Mese: Marzo 2012

“La passione per i numeri e quella per le leggende metropolitane”, da Tuttoscuola

Prima che la questione dei 41 mila docenti che non insegnano potesse diventare una mina vagante per il Miur oppure una leggenda metropolitana dura da contrastare, il ministero è corso ai ripari con un comunicato stampa, accompagnato da tabelle di approfondimento, per chiarire in dettaglio (come aveva suggerito questa mattina anche Tuttoscuola) la composizione di quel numero straordinario e, per certi aspetti, piuttosto sorprendente. Va detto che quel numero era apparso sul Corriere della Sera in una intervista della dott.ssa Stellacci, neo Capo dipartimento per l’istruzione al Miur. Questo il testo del comunicato stampa in linea, con tempestività quanto mai opportuna, sul sito del Miur (www.istruzione.it). “Quanti sono in Italia gli insegnanti pagati dallo Stato per non fare lezione? Esistono decine di migliaia di “imboscati” nella nostra Amministrazione? Il Miur desidera rassicurare tutti i cittadini: si tratta di una leggenda metropolitana. Forse nata dalla difficoltà di dover distinguere con tirannica sintesi tra “cattedre” (posto in organico) e “persone”: nella stragrande maggioranza dei casi le due cose coincidono. Talvolta però una singola cattedra può avere più …

“La passione per i numeri e quella per le leggende metropolitane”, da Tuttoscuola

Prima che la questione dei 41 mila docenti che non insegnano potesse diventare una mina vagante per il Miur oppure una leggenda metropolitana dura da contrastare, il ministero è corso ai ripari con un comunicato stampa, accompagnato da tabelle di approfondimento, per chiarire in dettaglio (come aveva suggerito questa mattina anche Tuttoscuola) la composizione di quel numero straordinario e, per certi aspetti, piuttosto sorprendente. Va detto che quel numero era apparso sul Corriere della Sera in una intervista della dott.ssa Stellacci, neo Capo dipartimento per l’istruzione al Miur. Questo il testo del comunicato stampa in linea, con tempestività quanto mai opportuna, sul sito del Miur (www.istruzione.it). “Quanti sono in Italia gli insegnanti pagati dallo Stato per non fare lezione? Esistono decine di migliaia di “imboscati” nella nostra Amministrazione? Il Miur desidera rassicurare tutti i cittadini: si tratta di una leggenda metropolitana. Forse nata dalla difficoltà di dover distinguere con tirannica sintesi tra “cattedre” (posto in organico) e “persone”: nella stragrande maggioranza dei casi le due cose coincidono. Talvolta però una singola cattedra può avere più …

"La passione per i numeri e quella per le leggende metropolitane", da Tuttoscuola

Prima che la questione dei 41 mila docenti che non insegnano potesse diventare una mina vagante per il Miur oppure una leggenda metropolitana dura da contrastare, il ministero è corso ai ripari con un comunicato stampa, accompagnato da tabelle di approfondimento, per chiarire in dettaglio (come aveva suggerito questa mattina anche Tuttoscuola) la composizione di quel numero straordinario e, per certi aspetti, piuttosto sorprendente. Va detto che quel numero era apparso sul Corriere della Sera in una intervista della dott.ssa Stellacci, neo Capo dipartimento per l’istruzione al Miur. Questo il testo del comunicato stampa in linea, con tempestività quanto mai opportuna, sul sito del Miur (www.istruzione.it). “Quanti sono in Italia gli insegnanti pagati dallo Stato per non fare lezione? Esistono decine di migliaia di “imboscati” nella nostra Amministrazione? Il Miur desidera rassicurare tutti i cittadini: si tratta di una leggenda metropolitana. Forse nata dalla difficoltà di dover distinguere con tirannica sintesi tra “cattedre” (posto in organico) e “persone”: nella stragrande maggioranza dei casi le due cose coincidono. Talvolta però una singola cattedra può avere più …

