ai quali tutti devono fare riferimento. Il neo assunto dovrà avere entro trenta giorni dalla firma del contratto un piano formativo individuale. L’apprendistato potrà durare massimo tre anni (cinque per l’artigianato), mentre prima …

"La Costituzione tradita", di Andrea Manzella

Merito a parte, la proposta di revisione costituzionale che i maggiori partiti presentano assieme è l´emblema di una “nuova” centralità del Parlamento (a volte ritorna). E´ anche il più eloquente simbolo di una comune volontà di disincagliare la nave: il linguaggio dei segni conta moltissimo in politica. Conta però anche la realtà: questa volta fatta dei tempi tecnici che sono troppo stretti per concludere entro la fine della legislatura. Se però si è riusciti a tanto – a concepire insieme una riforma di norme costituzionali importanti – forse (forse) si può riuscire a fare alcune cose indispensabili per attuare e democratizzare la Costituzione, senza cambiarla e, quindi, in tempi possibili. Nella nostra Costituzione la democrazia non è una cosa semplice e astratta. E´ cosa complessa e concreta. Una cosa che ha più forme. La democrazia rappresentativa (“ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione”: art. 67). La democrazia dei partiti (“per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”: art. 49). La democrazia civica partecipativa (la “effettiva partecipazione” all´”organizzazione politica, economica e sociale del Paese: …

"Sul reintegro rispettare lo Stato di diritto", di Luigi Mariucci

In tema di licenziamenti nel disegno di legge varato dal Consiglio dei ministri si è salvato il principio della reintegrazione, pur nel quadro di un insieme di modifiche che rafforzano i poteri dell’impresa. Ne emerge una nuova versione, molto complessa, dell’art.18 che darà adito a varie controversie interpretative. L’innovazione più corretta riguarda le misure sulla accelerazione delle controversie in sede giudiziaria. In tema vanno contrastati i molti scetticismi circolanti: se non siamo in grado di assicurare tempi decenti alla giurisdizione, in tutte le sue forme (del lavoro, civile e penale) tanto vale rassegnarsi al fatto che siamo un paese di serie B, dato che questo è uno degli handicap più rilevanti sul piano della funzionalità delle nostre istituzioni. Suscitano invece varie perplessità le modifiche dirette ad assumere un carattere permissivo verso le violazioni formali, di carattere procedurale. Invece che mettere mano a modifiche mirate a migliorare la norma si annunciano invece possibili emendamenti peggiorativi, tali da alterare il (difficile) compromesso fin qui raggiunto. Il primo riguarderebbe i licenziamenti disciplinari. In questo caso l’attuale versione prevede …

"Sulle riforme i partiti non possono più attendere", di Marcello Sorgi

Pronunciati ieri in pubblico in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, i due quasi simultanei «no» alle elezioni anticipate di Napolitano e Monti dovrebbero aver chiuso, al momento, ma non si sa per quanto, tutto il gran discutere nei giorni scorsi di scioglimento delle Camere. Il Presidente della Repubblica e quello del consiglio hanno fatto due discorsi perfettamente complementari, dedicati rispettivamente alle incognite della situazione politica e di quella della crisi economica: ammonendo, il primo, dai rischi di un ritorno alle urne senza aver realizzato le riforme che i partiti si sono impegnati a fare nell’ultima fase della legislatura, anche per contrastare la crescente disaffezione verso la politica che emerge dall’opinione pubblica. E avvertendo, il secondo, che attualmente non ci sono alternative alla linea di rigore portata avanti dal governo, e solo insistendo senza indugi in questa direzione l’Italia può sperare di coglierne i primi frutti l’anno venturo: insistere, come da un po’ stanno facendo i partiti della maggioranza, sulla necessità di avviare subito una svolta verso la crescita, per il capo dell’esecutivo tecnico significa …

"Il dinosauro spolpato", di Alberto Statera

La Lega di Lotta e di Sottogoverno, cultrice dei riti celtici tra i bravi valligiani del nord, dove mai poteva incistarsi se non nell´antico residuale dinosauro delle Partecipazioni Statali sopravvissuto a Tangentopoli. Mutuando con destrezza a Roma ladrona gli usi e gli abusi che della Finmeccanica, pur campione nazionale tecnologico nel settore degli armamenti, hanno fatto per decenni la sentina della prima e della seconda Repubblica. «Orsi e ricorsi», ci dice oggi un superstite degli storici boiardi di Stato, ironizzando sul cognome del nuovo presidente e amministratore delegato Giuseppe Orsi, collocato su quelle poltrone dopo l´ultimo epico scontro tra Gianni Letta, lord protettore del predecessore Pier Francesco Guarguaglini, e Giulio Tremonti, titolare col suo protegé Marco Milanese dell´ufficio di collocamento dei nuovi, famelici boiardini padani. «Guarguaglini ha fatto grande questa azienda nel mondo», proclamava Letta mentre nuovi scandali avviluppavano quotidianamente il palazzo romano di piazza Montegrappa, percorso da faccendieri, impostori, mediatori internazionali, ladri e sicofanti. «Non si discute, tocca a noi», replicava Giancarlo Giorgetti, ex bocconiano di Cazzago Brebbia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, …

Intervento del Presidente Napolitano in occasione del 67° anniversario della Liberazione

Celebro per il sesto anno, da Presidente, la Festa della Liberazione. L’ho celebrata in città capitali della Resistenza come Genova e Milano, l’ho celebrata, fuori d’Italia, a Cefalonia – che fu teatro di una straordinaria prova di dignità, eroismo e sacrificio dei militari della Divisione Acqui – e successivamente a Mignano-Montelungo dove ebbe il suo battesimo di fuoco il rinato esercito italiano dopo che ci era stato riconosciuto, dalle forze alleate, lo status di paese co-belligerante. Alla mia presenza oggi qui tra voi attribuisco il significato particolare di un richiamo dell’attenzione storica e della memoria collettiva su quelle realtà dell’Italia profonda, popolare e contadina, in cui si radicò, venne combattuta e vinta la Guerra di Liberazione. Territori di antica storia, province di tradizionale laboriosità, piccoli Comuni legati all’agricoltura, in cui si sprigionarono – di fronte all’oppressione e alle angherie nazifasciste- un senso civico, un sentimento nazionale, uno spirito di ribellione e un anelito di libertà che diedero filo da torcere anche alle agguerrite forze tedesche. Fino a concorrere, nel settembre 1944, a quello sfondamento della …