"Vado in “paternità” perché voglio crescere con mia figlia", di Federico Cella
Mi chiedono: “Perché il congedo?” Non sono un eroe né uno originale. Voglio solo stare con mia figlia «Quand’è che inizi ad allattare?». La domanda che mi ha fatto un collega qualche giorno fa riassume in modo più colorito il dato che mi relega a una minoranza tanto piccola da farmi credere di non aver mai fatto parte di un gruppo così ristretto. Sarà che sono sempre stato poco originale. Ora non più: tra pochi giorni sarò tra il 6,9% dei padri che in Italia, secondo l’Istat, si prendono un congedo parentale di almeno un mese per stare a casa con i propri figli. Insomma, vado in paternità. E ci starò per poco meno di cinque mesi. Le reazioni alla «notizia» si dividono usualmente in due, a seconda del genere dell’interlocutore: «Bravo!», dicono le donne; «E perché?!», mi chiedono gli uomini. Perché la mia scelta, ragionata e condivisa in famiglia, è così originale pur non essendo per nulla eccezionale? Perché in Italia, per i padri, pensare di stare a casa con i figli è così …