Mese: Marzo 2012

"Tutti i rischi di un vertice affollato", di Luigi La Spina

La foto di gruppo a palazzo Chigi con i tre segretari che sostengono il governo, spedita su Twitter durante il vertice di giovedì, oltre ad aggiornare i metodi comunicativi della politica italiana, segnala anche l’inizio della «fase due» nel rapporto tra Monti e i partiti della sua maggioranza parlamentare. Con l’intesa sulla riforma del mercato del lavoro, infatti, si chiude il tempo dell’emergenza economica, caratterizzato da quell’appoggio sospettoso, riluttante e intermittente, degli «strani» alleati, Alfano e Bersani, e dalla necessità, in Parlamento, di una decretazione a colpi di voti di fiducia. Si apre, invece, un periodo che arriverà sicuramente fino alle elezioni amministrative, ma che potrebbe prolungarsi fino al termine della legislatura, in cui i due maggiori partiti si uniranno al «terzo polo» di Casini nel «mettere la faccia», appunto, accanto a quella del governo e del presidente del Consiglio. Un calcolo sbagliato era all’origine dell’atteggiamento del Pdl e del Pd. Pensavano che la necessità di misure severe di risanamento dei conti pubblici scavasse un solco di violenta impopolarità tra i cittadini e Monti, con …

"Chi ha paura di una nuova Rai?", di Giovanni Valentini

È vero che la riforma della Rai, rispetto all´urgenza della crisi economica e sociale, al debito pubblico e allo spread, al lavoro che manca e ai salari che scendono, in questo momento non è una priorità. Ed è vero anche che la legge sulla televisione tuttora in vigore è stata approvata – diciamo legittimamente – dall´ex maggioranza che aveva vinto le ultime elezioni. Ma è altrettanto vero che la Rai è una priorità da sempre. E che oggi la vecchia maggioranza di centrodestra non esiste più, per cui la famigerata legge Gasparri è ormai orfana, figlia di nessuno, priva di legittimità. A parte il consolidamento del vecchio duopolio Rai-Mediaset, sopravvissuto nel passaggio dal sistema analogico al digitale, il difetto principale di quella pseudo-riforma consiste nel fatto che trasferisce il controllo della televisione pubblica dal Parlamento al governo. E con ciò, contraddice proprio la sua funzione d´interesse generale: vale a dire quella di garantire – come ricorda l´autore del libro citato all´inizio – il diritto alla libertà d´espressione e d´informazione sancito dalle Carte costituzionali di tutta …

“Chi ha paura di una nuova Rai?”, di Giovanni Valentini

È vero che la riforma della Rai, rispetto all´urgenza della crisi economica e sociale, al debito pubblico e allo spread, al lavoro che manca e ai salari che scendono, in questo momento non è una priorità. Ed è vero anche che la legge sulla televisione tuttora in vigore è stata approvata – diciamo legittimamente – dall´ex maggioranza che aveva vinto le ultime elezioni. Ma è altrettanto vero che la Rai è una priorità da sempre. E che oggi la vecchia maggioranza di centrodestra non esiste più, per cui la famigerata legge Gasparri è ormai orfana, figlia di nessuno, priva di legittimità. A parte il consolidamento del vecchio duopolio Rai-Mediaset, sopravvissuto nel passaggio dal sistema analogico al digitale, il difetto principale di quella pseudo-riforma consiste nel fatto che trasferisce il controllo della televisione pubblica dal Parlamento al governo. E con ciò, contraddice proprio la sua funzione d´interesse generale: vale a dire quella di garantire – come ricorda l´autore del libro citato all´inizio – il diritto alla libertà d´espressione e d´informazione sancito dalle Carte costituzionali di tutta …

“Chi ha paura di una nuova Rai?”, di Giovanni Valentini

È vero che la riforma della Rai, rispetto all´urgenza della crisi economica e sociale, al debito pubblico e allo spread, al lavoro che manca e ai salari che scendono, in questo momento non è una priorità. Ed è vero anche che la legge sulla televisione tuttora in vigore è stata approvata – diciamo legittimamente – dall´ex maggioranza che aveva vinto le ultime elezioni. Ma è altrettanto vero che la Rai è una priorità da sempre. E che oggi la vecchia maggioranza di centrodestra non esiste più, per cui la famigerata legge Gasparri è ormai orfana, figlia di nessuno, priva di legittimità. A parte il consolidamento del vecchio duopolio Rai-Mediaset, sopravvissuto nel passaggio dal sistema analogico al digitale, il difetto principale di quella pseudo-riforma consiste nel fatto che trasferisce il controllo della televisione pubblica dal Parlamento al governo. E con ciò, contraddice proprio la sua funzione d´interesse generale: vale a dire quella di garantire – come ricorda l´autore del libro citato all´inizio – il diritto alla libertà d´espressione e d´informazione sancito dalle Carte costituzionali di tutta …

