Giorno: 16 Aprile 2012

«Pagati viaggi per Formigoni e il fratello», di Luigi Ferrrella e Giuseppe Guastella

Dall’indagine sulla sanità lombarda risultano «pagamenti di viaggi» al presidente della Regione, Roberto Formigoni, e al fratello del governatore, Carlo. Sono indicati nel verbale-fiume reso dal fiduciario svizzero di Pierangelo Daccò, arrestato nell’inchiesta sul crac dell’ospedale San Raffaele di Milano. «Un presidente di Regione conosce tanta gente, nulla di male ad aver passato alcuni giorni di vacanza con Pierangelo Daccò». Il governatore lombardo Roberto Formigoni ha sempre risposto così sui suoi rapporti con il «”faccendiere” della sanità» (definizione degli inquirenti). Sì, ma chi pagava? L’interrogatorio di Giancarlo Grenci, il fiduciario svizzero di Daccò indagato per associazione a delinquere, e alcune contabili da lui consegnate ai magistrati, mostrano «pagamenti di viaggi» a Formigoni, al suo collaboratore Alberto Perego, al fratello del governatore, Carlo, e una parente, tutti a carico di Daccò, in carcere dal 15 novembre per 7 milioni di fondi neri del San Raffaele e arrestato venerdì per altri 56 milioni della Fondazione Maugeri. In un verbale-fiume del 14 dicembre, Grenci, riferendosi al rapporto tra Daccò e Formigoni, rivela: «So che erano in rapporti di …

"Voto a ottobre destabilizzante ma l'antipolitica può travolgerci", di Giovanna Casadio

«Dai vertici di maggioranza usciamo sempre con qualcosa di cui non siamo contenti». Bersani confessa. Con Alfano «su tantissime cose non mi trovo d’accordo».È la prova- per il leader Pd – che «il bipolarismo c’è», è nelle cose. Un disaccordo tra Democratici e Pdl che – dopo le tensioni di questi giorni e in vista delle amministrative del 6 maggio – sarà squadernato nella riunione di domani con Monti. Il Pd chiede al governo un impegno straordinario per la crescita (Bersani si presenterà con una cartellina di proposte); il Pdl si fa portavoce della Marcegaglia per modificare la riforma del lavoro e punta a ottenere una riduzione delle tasse,a cominciare dalla rateizzazione dell’Imu. Come? Attingendo a quel fondo che deriva dalla lotta all’evasione, di cui oggi si parlerà in consiglio dei ministri. Quindi, settimana cruciale per il governoe per la maggioranza alle prese con crescita, lavoro e anche con la partita sulla Rai. Due i consigli dei ministri in calendario; in mezzo il vertice; fiato sospeso per l’andamento dello spread. Ma c’è un’altra questione che …

"Docenti italiani strapagati? CGIL e professori dicono di no", di Andrea Mari

È stato pubblicato in questi giorni uno studio, realizzato dai ricercatori P.J. Altbach, L. Reiseberg, M. Yudkevich, G. Androuschak e I.F. Pacheco, intitolato Paying the Professoriate. A Global Comparison of Compensation and Contracts e pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Routledge, nel quale vengono messi a confronto gli stipendi dei docenti universitari (suddivisi nelle tre fasce di ricercatori, associati ed ordinari) di 28 tra i principali Paesi del mondo. Il quotidiano “la Repubblica” ha anticipato, in un articolo firmato da Corrado Zunino e prontamente ripreso dal sito del governo, che da questo studio risulterebbe che i docenti italiani sono tra i più pagati del mondo, addirittura secondi (dietro il Canada) nella classifica dei 28 Paesi stilata dagli autori della ricerca. Il giornalista del quotidiano diretto da Ezio Mauro, nel confrontare la situazione dei nostri docenti con quella dei professori universitari nei Paesi anglosassoni, afferma che, mentre là i docenti vengono retribuiti solo nei periodi in cui effettivamente insegnano, “…da noi, lo stipendio si prende tutti i mesi – anche in estate, con le università chiuse – …

