“La nemesi della Lega, nata da tangentopoli e finita tra le mazzette”, di Curzio Maltese
La storia politica è piena di nemesi, ma una crudele e grottesca come quella della Lega non s’era mai vista. I forcaioli della prima Tangentopoli sono diventati i nuovi socialisti della seconda. Precisi. In una settimana sono passati dalle manifestazioni in piazza contro la giunta Formigoni, “perché non si può andare avanti con un arresto al giorno”, alla teoria del complotto dei magistrati. Tutto perché stavolta hanno pizzicato uno dei loro e uno grosso, il Davide Boni, a trafficare mazzette di milioni di euro, altro che Mario Chiesa, in cambio di licenze per nuovi centri commerciali. In uno studio televisivo sento la difesa di Attilio Fontana, sindaco di Varese, e mi sembra di riascoltare Carlo Tognoli, vent’anni dopo. Boni ne uscirà pulito, non si fanno i processi in piazza. Ma certo, salvo che la Lega sui processi in piazza, nel ’92 e dintorni, ha costruito tutte le sue fortune. Bossi e Maroni sono una riedizione più mesta del duo Craxi-Martelli, che litigavano su tutto, ma si ritrovavano all’unisono nella difesa dei tangentisti. È soltanto l’ultimo …