Mese: Marzo 2012

Consumi famiglie, l’Italia torna indietro. “Tornati alla situazione di 30 anni fa”

La crisi pesa direttamente sui consumi: prodotti alimentari, bevande e tabacco hanno mostrato un calo dell’1,5% a prezzi costanti. Lo segnala un rapporto Intesa San Paolo. Famiglie italiane in difficoltà con il carrello della spesa: sul mercato nazionale i consumi di prodotti alimentari, bevande e tabacco hanno mostrato un calo dell’1,5% a prezzi costanti. Lo segnala un rapporto Intesa Sanpaolo, affermando che in termini di spesa pro capite il dato 2011 riporta i livelli indietro di quasi 30 anni. Nel rapporto, si legge infatti che “si deve tornare ai primi anni ’80 per scendere al di sotto dei 2.400 euro annui destinati al comparto agro-alimentare. In particolare, si legge nel rapporto, “si tratta in parte di un trend strutturale legato al minore consumo di alcune voci, come il tabacco, ma che segnala anche le evidenti difficoltà del consumatore italiano che, a fronte delle tensioni sul mercato del lavoro e sul reddito disponibile, riduce ulteriormente gli sprechi e modera gli acquisti anche in un comparto dei bisogni poco comprimibili come l’agroalimentare”. Nel rapporto, si evidenzia inoltre …

Nel 2011 in un giorno oltre 56 mila le donne in fuga dalla violenza. Con loro più di 39 mila minori

Terzo censimento del Global network of women’s shelters. Non sempre i centri antiviolenza riescono a rispondere alle richieste: a più di 7 mila donne non si è potuto dare aiuto. A Bologna nel 2011 la Casa delle Donne ha dato rifugio a 20 donne e 9 minori. “Se non fossi arrivata qui, probabilmente sarei morta”. Sono le parole di una donna estone accolta in uno dei centri antiviolenza gestiti da donne. Le sue parole sono riportate nel 2011 Global data count, il censimento realizzato dal Global network of women’s shelters (rete che riunisce le case rifugio nel mondo). Dai dati emerge un aumento delle richieste di aiuto da parte di donne e minori in fuga dalla violenza domestica. E, purtroppo, le difficoltà di rispondere a tutte. Nel 2011 in un solo giorno oltre 56 mila donne hanno chiesto aiuto a una casa rifugio, con loro c’erano più di 39 mila minori. Ma a 12 mila di loro (7.608 donne e 4.734 bambini) non si è potuto dare aiuto. A Bologna la Casa delle donne per …

«Grandi spazi a sinistra. Il PD deve parlare a quegli elettori», intervista a Dario Franceschini di Simone Collini

«Trovo abbastanza inutile e anche un po’ stucchevole i dibattito sul governo,con addirittura il tentativo di dividere il Pd tra chi vuole sostenere convintamente Monti e Ichino». E per argomentare il suo giudizio Dario Franceschini parte da una«semplice considerazione»: «Il governo Monti noi lo abbiamo voluto, è la destra che lo ha subìto». Per il capogruppo del Pd alla Camera va quindi sgombrato il campo da discussioni sterili, mentre va utilizzato il tempo che separa dalle prossime elezioni per «far capire che tipo di Italia vogliamo costruire noi». Avendo in particolare un obiettivo: «Recuperare a sinistra». Partiamo dal governo Monti: si discute sul tasso di convinzione con cui il Pd lo sostiene… «Discussione inutile e stucchevole. Il nostro sostegno deve essere convinto perché sta lavorando sulla base della missione che gli è stata affidata, che è quella di affrontare l’emergenza del Paese». A prescindere da come realizzi questa missione? «Sapevamo dall’inizio che essendo sostenuto da una maggioranza composta da avversari politici, che torneranno ad affrontarsi alle prossime elezioni, ogni scelta del governo sarebbe stata necessariamente …

«In volo sui tesori di Villa Adriana minacciati da una discarica», di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella

Lo stoccaggio dei rifiuti previsto a 800 metri dal sito Non bastasse il pattume cementizio che l’assedia, Villa Adriana sarà investita dal puzzo fetido di una discarica? Guai a voi, ha mandato a dire l’Unesco. Paventando addirittura la revoca del prezioso sigillo di «patrimonio mondiale dell’umanità». Ma come hanno avuto un’idea così scellerata? Questo ti chiedi, dall’alto di un piccolo aereo ultraleggero che sbanda nel vento, vedendo i pochi metri che separano la discarica dalla dimora dell’imperatore Adriano. «Ottocento metri o anche meno — accusa il professor Cairoli Fulvio Giuliani, che è ordinario di Topografia antica e proprio a Tivoli vive —. Non conosciamo neppure i perimetri esatti della villa». Poche centinaia di metri sottovento. Avete presente il Ponentino, quel «venterello» cantato tra gli altri da Cesare Pascarella, che porta «quer freschetto fino fino»? Adriano la volle lì, la sua villa, proprio perché anche nelle più afose canicole estive arrivava dal mare quel refolo rinfrescante. Bene: se la fanno (Dio ci scampi), la discarica sarà proprio lì, sul tragitto della brezza. La quale, dopo un …

