Mese: Marzo 2012

Conferenza nazionale sulla Giustizia Relazione di Andrea Orlando, Responsabile Forum Giustizia del Partito democratico

Questa è la prima occasione di riflessione sui temi della giustizia dopo la caduta del governo Berlusconi. C’è stata una politica della giustizia della destra. O piuttosto c’è stata una politica al tempo della destra? E’ una domanda che riecheggia un dibattito che segnò un altro passaggio storico cruciale del nostro Paese. Ed è una domanda importante per decidere da dove si riparte e che paesaggio ci consegna questo ventennio. E’ una ricognizione necessaria per chiudere una fase ed aprirne un’altra. E da questo passaggio di fase dipende un capitolo importante della modernizzazione del Paese. Salvare l’Italia significa anche salvare il suo sistema giudiziario al collasso e rimuovere l’ipoteca sullo sviluppo che ne è la conseguenza. La nostra capacità di stare e di esercitare un ruolo in Europa passa in misura significativa per questa sfida. Una politica presuppone un disegno organico ed un’azione conseguentemente omogenea e coerente. Una politica della giustizia della destra non c’è stata né poteva esserci. E questo per più ragioni. La prima è indubbiamente lo stimolo principe della sua azione: i …

"Anche l´Italia responsabile della morte dei migranti", di Giampaolo Cadalanu

Naufragio durante la guerra in Libia, il Consiglio d´Europa accusa Guardia costiera e Nato. “Le richieste di soccorso furono ignorate da pescherecci e da navi militari”. Se i comandanti avessero seguito la legge del mare, se l´Italia avesse fatto il suo dovere, se la Nato non avesse ignorato gli appelli, i 63 migranti morti sulla barca alla deriva nel Mediterraneo nella primavera scorsa si sarebbero salvati. È una prima condanna, sia pure solo politica, il primo risultato dell´indagine aperta dal Consiglio d´Europa e curata dalla parlamentare olandese Tineke Strik. «Queste persone non dovevano morire», dice il documento intitolato Vite perse nel Mediterraneo: chi è responsabile. E la Tineke punta il dito prima di tutto sul nostro Paese, perché è stata la Guardia Costiera italiana a ricevere la prima richiesta d´aiuto, inoltrata il 27 marzo 2011 dal sacerdote eritreo Mussie Zerai, a sua volta contattato dai migranti disperati nel gommone alla deriva. Va aggiunto che a Bruxelles in quei giorni alla guida del comitato militare della Nato era l´ammiraglio Giampaolo Di Paola, oggi ministro della Difesa …

“Anche l´Italia responsabile della morte dei migranti”, di Giampaolo Cadalanu

Naufragio durante la guerra in Libia, il Consiglio d´Europa accusa Guardia costiera e Nato. “Le richieste di soccorso furono ignorate da pescherecci e da navi militari”. Se i comandanti avessero seguito la legge del mare, se l´Italia avesse fatto il suo dovere, se la Nato non avesse ignorato gli appelli, i 63 migranti morti sulla barca alla deriva nel Mediterraneo nella primavera scorsa si sarebbero salvati. È una prima condanna, sia pure solo politica, il primo risultato dell´indagine aperta dal Consiglio d´Europa e curata dalla parlamentare olandese Tineke Strik. «Queste persone non dovevano morire», dice il documento intitolato Vite perse nel Mediterraneo: chi è responsabile. E la Tineke punta il dito prima di tutto sul nostro Paese, perché è stata la Guardia Costiera italiana a ricevere la prima richiesta d´aiuto, inoltrata il 27 marzo 2011 dal sacerdote eritreo Mussie Zerai, a sua volta contattato dai migranti disperati nel gommone alla deriva. Va aggiunto che a Bruxelles in quei giorni alla guida del comitato militare della Nato era l´ammiraglio Giampaolo Di Paola, oggi ministro della Difesa …

