"La vera posta in gioco", di Claudio Sardo
Per riscattare la politica dalla sfiducia e dal discredito che l’hanno investita occorre anzitutto calarsi nella drammaticità della crisi, nella sofferenza delle famiglie, in questa diffusa paura del futuro, nella sensazione di impotenza che purtroppo trasmettono le stesse istituzioni democratiche, ridotte spesso a esecutrici di mandati esterni (e per di più sbagliati). È la crisi più grave che la generazione post-bellica abbia conosciuto. E i suoi effetti sociali sono ormai il contesto in cui si svolge la battaglia politica, si misura l’eticità dei comportamenti, si animano vecchi e nuovi populismi. Il cambiamento è possibile. Ma in questo tornante i rischi sono molto elevati. Compresi rischi democratici. Le classi dirigenti hanno grandi responsabilità. I partiti, e con loro i corpi intermedi, debbono resistere a chi li vuole morti perché, se il cittadino diventerà solo davanti a un mercato senza regole, allora sarà finito il modello sociale europeo. Non c’è democrazia senza partiti. Non c’è vero pluralismo senza corpi intermedi.Nonc’è possibilità di contrastare il pensiero unico, il predominio della finanza, i poteri forti senza la politica. Neppure …