“E sulle frequenze spunta l’ipotesi dell’asta low-cost”, di Luca Landò

Dai regali ai saldi. È questa l`ipotesi che circola da qualche giorno a proposito del rebus frequenze e che potrebbe finire con la più celebre delle arti politiche: il compromesso. La soluzione, stando a voci sempre più insistenti, sarebbe sì la vendita di quel bene pubblico chiamato etere, ma una vendita a prezzi scontati. E, tanto per non sbagliare, una vendita a tutto vantaggio di Mediaset, Rai e probabilmente Ti Media, cioé La7. La svendita, perché di questo si tratta, sarebbe un passo avanti dal punto di vista dei principi, ma un passo indietro per le casse dello Stato. Secondo una nota di Mediobanca, infatti, la messa all`asta di quelle autostrade digitali potrebbe portare 1-1,5 miliardi di euro: quanto porterà la vendita scontata? E soprattutto, perché rinunciare a un`asta pubblica condotta a prezzi di mercato? Il sospetto, per non dire la certezza, sono le forti pressioni esercitate da Mediaset dopo la decisione di sospendere l`assegnazione gratuita delle frequenze. Come è noto, lo scorso 20 gennaio il governo congelò per tre mesi un decreto dell`ex ministro …

"E sulle frequenze spunta l'ipotesi dell'asta low-cost", di Luca Landò

Dai regali ai saldi. È questa l`ipotesi che circola da qualche giorno a proposito del rebus frequenze e che potrebbe finire con la più celebre delle arti politiche: il compromesso. La soluzione, stando a voci sempre più insistenti, sarebbe sì la vendita di quel bene pubblico chiamato etere, ma una vendita a prezzi scontati. E, tanto per non sbagliare, una vendita a tutto vantaggio di Mediaset, Rai e probabilmente Ti Media, cioé La7. La svendita, perché di questo si tratta, sarebbe un passo avanti dal punto di vista dei principi, ma un passo indietro per le casse dello Stato. Secondo una nota di Mediobanca, infatti, la messa all`asta di quelle autostrade digitali potrebbe portare 1-1,5 miliardi di euro: quanto porterà la vendita scontata? E soprattutto, perché rinunciare a un`asta pubblica condotta a prezzi di mercato? Il sospetto, per non dire la certezza, sono le forti pressioni esercitate da Mediaset dopo la decisione di sospendere l`assegnazione gratuita delle frequenze. Come è noto, lo scorso 20 gennaio il governo congelò per tre mesi un decreto dell`ex ministro …

“E sulle frequenze spunta l’ipotesi dell’asta low-cost”, di Luca Landò

Dai regali ai saldi. È questa l`ipotesi che circola da qualche giorno a proposito del rebus frequenze e che potrebbe finire con la più celebre delle arti politiche: il compromesso. La soluzione, stando a voci sempre più insistenti, sarebbe sì la vendita di quel bene pubblico chiamato etere, ma una vendita a prezzi scontati. E, tanto per non sbagliare, una vendita a tutto vantaggio di Mediaset, Rai e probabilmente Ti Media, cioé La7. La svendita, perché di questo si tratta, sarebbe un passo avanti dal punto di vista dei principi, ma un passo indietro per le casse dello Stato. Secondo una nota di Mediobanca, infatti, la messa all`asta di quelle autostrade digitali potrebbe portare 1-1,5 miliardi di euro: quanto porterà la vendita scontata? E soprattutto, perché rinunciare a un`asta pubblica condotta a prezzi di mercato? Il sospetto, per non dire la certezza, sono le forti pressioni esercitate da Mediaset dopo la decisione di sospendere l`assegnazione gratuita delle frequenze. Come è noto, lo scorso 20 gennaio il governo congelò per tre mesi un decreto dell`ex ministro …

“Asse Bersani-Vendola per il centrosinistra del dopo Monti”, di Simone Collini

Insieme a Roma per presentare il libro di Federico Rampini, Bersani e Vendola sembrano ormai d’accordo nell’archiviare la «foto di Vasto» e nell’immaginare il centrosinistra del dopo Monti senza chiusure ai moderati. E se fossero Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola ad archiviare la foto di Vasto? La notizia non è tanto nell’arrivo di una nuova istantanea limitata al leader del Pd e a quello di Sel, che ieri hanno presentato insieme a Roma il libro di Federico Rampini “Alla mia sinistra”. Il fatto è che i due si stanno vedendo riservatamente con una frequenza che non ha precedenti. Argomento degli incontri, compreso quello della scorsa settimana, non tanto le amministrative di maggio ma le prossime politiche e la necessità di lavorare con un’altra intensità alla definizione di un’alleanza di centrosinistra in grado poi di aprire a forze moderate e di centro. Insomma, la famosa coalizione di progressisti e moderati a cui punta Bersani, il quale da Vendola avrebbe ricevuto la disponibilità a stringere i tempi sul confronto programmatico e l’impegno a non porre veti …