“Anche l´Italia responsabile della morte dei migranti”, di Giampaolo Cadalanu

Naufragio durante la guerra in Libia, il Consiglio d´Europa accusa Guardia costiera e Nato. “Le richieste di soccorso furono ignorate da pescherecci e da navi militari”. Se i comandanti avessero seguito la legge del mare, se l´Italia avesse fatto il suo dovere, se la Nato non avesse ignorato gli appelli, i 63 migranti morti sulla barca alla deriva nel Mediterraneo nella primavera scorsa si sarebbero salvati. È una prima condanna, sia pure solo politica, il primo risultato dell´indagine aperta dal Consiglio d´Europa e curata dalla parlamentare olandese Tineke Strik. «Queste persone non dovevano morire», dice il documento intitolato Vite perse nel Mediterraneo: chi è responsabile. E la Tineke punta il dito prima di tutto sul nostro Paese, perché è stata la Guardia Costiera italiana a ricevere la prima richiesta d´aiuto, inoltrata il 27 marzo 2011 dal sacerdote eritreo Mussie Zerai, a sua volta contattato dai migranti disperati nel gommone alla deriva. Va aggiunto che a Bruxelles in quei giorni alla guida del comitato militare della Nato era l´ammiraglio Giampaolo Di Paola, oggi ministro della Difesa …

“Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi”, di Francesco Lo Sardo

Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi Il partito è nel caos, Alfano non lo tiene e il Cavaliere torna in pista: da liquidatore A volte ritornano. Anche se alla favola di Berlusconi che s’era ritirato non ha mai creduto nessuno. Martedì il vecchio leader tornerà sulla scena politica: presiederà l’ufficio di presidenza del Pdl, che – per oculata scelta – non riuniva più da quattro mesi. Ci andrà davvero, Berlusconi, o all’ultimo minuto tirerà il bidone ai rissosi notabili di un partito che non sopporta più, evitando così di mettere la faccia sulle loro risse e sulla batosta elettorale in arrivo, in una campagna in cui il Cavaliere non avrebbe mai voluto liste del Pdl e per la quale, perciò, non ha inteso sganciare un euro? Nessuno lo sa. Una cosa però al Pdl l’hanno capita da tempo. E cioè che a Berlusconi piacciono assai certi toni caustici sfuggiti a Monti nei confronti dei partiti: il che, tradotto brutalmente per i notabili pidiellini, significa contezza che Berlusconi, in un modo o nell’altro, intende sbarazzarsi del …

“Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi”, di Francesco Lo Sardo

Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi Il partito è nel caos, Alfano non lo tiene e il Cavaliere torna in pista: da liquidatore A volte ritornano. Anche se alla favola di Berlusconi che s’era ritirato non ha mai creduto nessuno. Martedì il vecchio leader tornerà sulla scena politica: presiederà l’ufficio di presidenza del Pdl, che – per oculata scelta – non riuniva più da quattro mesi. Ci andrà davvero, Berlusconi, o all’ultimo minuto tirerà il bidone ai rissosi notabili di un partito che non sopporta più, evitando così di mettere la faccia sulle loro risse e sulla batosta elettorale in arrivo, in una campagna in cui il Cavaliere non avrebbe mai voluto liste del Pdl e per la quale, perciò, non ha inteso sganciare un euro? Nessuno lo sa. Una cosa però al Pdl l’hanno capita da tempo. E cioè che a Berlusconi piacciono assai certi toni caustici sfuggiti a Monti nei confronti dei partiti: il che, tradotto brutalmente per i notabili pidiellini, significa contezza che Berlusconi, in un modo o nell’altro, intende sbarazzarsi del …

"Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi", di Francesco Lo Sardo

Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi Il partito è nel caos, Alfano non lo tiene e il Cavaliere torna in pista: da liquidatore A volte ritornano. Anche se alla favola di Berlusconi che s’era ritirato non ha mai creduto nessuno. Martedì il vecchio leader tornerà sulla scena politica: presiederà l’ufficio di presidenza del Pdl, che – per oculata scelta – non riuniva più da quattro mesi. Ci andrà davvero, Berlusconi, o all’ultimo minuto tirerà il bidone ai rissosi notabili di un partito che non sopporta più, evitando così di mettere la faccia sulle loro risse e sulla batosta elettorale in arrivo, in una campagna in cui il Cavaliere non avrebbe mai voluto liste del Pdl e per la quale, perciò, non ha inteso sganciare un euro? Nessuno lo sa. Una cosa però al Pdl l’hanno capita da tempo. E cioè che a Berlusconi piacciono assai certi toni caustici sfuggiti a Monti nei confronti dei partiti: il che, tradotto brutalmente per i notabili pidiellini, significa contezza che Berlusconi, in un modo o nell’altro, intende sbarazzarsi del …