Mese: Marzo 2012

“Asse Bersani-Vendola per il centrosinistra del dopo Monti”, di Simone Collini

Insieme a Roma per presentare il libro di Federico Rampini, Bersani e Vendola sembrano ormai d’accordo nell’archiviare la «foto di Vasto» e nell’immaginare il centrosinistra del dopo Monti senza chiusure ai moderati. E se fossero Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola ad archiviare la foto di Vasto? La notizia non è tanto nell’arrivo di una nuova istantanea limitata al leader del Pd e a quello di Sel, che ieri hanno presentato insieme a Roma il libro di Federico Rampini “Alla mia sinistra”. Il fatto è che i due si stanno vedendo riservatamente con una frequenza che non ha precedenti. Argomento degli incontri, compreso quello della scorsa settimana, non tanto le amministrative di maggio ma le prossime politiche e la necessità di lavorare con un’altra intensità alla definizione di un’alleanza di centrosinistra in grado poi di aprire a forze moderate e di centro. Insomma, la famosa coalizione di progressisti e moderati a cui punta Bersani, il quale da Vendola avrebbe ricevuto la disponibilità a stringere i tempi sul confronto programmatico e l’impegno a non porre veti …

“Asse Bersani-Vendola per il centrosinistra del dopo Monti”, di Simone Collini

Insieme a Roma per presentare il libro di Federico Rampini, Bersani e Vendola sembrano ormai d’accordo nell’archiviare la «foto di Vasto» e nell’immaginare il centrosinistra del dopo Monti senza chiusure ai moderati. E se fossero Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola ad archiviare la foto di Vasto? La notizia non è tanto nell’arrivo di una nuova istantanea limitata al leader del Pd e a quello di Sel, che ieri hanno presentato insieme a Roma il libro di Federico Rampini “Alla mia sinistra”. Il fatto è che i due si stanno vedendo riservatamente con una frequenza che non ha precedenti. Argomento degli incontri, compreso quello della scorsa settimana, non tanto le amministrative di maggio ma le prossime politiche e la necessità di lavorare con un’altra intensità alla definizione di un’alleanza di centrosinistra in grado poi di aprire a forze moderate e di centro. Insomma, la famosa coalizione di progressisti e moderati a cui punta Bersani, il quale da Vendola avrebbe ricevuto la disponibilità a stringere i tempi sul confronto programmatico e l’impegno a non porre veti …

“Rai, una partita per la democrazia”, di Giorgio Merlo

Sulla Rai è giunto il momento di mettere le carte in tavola. Il curioso balletto attorno alla partecipazione, o meno, di Berlusconi alla trasmissione di Porta a Porta da un lato e la cancellazione di un incontro con Monti dei segretari che appoggiano il governo dall’altro denotano che attorno al tema Rai continua a circolare troppa superficialità ed approssimazione. Ora, per evitare la consueta ipocrisia ormai collaudata – e cioè tutti predicano il passo indietro dei partiti dalla gestione concreta e quotidiana di viale Mazzini e quasi tutti, con altrettanta ipocrisia, pretendono e rivendicano spazi, ruoli e presenze nel servizio pubblico – è indispensabile fissare alcuni paletti fermi. Tanto per essere chiari e senza giocare più parti in commedia. Innanzitutto la Rai non va commissariata e non va privatizzata. Una tentazione, questa, presente in quasi tutti i partiti e che punta, neanche tanto nascostamente, a liquidare definitivamente il servizio pubblico per poi appaltarlo a qualche cordata “amica”. Un disegno vecchio ma che potrebbe trovare qualche chance in più proprio oggi con un governo tecnico poco …

“Rai, una partita per la democrazia”, di Giorgio Merlo

Sulla Rai è giunto il momento di mettere le carte in tavola. Il curioso balletto attorno alla partecipazione, o meno, di Berlusconi alla trasmissione di Porta a Porta da un lato e la cancellazione di un incontro con Monti dei segretari che appoggiano il governo dall’altro denotano che attorno al tema Rai continua a circolare troppa superficialità ed approssimazione. Ora, per evitare la consueta ipocrisia ormai collaudata – e cioè tutti predicano il passo indietro dei partiti dalla gestione concreta e quotidiana di viale Mazzini e quasi tutti, con altrettanta ipocrisia, pretendono e rivendicano spazi, ruoli e presenze nel servizio pubblico – è indispensabile fissare alcuni paletti fermi. Tanto per essere chiari e senza giocare più parti in commedia. Innanzitutto la Rai non va commissariata e non va privatizzata. Una tentazione, questa, presente in quasi tutti i partiti e che punta, neanche tanto nascostamente, a liquidare definitivamente il servizio pubblico per poi appaltarlo a qualche cordata “amica”. Un disegno vecchio ma che potrebbe trovare qualche chance in più proprio oggi con un governo tecnico poco …

