Giorno: 18 Aprile 2012

"Se al summit di Palazzo Chigi si sovrappone l'incontro Monti-Berlusconi", di Stefano Folli

Davvero singolare la sovrapposizione che si è creata a Palazzo Chigi. Due passaggi: ieri sera il vertice del tripartito Alfano-Bersani-Casini con il presidente del Consiglio, un lungo colloquio non privo di tensione e di passaggi concitati. E l’incontro a due fra Mario Monti e Silvio Berlusconi: un’occasione piuttosto rara d’incontro fra il premier in carica e il suo predecessore, ed è difficile credere che si tratti solo di una visita di cortesia. La coincidenza, sotto il profilo temporale e anche politico, è abbastanza sorprendente. Si pone una domanda: chi decide la linea politico-parlamentare del Pdl? Alfano nel summit dei tre partiti con il capo dell’esecutivo o Berlusconi nell’incontro di domani? articoli correlati Il quesito non è irrilevante perché i risultati del vertice coinvolgono anche Bersani e Casini e quindi definiscono l’equilibrio complessivo su cui si regge il governo in Parlamento. Tuttavia Berlusconi, per la sua personalità e la sua storia politica, difficilmente si accontenterà di una «photo opportunity» con il suo successore. Vorrà avere voce in capitolo sui punti controversi. Ad esempio sulle famose misure …

La sfida di Monasterace comincia dalla scuola», intervista a Marco Rossi Doria

Il sottosegretario all’Istruzione: «Contro le mafie e a sostegno del sindaco Lanzetta. Siamo pronti a partire con attività concrete e costanti sul territorio». Andremo a Monasterace senza fanfare ma con progetti concreti. Che hanno la caratteristica e l’ambizione di continuare nel tempo. E di provare a cambiare le cose». È stato e resterà sempre un maestro di strada, nonostante l’incarico ministeriale, nonostante la prospettiva adesso profondamente diversa. Conosce l’importanza insostituibile di quella che è la «politica del mestiere» -una citazione del padre Manlio, celebre meridionalista e membro del partito d’azione alla Costituente – che significa specializzarsi in un campo indicando soluzioni. Marco Rossi Doria, sottosegretario alla Pubblica Istruzione, è uno che sa, perché lo ha praticato, che la politica deve restare nelle strade e non nei palazzi. Sottosegretario,il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri chiama a Raccolta il governo per dare al sindaco di Monasterace Carmela Lanzetta le risposte che pretende per continuare a fare il sindaco sotto scorta e sotto minaccia. I primi interpellati siete voi, la Pubblica Istruzione. Siete pronti? «Siamo contenti di questo richiamo …

"Tita, Angelina e le altre. Condannate a morte per un amore sbagliato", Francesca Barra

La ‘ndrangheta non perdona chi tradisce la «famiglia». Dal caso Costantino a quello Pesce, trent’anni di omicidi e spesso la verità viene a galla solo dopo molti anni. Donne giovani, madri, calabresi e con la voglia di collaborare, di liberare se stesse e la vita dei figli dalla morsa della ‘ndrangheta. Donne che si innamorano dell’uomo sbagliato e che per questo firmano la loro condanna a morte. Uccise dall’acido o vittime di lupara bianca. Alcune sono sparite nel nulla e la cronaca le ha dimenticate, forse rendendo un favore a chi le ha messe a tacere per sempre. Ma poi le bocche si aprono e la verità, pian piano, aiuta a ricostruire casi irrisolti. Sono passati diciotto anni, da quando una donna di 25 anni, madre di quattro figli, Angela Costantino, sparì nel nulla. Le indagini della squadra mobile di Reggio Calabria hanno accertato che si trattò di omicidio e non di un suicidio, come molti indizi sparsi avevano voluto lasciar intendere. L’ordine di farla sparire sarebbe partito dalla stessa famiglia del marito per vendicarlo. …

