Gli organici di diritto del personale docente nel 2011/12 ammontavano complessivamente a 600.839 unità. Il Governo dei tecnici e dei professori compie il miracolo e per il 2012/13 conferma l’organico dell’anno precedente. In particolare ad un aumento di 617 posti corrisponde un taglio di 617 posti. Crescono i posti nella primaria + 275 e nella media di 1° grado +342 mentre diminuiscono nell’infanzia -167 e nelle superiori -450. La situazione non è omogenea nelle diverse regioni. La ragione risiede sul diverso andamento della popolazione scolastica. In aumento nelle regioni del centro nord e in calo nelle regioni meridionali e isole. Così ci troviamo di fronte a regioni come la Sicilia (-349 ), Puglia (-289), Calabria ( -277), Campania (- 214), Basilicata (-112) che pagano un prezzo salatissimo in termini di tagli e di contro regioni come l’Emilia Romagna ( +392), la Toscana (+226) e la Lombardia (+218) , Piemonte (+182), Veneto (+173) che incrementano i posti rispetto all’anno precedente.
Ad una prima lettura dei dati sembrerebbe tutto chiaro e scontato ma così non è.
Prendiamo il caso della Lombardia. Lo scorso anno pur in presenza d’un aumento della popolazione scolastica di oltre 11mila studenti ci furono tagli per 2.531 (CM.del Miur n.21/11) che colpirono in modo straordinario la scuola primaria con 1.424 posti in meno, le superiori con -872 e le medie con -235. La previsione per il 2012/13 è di un’ulteriore crescita della popolazione scolastica di circa 12mila unità.. Tale aumento imporrebbe un incremento di posti in Lombardia ben al di sopra dei 218 previsti in tabella , nonostante l’effetto tagli della riforma Gelmini nelle classi terze di tecnici e professionali. L’applicazione dell’art.64 L.133/08 ha comportato tagli in Lombardia nel triennio 2009/10,2010/11,2011/12 per un totale di 9.593 posti di cui 3.272 nella secondaria superiore, non ancora andata a regime con la riforma.
L’assenza di tagli aggiuntivi nonostante l’incremento della popolazione scolastica, contrariamente a quanto avvenuto lo scorso anno sembrerebbe un primo timido cambio di rotta.
I 218 posti in più alla Lombardia andrebbero così distribuiti:
+32 all’Infanzia, +10 alla Primaria, +102 alle Medie, +74 alle Superiori. Per la prima volta non si distribuiranno tagli provenienti dal Miur ma posti in più. Decisivo risulterà l’andamento della popolazione scolastica all’interno delle 12 province. Un peso non secondario avrà la richiesta di tempo pieno da parte delle famiglie con Milano oltre il 93% .
Quanto alle raccomandazioni del Ministro di non superare i 20 alunni per classe, in presenza di alunni diversamente abili o di rispettare gli altri parametri nazionali ( media alunni/classi, norme sulla sicurezza, stranieri, cattedre non superiori a 18h…) sappiamo benissimo che quasi sempre lasciano posto alle deroghe per il vincolo a rientrare nella dotazione assegnata.
Il tanto sbandierato organico funzionale è stato stoppato dalla Ragioneria dello Stato assieme ai 10mila posti aggiuntivi. Gli unici posti aggiuntivi che vedranno le scuole deriveranno dai 10mila esuberi che si prevedono per il 2012/13. I docenti in esubero che non troveranno sistemazione in organico di fatto su posti interi o su spezzoni, verranno assegnati con messa a disposizione a zero ore alle scuole. Una risorsa in più per le scuole sì ma sempre fino a quando la riforma dell’ art.18 lo permetterà.
da ScuolaOggi 03.04.12