"Rai, una partita per la democrazia", di Giorgio Merlo

Sulla Rai è giunto il momento di mettere le carte in tavola. Il curioso balletto attorno alla partecipazione, o meno, di Berlusconi alla trasmissione di Porta a Porta da un lato e la cancellazione di un incontro con Monti dei segretari che appoggiano il governo dall’altro denotano che attorno al tema Rai continua a circolare troppa superficialità ed approssimazione. Ora, per evitare la consueta ipocrisia ormai collaudata – e cioè tutti predicano il passo indietro dei partiti dalla gestione concreta e quotidiana di viale Mazzini e quasi tutti, con altrettanta ipocrisia, pretendono e rivendicano spazi, ruoli e presenze nel servizio pubblico – è indispensabile fissare alcuni paletti fermi. Tanto per essere chiari e senza giocare più parti in commedia. Innanzitutto la Rai non va commissariata e non va privatizzata. Una tentazione, questa, presente in quasi tutti i partiti e che punta, neanche tanto nascostamente, a liquidare definitivamente il servizio pubblico per poi appaltarlo a qualche cordata “amica”. Un disegno vecchio ma che potrebbe trovare qualche chance in più proprio oggi con un governo tecnico poco …

Bersani resta ottimista “L’accordo è possibile”, di Carlo Bertini

Sembrerà paradossale, ma anche dopo la gelata nel Pd prevale l’ottimismo, le tensioni che scuotono il tavolo di trattative non fanno tremare un partito dove prevale la cauta fiducia che alla fine si arriverà comunque ad un accordo. Sulla riforma del lavoro, Bersani è più tranquillo perché una modifica «light» dell’articolo 18 potrebbe anche essere rivendicata come un successo politico: se passasse infatti l’opzione alla tedesca di consentire la mobilità per ragioni economiche dando l’ultima parola a un giudice che fissi un indennizzo per il lavoratore, al Pd non andrebbe poi così male. Altra cosa è la posizione della Cgil che non dovrebbe condizionare più di tanto l’atteggiamento in Parlamento, perché il segretario del Pd è intenzionato a non far mancare il sostegno al governo Monti. Tra i leader che contano, c’è infatti chi non esclude a bassa voce l’ipotesi di «disaccordi concordati tra i sindacati»: e cioé che le parti sociali dopo una strenua battaglia, firmino insieme i capitoli di una complessa riforma (che porterà novità storiche come il reddito di disoccupazione) ; senza …

“Omsa, dalle calze ai divani. Speranza solo per 120 operaie”, di Giulia Gentile

È una bella notizia per chi “entra” nei 120. Questa rischia di diventare una guerra fra poveri: e speriamo che chi ha urlato e lottato, per arrivare al risultato, non venga punito e fatto passare in coda nella selezione ». Nadia, 47 anni di cui 27 passati fra i macchinari per collant della Omsa, nel Ravennate, reagisce con stanchezza alle novità arrivate dalla Regione sul destino dello storico stabilimento di calze di proprietà del gruppo Golden lady. DUE ANNI DI LOTTE Il patron veneto del marchio, Nerino Grassi, a marzo 2010 aveva annunciato la decisione di chiudere in Romagna per investire – “grazie” a circa 200 euro di stipendio per ogni operaia, e a contratti di qualche mese – in Serbia. E dopo più di due anni di cassa integrazione per i 239lavoratori (solo 40 dei quali uomini), di battaglie, voci su possibili acquirenti, e trattative, ieri finalmente davanti al presidente della Regione, Vasco Errani, la ditta forlivese di divani Atl group ha formalizzato la volontà di acquistare da Golden lady lo stabilimento Omsa«per la …