“Caro Saviano, sacri per chi?” di Mila Spicola

I professori sono sacri. Questo commovente pensiero espresso da Roberto Saviano qualche giorno fa all’Auditorium di Roma cade come un sasso muto nel pozzo artesiano di Alfredino Rampi. Perché evoco un ricordo così duro della memoria collettiva di tutti noi proprio adesso? Perché caro Roberto, nonostante le tue nobili intenzioni nel dire e nobili, le nostre, nell’ascoltare, in realtà stiamo imbiancando i sepolcri. Giusto per passare da immagine a immagine. La verità è che noi professori non siamo sacri affatto e per nessuno. La verità è che il sapere, la conoscenza, l’istruzione, non sono sacri per nulla. Non lo sono per i governi, che negli ultimi anni hanno tolto, tagliato, razionalizzato, smantellato, il valore del sapere e della scuola. Altro che “in cima all’agenda”. Ma non lo sono soprattutto per il paese intero e sarebbe l’ora di svelare il velo di una sostanziale ipocrisia che ha riguardato l’argomento per fin troppo tempo. Il velo lo squarciano ogni giorno i miei alunni quando mi dicono: “prof ma a che serve studiare, essere bravi, laurearsi? Tanto non …

“Caro Saviano, sacri per chi?” di Mila Spicola

I professori sono sacri. Questo commovente pensiero espresso da Roberto Saviano qualche giorno fa all’Auditorium di Roma cade come un sasso muto nel pozzo artesiano di Alfredino Rampi. Perché evoco un ricordo così duro della memoria collettiva di tutti noi proprio adesso? Perché caro Roberto, nonostante le tue nobili intenzioni nel dire e nobili, le nostre, nell’ascoltare, in realtà stiamo imbiancando i sepolcri. Giusto per passare da immagine a immagine. La verità è che noi professori non siamo sacri affatto e per nessuno. La verità è che il sapere, la conoscenza, l’istruzione, non sono sacri per nulla. Non lo sono per i governi, che negli ultimi anni hanno tolto, tagliato, razionalizzato, smantellato, il valore del sapere e della scuola. Altro che “in cima all’agenda”. Ma non lo sono soprattutto per il paese intero e sarebbe l’ora di svelare il velo di una sostanziale ipocrisia che ha riguardato l’argomento per fin troppo tempo. Il velo lo squarciano ogni giorno i miei alunni quando mi dicono: “prof ma a che serve studiare, essere bravi, laurearsi? Tanto non …

"Caro Saviano, sacri per chi?" di Mila Spicola

I professori sono sacri. Questo commovente pensiero espresso da Roberto Saviano qualche giorno fa all’Auditorium di Roma cade come un sasso muto nel pozzo artesiano di Alfredino Rampi. Perché evoco un ricordo così duro della memoria collettiva di tutti noi proprio adesso? Perché caro Roberto, nonostante le tue nobili intenzioni nel dire e nobili, le nostre, nell’ascoltare, in realtà stiamo imbiancando i sepolcri. Giusto per passare da immagine a immagine. La verità è che noi professori non siamo sacri affatto e per nessuno. La verità è che il sapere, la conoscenza, l’istruzione, non sono sacri per nulla. Non lo sono per i governi, che negli ultimi anni hanno tolto, tagliato, razionalizzato, smantellato, il valore del sapere e della scuola. Altro che “in cima all’agenda”. Ma non lo sono soprattutto per il paese intero e sarebbe l’ora di svelare il velo di una sostanziale ipocrisia che ha riguardato l’argomento per fin troppo tempo. Il velo lo squarciano ogni giorno i miei alunni quando mi dicono: “prof ma a che serve studiare, essere bravi, laurearsi? Tanto non …