Roma Piazza Santi Apostoli
Il Comitato Civico «Quota 96», costituitosi il 7 marzo scorso, contesta la parte della riforma pensionistica (cosiddetta Fornero) che impedisce a quei lavoratori della scuola che maturano i requisiti nel corso dell’anno scolastico 2011/2012 di andare in pensione con le regole previgenti alla stessa riforma e li costringe a rimanere in servizio per altri sei lunghi anni.
Per il mondo della scuola le cadenze lavorative e pensionistiche sono regolate non secondo l’anno solare, come per tutti gli altri dipendenti pubblici, ma secondo l’anno scolastico. Per esso esiste un’unica ‘finestra’ di uscita: il primo settembre di ogni anno. La legge Fornero, invece, decretando che può andare in pensione nel 2012 con le vecchie regole solo chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre del 2011, ha dimenticato, clamorosamente, la peculiarità del comparto scuola e ha spezzato l’a. s. in due. Le precedenti riforme previdenziali avevano tutte previsto un’apposita normativa volta a salvaguardare tale specificità.
La data del 31 dicembre 2011, quindi, non ha alcun senso per i lavoratori scolastici, anzi suona come una beffa giacché quelli che possedevano questi requisiti erano già andati in pensione da tre mesi, cioè dal primo settembre del 2011. Per chi lavora nella scuola è da sempre esistita la regola – confermata dal comma 9 dell’art. 59 della legge 449/1997– che si è collocati a riposo il 1 settembre di ogni anno scolastico purché il requisito dell’età anagrafica sia raggiunto entro la fine dell’anno solare.
Per ribadire le nostre sacrosante ragioni, che siamo qui venuti oggi, 13 aprile, a rivendicare insieme ai confederali, abbiamo organizzato, per domenica 29 aprile a Roma, una Manifestazione Nazionale autonoma del Comitato che si terrà in Piazza Santi Apostoli dalle ore 10 alle 14. All’evento, forse il primo nella storia delle battaglie scolastiche ad essere promosso senza il suggello dei sindacati, parteciperanno due esponenti del Pd, l’onorevole Manuela Ghizzoni e la senatrice Mariangela Bastico, oltre ad Alessandra Tibaldi, dell’Idv.
Vi invitiamo a venire con noi il 29 e a sostenerci per contrastare l’iniqua riforma Fornero. Oggi saremo noi ad essere in piazza. Domani potrebbe toccare a voi. Restiamo dunque uniti contro le ingiustizie. Perché un’ingiustizia è sempre un’ingiustizia. Per tutti.
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