Giorno: 24 Aprile 2012

"Una riforma a favore del più forte", di Luciano Gallino

Le facoltà fondamentali del giudice del lavoro, di contemperamento dei poteri della parte più debole (il lavoratore) e di quella più forte (il datore di lavoro), fatte salve le ragioni di entrambi, vengono drasticamente limitate dal disegno di legge di riforma del lavoro, a partire da quelle che gli assegnava l´articolo 18. In tal modo i licenziamenti individuali e collettivi saranno resi ancora più facili. Sono questi gli esiti più negativi del ddl che il Parlamento dovrebbe cercare di attutire – sempre che non prevalga nella maggioranza la volontà di peggiorarli. Prendere in esame le limitazioni delle facoltà del giudice a tutela del più debole apportate dal ddl è un efficace filo conduttore per non perdersi nelle 79 pagine di questo, per di più irte di dozzine di intricati rimandi a leggi preesistenti. A volte sembra che dette facoltà siano accresciute, ma a ben vedere quasi ovunque sono ridotte. Si prenda l´articolo 18, travestito in modo da apparire un parente della versione originale, ma in realtà radicalmente mutato. Il primo comma dei dieci che nel …

"Il partito anti-europeo", di Bernardo Valli

I sei milioni e mezzo di voti a Marine Le Pen sono stati un segnale inquietante. Un brontolio allarmante. Non solo per la Francia. Sensibili le borse europee. Queste hanno registrato ribassi consistenti anche se non proprio insoliti negli agitati tempi finanziari che stiamo vivendo. La società francese ha avvertito politicamente qualcosa di simile a una vibrazione, sul tipo di quelle intercettate dai sismografi sotto la crosta terrestre. Scosse di cui spesso non ci accorgiamo, o alle quali non prestiamo troppa attenzione. Nell´immediato non fanno danni in superficie. Ma li annunciano. Dapprima stupita dal clamore che il successo di Marine Le Pen ha suscitato, al punto da relegare quasi in secondo piano la gara tra i due candidati ammessi al ballottaggio, la società politica si rende via via conto di avere trascurato, o di non avere valutato abbastanza, gli effetti della crisi, anche sul piano psicologico. L´assillo, l´angoscia di chi la vive, o teme di esserne investito, hanno dominato cuori e cervelli durante la campagna elettorale, senza che gran parte dei protagonisti ne fosse cosciente. …

"Un risultato che fa gioco alla politica", di Stefano Folli

In attesa di verificare se Hollande entrerà all’Eliseo fra due settimane (probabile ma non del tutto scontato), i mercati finanziari gli hanno dato ieri il benvenuto. Crollo generale delle Borse, assai vistoso in Italia e un rapido peggioramento degli spread. Niente d’imprevisto, a dire la verità: anzi, sarebbe giusto rilevare che il sussulto non è stato provocato solo da un candidato-presidente non ancora eletto, bensì da una condizione di malessere che attraversa l’intera Europa e tocca Paesi che si ritenevano immuni dal “virus” che divora le capitali indebitate. In Olanda si è dimesso il premier e si può credere che questa notizia abbia turbato gli operatori persino più del primo turno delle elezioni in Francia. In fondo gli olandesi sono tra i più fedeli alleati di Angela Merkel e del rigore tedesco condividono di solito fin le sfumature. Eppure anche loro sono in subbuglio. E a Roma? La soddisfazione per il successo di Hollande è palpabile. A sinistra, certo, ma non solo. L’idea diffusa è che dopo il 6 maggio il “Mitterrand pallido”, una volta …