""Strategia della tensione" le parole di Moro sulla strage di Brescia", di Miguel Gotor

Nella primavera 1978 le Brigate rosse sottoposero Aldo Moro a un interrogatorio che riguardò anche la strage di piazza Fontana del 1969 e quella di piazza della Loggia del maggio 1974. Come è noto, il memoriale del prigioniero è giunto a noi incompleto, ma su quegli anni egli formulò un giudizio chiaro utilizzando la categoria di “strategia della tensione”. Quel tempo fu «un periodo di autentica ed alta pericolosità con il rischio di una deviazione costituzionale che la vigilanza delle masse popolari fortunatamente non permise». Moro espose i meccanismi e le finalità della strategia della tensione, impostata da servizi stranieri occidentali con propaggini operative in due paesi allora fascisti come la Grecia e la Spagna. Essa aveva potuto godere del contributo dei servizi italiani militari con «il ruolo (preminente) del Sid e quello (pure esistente) delle forze di Polizia», ossia dell’Ufficio Affari riservati diretto da Federico Umberto D’Amato. Secondo il prigioniero lo scopo era stato quello di realizzare una serie di attentati attribuendoli alla sinistra per destabilizzare l’Italia e poi coprire i veri responsabili con …

"Esodati, sono 331mila. Ben 100mila nel 2013 a fine governo tecnico", di Massimo Franchi

Gli esodati sono 331mila. I 65mila conteggiati da Fornero sono solo quelli del 2012. Al oro vanno aggiunti i 100mila del 2013, i 90mila del 2014 e i 70mila del 2015. Per contare gli esodati e capire la differenza fra loro e quelli che Elsa Fornero chiama «salvaguardati» basta usare i dati che l’Inps ha fornito in maniera, però, non ufficiale. Come ha fatto Il Sole24Ore per smentire i dati forniti giovedì dal ministero del Welfare. In realtà le persone che dal 2012 al 2015 si troveranno senza lavoro, senza pensione e senza copertura degli ammortizzatori a causa della riforma delle pensioni firmata Fornero sono 331mila. E sono così suddivise. La categoria più rappresentata è quella della prosecuzione volontaria, persone che hanno lasciato il lavoro e che continuano a versare i contributi interamente a proprio carico: si tratta, sempre secondo l’Inps, di 200mila persone, pari al 60 per cento del totale. Per loro lo spostamento in avanti dell’età pensionabile comporta il fatto di dover pagare i contributi per molti più anni. In una situazione molto …

"La Lega non è una storia finita", di Ilvo Diamanti

C’è troppa fretta di liquidare la Lega. Come si trattasse di una storia finita. Non tanto a causa delle promesse deluse dalla Lega stessa. Di certo non per merito degli avversari politici. Tanto meno per l’intolleranza sociale verso i messaggi intolleranti espressi dai suoi leader e dai suoi uomini. Ma per effetto delle inchieste giudiziarie. Una nemesi, visto che vent’anni prima proprio la Lega – insieme a Berlusconi – aveva beneficiato del vuoto politico prodotto da Tangentopoli. Ma bisogna fare molta attenzione prima di dare la Lega per finita. I sondaggi, per primi, non accreditano questa idea. L’Ispo di Renato Mannheimer, proprio ieri, sul Corriere della Sera, stimava i consensi leghisti poco sotto il 7%. Rispetto a una settimana prima: un punto percentuale in meno. Abbastanza, ma non tanto da profetizzare un declino – rapido e irreversibile. Meglio, dunque, attendere altre occasioni per verificare la tenuta della Lega, dopo questi scandali. Senza, però, affidarsi troppo alle prossime amministrative. Certamente significative. Ma condizionate dalla specificità delle consultazioni. Una sorta di presidenziali “locali”, dove contano soprattutto i …