Giorno: 25 Aprile 2012

"Il new deal d´europa", di Barbara Spinelli

L´Europa è talmente malmessa, che non può permettersi alla guida degli Stati uomini senza nuovi progetti sull´Unione, che proseguano con avaro nazionalismo i falsi movimenti di salvataggi inesistenti. Ha bisogno di pensare in grande il doppio sconquasso che l´assedia: la crisi che minaccia l´euro, e la crisi di rappresentanza politica che minaccia la democrazia. Questo il messaggio che domenica è venuto dal primo turno delle presidenziali francesi. il rigetto di Sarkozy, il successo della xenofobia antieuropea di Marine Le Pen, confermano che esiste ormai un tragico divario, non solo in Francia, fra la gestione contabile dei debiti pubblici e le passioni democratiche dei cittadini. È finita l´epoca in cui l´economia determinava ogni cosa. È l´economia, stupido! disse nel ´92 uno stratega di Clinton, sicuro che Bush padre non avrebbe vinto con i suoi discorsi sul dopo-guerra fredda. Per vent´anni le menti sono state prigioniere di quel motto fatale, cattivando gran parte delle sinistre europee, ed ecco che fa irruzione una questione che credevamo chiusa, morta: la questione sociale. Sarkozy è sorpassato al primo turno da …

"La Resistenza da difendere", di Migel Gotor

Il 25 aprile di quest´anno desideriamo celebrare il sangue versato dai vincitori e ricordare, accanto alla memoria e alla letteratura della Resistenza, anche la storia e la politica del movimento partigiano. Non solo, dunque, gli immaginifici sentieri dei nidi di ragno percorsi da piccoli maestri come il partigiano Johnny, ma i viottoli di montagna battuti 67 anni fa da uomini in carne e ossa come Arrigo Boldrini, Vittorio Foa, Sandro Pertini e Paolo Emilio Taviani. Grazie alla loro storia commemoriamo i migliaia di giovani caduti in nome della libertà, per la dignità e il riscatto della Patria, in difesa della propria comunità di affetti. Lo facciamo nella consapevolezza che senza la riscossa partigiana e senza la fedeltà all´Italia e il senso dell´onore di quei militari che, a Cefalonia e non solo, scelsero di impegnarsi nella guerra di liberazione dal nazifascismo, non sarebbe stato possibile gettare le fondamenta della nuova Italia democratica e repubblicana, quella che ancora oggi abbiamo il privilegio di abitare. Ma avvertiamo questa esigenza anche perché abbiamo alle spalle oltre vent´anni di un …

"Raddoppiano le lauree on line: troppe", di Pasquale Almirante

Le università online raddoppiano gli iscritti nel volgere di pochi anni e stipulano convenzioni con società ed enti: forse c’è un eccesso, scrive il Sole 24 Ore, e forse occorrerebbe vigilare meglio. Le università telematiche, varate nel 2003, sembra abbiano preso a fare incetta di iscrizioni, se è vero, come dice il Sole 24 Ore, che gli studenti sono passati da 29mila del 2009/2010 a 42mila del 2010/2011, il 41% in più. Un autentico boom dovuto alla volontà di ottener un titolo accademico mentre si è ancora al lavoro e magari per fregiarsi in età avanzata di una laurea sognata per anni, ma mai conseguita per una serie di difficoltà, come l’impossibilità di frequentare un ateneo. In primo piano, secondo il giornale della Confindustria, gli accordi siglati da parte delle 11 università online con aziende e anche con enti pubblici, che avrebbero finora raggiunto un numero complessivo di 176, e che addirittura pagano parte delle rette per agevolare i loro dipendenti a frequentare i corsi online che così diventano più accessibili e offerti a pacchetti …