"Il rigore nei conti non guarisce ogni male", di Stefano Lepri

La dose di austerità è sufficiente; la ricetta per tornare alla crescita va cercata con pazienza e fantasia, ma nessuno l’ha in tasca già pronta. Arrivano al momento giusto, le parole del Fondo monetario, per sprovincializzare il dibattito italiano in vista del Consiglio dei ministri di oggi. Se c’è un allarme, riguarda il rischio di una nuova crisi dell’euro: dovrebbero ascoltarlo soprattutto in Germania. Non solo in Italia, ma in tutti i Paesi avanzati del mondo, si prospetta una lunga fase di crescita economica lenta, frenata dal fardello dei troppi debiti. Qualche Paese quei debiti li ha contratti nell’euforia finanziaria di prima del 2007, qualcuno durante la crisi per lenirne le conseguenze, qualcuno, come noi, se li trascinava dietro da ancora prima. Non è facile per nessuno ripagare il debito e nello stesso tempo trovare i soldi per investire sul futuro. In più, l’area dell’euro mostrandosi fragile ora danneggia i Paesi deboli al suo interno, dopo averli aiutati fin troppo negli anni buoni. Sotto la pressione dei mercati, anche l’Italia e la Spagna, accortesi in …

"Risorse pubbliche per rinnovare", di Carlo Sini

L’urgenza di una rifondazione della politica è sotto gli occhi di tutti. Esibizioni come quelle di Grillo (che ricordano le focose arringhe del giovane Bossi, ritrasmesse in brevi frammenti alla televisione mentre si ascoltano notizie giudiziarie clamorose sulla Lega) suscitano in moltissimi di noi reazioni giustamente preoccupate. Al centro la discussione sul finanziamento pubblico dei partiti: argomento spinoso (per il precedente del referendum e per il pessimo uso dei rimborsi elettorali), ma a proposito del quale vorrei almeno osservare che se il costume pubblico degli attori e dei controllori non cambia radicalmente, ogni altra soluzione, privata, semiprivata ecc., oltre a porre al pluralismo democratico più problemi di quanti non intenda risolvere, sarebbe comunque a rischio di comportamenti illeciti dei quali i cittadini resterebbero ignari. «Chi controlla i controllori?» diceva Kant. Se non si diffonde nelle pubbliche istituzioni un costume di accettabile responsabilità e decenza, ogni altro provvedimento è inefficace. Non sarà mai la piazza un giudice efficiente ed equilibrato e nemmeno lo sarà qualche privato di supposta buona volontà che si dichiarerebbe disposto a mettere …

Napolitano: "Pulizia sì, ma senza demonizzare", di Annalisa Cuzzocrea

Invita a distinguere, Giorgio Napolitano. «I partiti non sono il regno del male, del calcolo particolaristico, della corruzione», dice il capo dello Stato. «Il marcio ha sempre potuto manifestarsi, e sempre si deve estirpare: ma anche quando sembra diffondersi e farsi soffocante, non dimentichiamo tutti gli esempi passati e presenti di onestà e serietà politica, di personale disinteresse, di applicazione appassionata ai problemi della comunità». Poi avverte: «Guai a fare di tutte le erbe un fascio, a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica». Non cita Beppe Grillo, non fa riferimento ai fatti degli ultimi giorni, ma le sue parole suonano il contraltare perfetto, la risposta delle istituzioni all’ultimo comizio dello showman, che ha accusato i politici di essere «insaziabili come una metastasi» e ha proposto, richiamando i processi contro i nazisti: «Dobbiamo fare una piccola Norimberga, al cui termine vedremo quale lavoro socialmente utile fargli fare». E però, nonostante il clima e il bisogno di segnali, alla Camera il tentativo di accelerare la riforma sul finanziamento pubblico si arena per mano del partito che …

"Il suicidio non è di classe", di Michele Ciliberto

Ci sono molte cose che colpiscono nella crisi profonda, e tragica, che sta attraversando il Paese: allarma ad esempio vedere quanto si stia estendendo l’area della miseria e della povertà. Ma soprattutto colpisce sentire, con una frequenza angosciosa, che un lavoratore oppure un imprenditore hanno deciso di mettere fine alla loro vita, suicidandosi. La crisi ha cancellato, in modo drammatico, le distinzioni di classe: in diversa misura, e in modi diversi ovviamente, tutti coloro che sono dentro l’universo del lavoro si trovano oggi in una situazione di precarietà, di debolezza che si trasforma in una progressiva perdita di sé, di identità sia sociale che individuale. Alla base di gesti terribili come questi c’è un senso di totale solitudine, la perdita di qualsiasi fiducia nel futuro, il sentimento di un destino di sconfitta al quale appare impossibile resistere. E c’è la persuasione lucida e intransigente che non ci siano partiti ,sindacati, associazioni, chiese alle quali si possa far appello per avere un aiuto e cercare di ritrovare una strada. C’è insomma la persuasione che non ci …