Mese: Marzo 2012

“Terra, lotta, diritti. Parole che saranno sempre di moda”, di Francesco Benigno

Perché ancora oggi, 64 anni dopo, la notizia dell’identificazione del cadavere del sindacalista e politico corleonese emoziona? La risposta è dentro la storia di quest’uomo, e della sua regione. Perché l’identificazione dei resti del corpo di Placido Rizzotto, ritrovati in un anfratto della Rocca Busambra, la montagna che sovrasta Corleone, ancor oggi colpisce ed emoziona? Perché, anche se sono passati ben 64 anni dall’ uccisione di questo dirigente socialista e segretario della Camera del lavoro, si avverte nella pubblica opinione una speciale attenzione per la sua figura? Perché la scoperta compiuta comparando il Dna dissotterrando la salma del padre di Rizzotto produce un effetto diverso da quello dei tanti cold cases cui ci hanno abituato i serial polizieschi televisivi? Una prima importante ragione sta nel fatto che questo ritrovamento e questa identificazione sono una rivincita contro chi aveva voluto cancellare insieme col corpo gettato in un dirupo, anche la memoria di questo giovane (34 anni) dirigente del movimento contadino. Il locale capo-mafia Michele Navarra, un medico che agiva per conto degli interessi dei grandi proprietari …

"Terra, lotta, diritti. Parole che saranno sempre di moda", di Francesco Benigno

Perché ancora oggi, 64 anni dopo, la notizia dell’identificazione del cadavere del sindacalista e politico corleonese emoziona? La risposta è dentro la storia di quest’uomo, e della sua regione. Perché l’identificazione dei resti del corpo di Placido Rizzotto, ritrovati in un anfratto della Rocca Busambra, la montagna che sovrasta Corleone, ancor oggi colpisce ed emoziona? Perché, anche se sono passati ben 64 anni dall’ uccisione di questo dirigente socialista e segretario della Camera del lavoro, si avverte nella pubblica opinione una speciale attenzione per la sua figura? Perché la scoperta compiuta comparando il Dna dissotterrando la salma del padre di Rizzotto produce un effetto diverso da quello dei tanti cold cases cui ci hanno abituato i serial polizieschi televisivi? Una prima importante ragione sta nel fatto che questo ritrovamento e questa identificazione sono una rivincita contro chi aveva voluto cancellare insieme col corpo gettato in un dirupo, anche la memoria di questo giovane (34 anni) dirigente del movimento contadino. Il locale capo-mafia Michele Navarra, un medico che agiva per conto degli interessi dei grandi proprietari …

«L'articolo 18 non sia uno scalpo Difesa con lotte mirate e dolorose», intervista a Susanna Camusso di Antonella Baccaro

Camusso: fare la Tav è utile per l’occupazione ma serve il dialogo. Susanna Camusso, la Fiom chiama lo sciopero generale se verrà toccato l’articolo 18. Cosa risponde il segretario della Cgil? «Ho impressione che qualcuno abbia già messo in conto un nostro sciopero generale: una fiammata e via. Ma non può essere così: si aprirà una fase non breve di lotta». A cosa si riferisce? «A tante cose: scioperi articolati, proteste mirate, durature, più dolorose». Non teme che il suo messaggio venga frainteso e alimenti tensioni incontrollabili? «So che ci sono preoccupazioni, ce le abbiamo anche noi. Ecco perché vanno date risposte». Cosa pensa della presenza dei No Tav nella manifestazione della Fiom? «Nessuna forma d’iniziativa legittima può prevaricare la vita degli altri e sconfinare nella violenza. Penso che la Cgil debba avere un giudizio netto. Del resto la nostra posizione favorevole alla Tav l’abbiamo espressa al congresso: il Paese ha un disperato bisogno di investimenti. Dopodiché sarebbe meglio avere regole su come si decide. E comunque va ricostruito il dialogo: è impensabile fare i …

«L’articolo 18 non sia uno scalpo Difesa con lotte mirate e dolorose», intervista a Susanna Camusso di Antonella Baccaro

Camusso: fare la Tav è utile per l’occupazione ma serve il dialogo. Susanna Camusso, la Fiom chiama lo sciopero generale se verrà toccato l’articolo 18. Cosa risponde il segretario della Cgil? «Ho impressione che qualcuno abbia già messo in conto un nostro sciopero generale: una fiammata e via. Ma non può essere così: si aprirà una fase non breve di lotta». A cosa si riferisce? «A tante cose: scioperi articolati, proteste mirate, durature, più dolorose». Non teme che il suo messaggio venga frainteso e alimenti tensioni incontrollabili? «So che ci sono preoccupazioni, ce le abbiamo anche noi. Ecco perché vanno date risposte». Cosa pensa della presenza dei No Tav nella manifestazione della Fiom? «Nessuna forma d’iniziativa legittima può prevaricare la vita degli altri e sconfinare nella violenza. Penso che la Cgil debba avere un giudizio netto. Del resto la nostra posizione favorevole alla Tav l’abbiamo espressa al congresso: il Paese ha un disperato bisogno di investimenti. Dopodiché sarebbe meglio avere regole su come si decide. E comunque va ricostruito il dialogo: è impensabile fare i …

“Noi, gli invisibili operai dello spettacolo senza diritti e garanzie”, di Fabio Fila

Non abbiamo un contratto, non abbiamo ruoli e mansioni, né indennità di disoccupazione. Anche la maternità è un lusso. Eppure contribuiamo al Pil e alla cultura di questo Paese. Il mondo dello spettacolo è affascinante. Ma carente del punto di vista normativo e di riconoscimento. Dopo i due incidenti di Trieste e Reggio Calabria occorsi in soli tre mesi durante l’installazione degli spettacoli di Jovanotti e Laura Pausini in cui due ragazzi hanno perso la vita, anche i non addetti ai lavori hanno scoperto questo universo parallelo fatto di lavoratori dello spettacolo. Sono professionisti specializzati che rendono vivo il mondo del divertimento; eppure sono senza riconoscimento e senza tutele. In questo universo, il tempo è denaro e il denaro a volte conta più della sicurezza. Si lavora fino a venti ore di fila, se necessario, ma senza continuità del reddito. Le norme sulla sicurezza sono le stesse dell’edilizia ma i “cantieri” dello spettacolo sono veloci: si monta e si smonta in 24 ore.Non solo: in Italia i musicisti, gli attori, i ballerini, gli artisti professionisti …