«Senza “concorso” Mafia più forte», di Carlo Federico Grosso

L’ annullamento della sentenza Dell’Utri e le parole del Procuratore Generale («nessuno crede più, oggi, al concorso esterno in associazione mafiosa»), hanno riacceso l’attenzione su tale discusso istituto giuridico. Ieri, in una bella intervista su questo giornale, Violante ha cercato di fare il punto. Il concorso esterno, ha osservato, esiste, ed è stato utile alla magistratura per incidere nella zona grigia di chi aiuta dall’esterno la mafia. Esso pecca tuttavia d’indeterminatezza, perché non individua gli specifici comportamenti che devono essere considerati reato; occorre pertanto che il Parlamento intervenga, tipizzando le condotte che si intende incriminare. La questione è stata individuata in termini corretti. Permane, si è detto, l’esigenza di disporre di strumenti giuridici adeguati per colpire i colletti bianchi che aiutano la mafia. Il problema, tuttavia, è configurare un intervento repressivo che consenta, nel contempo, alla magistratura di essere incisiva ed ai cittadini di essere sufficientemente garantiti sul terreno della certezza del diritto. Davvero, tuttavia, per ottenere questo risultato sarebbe necessario rivedere l’istituto del concorso esterno, sostituendo alla sua attuale configurazione «generale» la tipizzazione legislativa …

«Senza “concorso” Mafia più forte», di Carlo Federico Grosso

L’ annullamento della sentenza Dell’Utri e le parole del Procuratore Generale («nessuno crede più, oggi, al concorso esterno in associazione mafiosa»), hanno riacceso l’attenzione su tale discusso istituto giuridico. Ieri, in una bella intervista su questo giornale, Violante ha cercato di fare il punto. Il concorso esterno, ha osservato, esiste, ed è stato utile alla magistratura per incidere nella zona grigia di chi aiuta dall’esterno la mafia. Esso pecca tuttavia d’indeterminatezza, perché non individua gli specifici comportamenti che devono essere considerati reato; occorre pertanto che il Parlamento intervenga, tipizzando le condotte che si intende incriminare. La questione è stata individuata in termini corretti. Permane, si è detto, l’esigenza di disporre di strumenti giuridici adeguati per colpire i colletti bianchi che aiutano la mafia. Il problema, tuttavia, è configurare un intervento repressivo che consenta, nel contempo, alla magistratura di essere incisiva ed ai cittadini di essere sufficientemente garantiti sul terreno della certezza del diritto. Davvero, tuttavia, per ottenere questo risultato sarebbe necessario rivedere l’istituto del concorso esterno, sostituendo alla sua attuale configurazione «generale» la tipizzazione legislativa …

«Senza "concorso" Mafia più forte», di Carlo Federico Grosso

L’ annullamento della sentenza Dell’Utri e le parole del Procuratore Generale («nessuno crede più, oggi, al concorso esterno in associazione mafiosa»), hanno riacceso l’attenzione su tale discusso istituto giuridico. Ieri, in una bella intervista su questo giornale, Violante ha cercato di fare il punto. Il concorso esterno, ha osservato, esiste, ed è stato utile alla magistratura per incidere nella zona grigia di chi aiuta dall’esterno la mafia. Esso pecca tuttavia d’indeterminatezza, perché non individua gli specifici comportamenti che devono essere considerati reato; occorre pertanto che il Parlamento intervenga, tipizzando le condotte che si intende incriminare. La questione è stata individuata in termini corretti. Permane, si è detto, l’esigenza di disporre di strumenti giuridici adeguati per colpire i colletti bianchi che aiutano la mafia. Il problema, tuttavia, è configurare un intervento repressivo che consenta, nel contempo, alla magistratura di essere incisiva ed ai cittadini di essere sufficientemente garantiti sul terreno della certezza del diritto. Davvero, tuttavia, per ottenere questo risultato sarebbe necessario rivedere l’istituto del concorso esterno, sostituendo alla sua attuale configurazione «generale» la tipizzazione legislativa …