"Il dubbio dei padani", di Curzio Maltese
«Luisaaa, dove hai messo la scopa?». Sono arrivati a Bergamo dalle casette a schiera della Brianza. SONO ARRIVATI dai centri commerciali, dai villini coi nanetti in giardino, con la ramazza in mano e nel cuore uno stato d´animo finora sconosciuto al buon leghista, fra tanti sentimenti e risentimenti evocati in vent´anni di psicopolitica verde: il dubbio. Il dubbio che li abbiano fregati con la Padania libera, l´ampolla sacra, le scampagnate a Pontida, Braveheart e le cornamuse celtiche, il federalismo che non s´è mai visto e la rivolta fiscale mai partita, i ministeri al Nord e insomma tutto l´inventario immaginifico bossiano. «Tutto per imbertarsi una montagna di quattrini alla faccia nostra. Altro che devoluscion e deregulescion. Regalescion, ladrescion. Ma io non ci posso credere». Non ci possono credere in tanti, almeno qui, fra brava gente che in questi anni si è cibata di Radio Padania e feste di partito, comizi arroventati e dibattiti al bar dello sport, senza mai essere sfiorata dai dubbi insinuati dalla «stampa romana» a proposito dei maneggi del cerchio magico e dell´ampio …