Giorno: 15 Aprile 2012

"La vera posta in gioco", di Claudio Sardo

Per riscattare la politica dalla sfiducia e dal discredito che l’hanno investita occorre anzitutto calarsi nella drammaticità della crisi, nella sofferenza delle famiglie, in questa diffusa paura del futuro, nella sensazione di impotenza che purtroppo trasmettono le stesse istituzioni democratiche, ridotte spesso a esecutrici di mandati esterni (e per di più sbagliati). È la crisi più grave che la generazione post-bellica abbia conosciuto. E i suoi effetti sociali sono ormai il contesto in cui si svolge la battaglia politica, si misura l’eticità dei comportamenti, si animano vecchi e nuovi populismi. Il cambiamento è possibile. Ma in questo tornante i rischi sono molto elevati. Compresi rischi democratici. Le classi dirigenti hanno grandi responsabilità. I partiti, e con loro i corpi intermedi, debbono resistere a chi li vuole morti perché, se il cittadino diventerà solo davanti a un mercato senza regole, allora sarà finito il modello sociale europeo. Non c’è democrazia senza partiti. Non c’è vero pluralismo senza corpi intermedi.Nonc’è possibilità di contrastare il pensiero unico, il predominio della finanza, i poteri forti senza la politica. Neppure …

"Depistata la verità", di Benedetta Tobagi

Forse non ve ne siete resi conto, ma ieri mattina, quasi in sordina, si è chiusa un´epoca. Per quanto sopravviva una flebile speranza di nuove inchieste, ieri a Brescia nella sostanza (resta solo il ricorso in Cassazione) si è chiusa, con bilancio fallimentare, la pluridecennale stagione delle inchieste giudiziarie per le bombe della “strategia della tensione”. La strage di Brescia gode di un triste primato: nessun condannato. «Me l´aspettavo» è il commento più frequente al dispositivo della sentenza d´appello. Realismo comprensibile, ma non per questo meno tremendo. Quanto è terribile essere preparati a qualcosa di inaccettabile sotto il profilo etico, civile e semplicemente umano? Non aspettarsi più condanne per una strage di matrice politica che ha ucciso 8 persone: 5 insegnanti attivi nel sindacato, 2 operai, un ex partigiano. Un microcosmo specchio dell´Italia che pacificamente lottava, lavorava e sperava, in piazza della Loggia per una manifestazione antifascista e in piazza ucciso dall´ennesima bomba neofascista (con buona pace dei “negazionisti” di casa nostra, questo è accertato). Mentre l´Italia inorridiva davanti alla carneficina, il luogotenente per il …

Se non ora quando: «Parità di genere nelle liste elettorali», di Laura Matteucci

Le proposte di “Se non ora quando” per la riforma elettorale: doppia preferenza e sanzioni per le liste che non adotteranno i criteri di parità. «Vogliamo accelerare il cambiamento». La necessità di un ricambio generazionale Le donne di Se non ora quando hanno un «nuovo» obiettivo: affrontare il muro di gomma della rappresentanza femminile in politica, in vista delle elezioni prossime e semi prossime (amministrative di maggio, nazionali dell’anno prossimo), e dell’arrivo in Parlamento, entro un paio di mesi al massimo, della discussione su riforma elettorale e dei partiti. L’ultimo incontro nazionale – ieri a Milano – è servito a fare il punto e a produrre proposte da sottoporre poi all’attenzione dei partiti: in caso di riforma della legge elettorale, le donne chiedono si preveda la possibilità del «50e50» in partenza. In sostanza, le liste elettorali dovranno essere paritarie e prevedere l’alternanza di candidati uomini e donne, con attenzione anche alla testa di lista. Nei collegi uninominali va garantita un’equa rappresentanza di genere. Fatto del tutto nuovo, la legge dovrebbe contemplare delle sanzioni, fino all’inammissibilità …

"Le sfide del sindacato unito", di Guglielmo Epifani

Partendo dalla manifestazione unitaria dei sindacati in difesa di quei lavoratori costretti dalle scelte del governo a non avere né pensione né lavoro, Franco Marini rilancia con forza il bisogno di un sindacato che ritrovi la sua unità e di un Paese che torni a investire sulla concertazione, intesa come metodo e come valore. Queste parole vanno ascoltate e per quanto non facile, per il peso delle divisioni che vi sono state durante il governo Berlusconi e che tuttora permangono su molti aspetti delle scelte confederali, va riaperto il dibattito sul tema dell’unita. Lo richiede anzitutto la durata e la qualità della crisi che attraversiamo, che è insieme finanziaria, monetaria, economica e sociale; e il rischio che corrono la nostra democrazia e la costruzione europea. Nessuno sa, a distanza di quattro anni, come uscire dalla situazione in cui siamo, e dalle trappole che la caratterizzano. Avremmo bisogno di tregua da parte dei mercati e questa non ci viene data; avremmo bisogno di politiche per lo sviluppo per contrastare disoccupazione e crescita del debito, e questo …

"Strage di Brescia, ora il governo cancelli l'ultima ferita", di Mario Calabresi

a sentenza pronunciata ieri non chiude per sempre una storia di dolore cominciata il 28 maggio 1974 in una piazza del centro di Brescia. Non è l’ultima parola: non dobbiamo e non possiamo pensare di essere condannati a vivere nella nebbia e nei misteri. Ora la verità storica dovrà colmare le lacune della giustizia mancata. Molta strada è stata fatta, tanto che sono chiare responsabilità e complicità, ma molto resta da fare, perché dagli archivi dello Stato possono ancora uscire carte importanti per dare un quadro definitivo della stagione delle stragi. Ma prima di ogni altra cosa il governo Monti deve cancellare un insulto: deve farsi carico delle spese processuali, al cui risarcimento sono stati condannati i familiari delle vittime. E’ una cosa intollerabile, che richiede un gesto forte e chiaro. Non è la prima volta che accade: già nel 2005, al termine dell’iter giudiziario per la strage di Piazza Fontana, alle parti civili – anche allora rimaste senza giustizia – la Cassazione chiese di pagare i costi del processo. La sentenza fece scalpore, tanto …