"25 Aprile: Profumo senza memoria", di Pippo Frisone

Siamo alla vigilia della festa civile fondativa della Repubblica italiana. Il 25 aprile del ’45 la Resistenza italiana, anticipando le forze alleate, dava il suo contributo determinante per la sconfitta delle truppe occupanti naziste e dei collaborazionisti repubblichini. Il 25 aprile del ’45 l’Italia, grazie alla lotta di Liberazione, usciva dalla dittatura e dalla guerra, riconquistando con la Costituzione la libertà e la democrazia. Per tutte queste ragioni il 25 aprile non va dimenticato, soprattutto nelle scuole e vanno contrastate tutte quelle azioni che vogliono, in nome di uno strisciante revisionismo pacificatore , perderne progressivamente la memoria. Cominciò Berlusconi a disertare la ricorrenza del 25 aprile, con l’unica eccezione del 2009 quando si presentò a sorpresa a Onna in uno dei comuni abruzzesi maggiormente colpiti dal sisma. L’ex ministra Gelmini non fu di meno e sulla scia del Capo, andò a inaugurare alcune scuole-tenda nel martoriato Abruzzo. Per il resto e fino allo scorso anno, dopo vari tentativi di declassamento delle festività civili del 25 aprile e 1 maggio, da viale Trastevere ha prevalso un …

"L'efficienza è l'unica via d'uscita", di Irene Tinagli

Di fronte agli ultimi dati dell’Istat sulla frenata dei salari si può reagire in due modi. Si può incolpare la crisi, o l’austerità di Monti e invocare nuove contrattazioni più generose o altre forme di supporto al reddito. Oppure si può cercare di fare un ragionamento più approfondito per capire le radici del problema e quali soluzioni possano funzionare o no. La questione dei salari in Italia, e del parallelo rapporto con i consumi (anch’essi stagnanti) è un problema reale e profondo, ma non c’entra tanto con la crisi né con l’austerità. Ha radici più lontane, che hanno iniziato a manifestare i propri effetti prima della crisi. Già nel 2006 i dati dell’Eurostat mostravano come l’Italia avesse salari medi annuali inferiori del 20-30% rispetto a Paesi come Francia o Germania. E nel 2007 l’allora governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in una relazione presentata alla società italiana degli economisti, lanciò un allarme sulla stagnazione di consumi e salari che affliggeva l’Italia già da alcuni anni. Il vero problema, come indicava Draghi e come ha ribadito …

"Nella tenaglia della crisi", di Chiara Saraceno

Cala la capacità di reddito dei lavoratori, ma cala delle famiglie, insieme alla capacità di consumo e di risparmio. Diminuisce quindi la rete di protezione familiare che per molti costituisce l´unica forma di protezione dalla perdita, o mancanza, di reddito. È il quadro che emerge mettendo in fila quelli che ormai sembrano bollettini di guerra: i dati sul mercato del lavoro, sulle retribuzioni, sulla disponibilità al risparmio, resi pubblici dall´Istat nel corso di questo mese. I dati sul mercato del lavoro, infatti, mostrano che a fronte di un tasso di occupazione sostanzialmente stabile, ma su livelli molto bassi (56,9%), sta aumentando di nuovo la cassa integrazione, inclusa quella a zero ore. Anche se questa formalmente non è ancora disoccupazione, se non c´è ripresa lo può diventare. E comunque comporta una perdita di reddito anche per questi che sono i lavoratori più protetti nel sistema di ammortizzatori sociali vigente. Gli indicatori complementari al tasso di occupazione, poi, che integrano i dati sui disoccupati con quelli dei sotto-occupati e degli inattivi, mostrano che nel 2011 i sotto-occupati …

Bersani: "25 aprile, rinnoviamo l'impegno personale e collettivo per la difesa e lo sviluppo della democrazia in Italia e in Europa"

Care iscritte, cari iscritti, il 25 aprile noi italiani ricordiamo la liberazione dal nazifascismo e la resistenza di quanti lottarono anche a costo della vita per la libertà e la democrazia nel nostro paese. Se oggi noi viviamo in un mondo migliore lo dobbiamo anche a loro. Per queste ragioni, la celebrazione del 25 aprile per noi democratici non è un semplice rito, ma il momento in cui ciascuno rinnova l’impegno personale e collettivo per la difesa e lo sviluppo della democrazia in Italia e in Europa. La ricorrenza del 2012 si presenta da questo punto di vista ancora più significativa. Fin dall’inizio il Partito democratico ha avuto l’ambizione di essere il partito della liberazione, della Costituzione e della ricostruzione civile e democratica dell’Italia. Abbiamo passato anni terribili. Il populismo ha governato il paese, portando l’Italia sull’orlo del burrone. Noi abbiamo lottato contro questa deriva, chiamando tutti alla riscossa civile, per riportare l’Italia nell’alveo del modello europeo. A lungo siamo stati soli. Gran parte della classe dirigente sosteneva Berlusconi e il suo populismo e chiudeva …