“La frenata tattica della Camusso”, di Gianni Del Vecchio
I tre motivi per cui il capo della Cgil ha raffreddato l’entusiasmo sull’accordo. Dopo l’accordo notturno di giovedì fra il premier Monti e i tre segretari della maggioranza che sostiene il governo (Alfano, Bersani e Casini), la riforma del mercato del lavoro sembrava ormai cosa fatta. Ma a gettare acqua fredda sui facili entusiasmi ci ha pensato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: «Se il governo ha fatto un accordo con i partiti la cosa ci lascia preoccupati. Le cose che abbiamo sentito finora non ci convincono». I motivi della brusca frenata della Camusso sono sostanzialmente tre, ovviamente intrecciati fra loro. Prima di tutto, il leader di corso d’Italia non ci sta a vedere calata sulla sua testa un’intesa su cui sarà poi lei, assieme agli altri partecipanti al tavolo, a dover mettere firma e faccia. Lo ha detto chiaramente: «C’è un tavolo aperto con le parti sociali e quella è la sede opportuna per parlarne». Una posizione che rivendica un certo grado di autonomia dalla politica. Il secondo motivo invece ha a che …