Mese: Marzo 2012

“Il male oscuro dell’Europa”, di Barbara Spinelli

Tutti ci stiamo trasformando, senza quasi accorgercene, in tecnici della crisi che traversiamo: strani bipedi in mutazione, sensibili a ogni curva economica tranne che alle curve dell´animo e del crimine. L´occhio è fisso sullo spread, scruta maniacalmente titoli di Stato e Bund, guata parametri trasgrediti e discipline finanziarie da restaurare al più presto. Fino a quando, un nefasto mattino, qualcosa di enorme ci fa sobbalzare sotto le coperte del letto e ci apre gli occhi: un male oscuro, che è secrezione della crisi non meno delle cifre di bilancio ma che incide sulla carne viva, spargendo sangue umano. La carneficina alla scuola ebraica di Tolosa è questo sparo nel deserto, che ci sveglia d´un colpo e ci immette in una nuova realtà, più vasta e più notturna. Come in una gigantesca metamorfosi, siamo tramutati in animali umani costretti a vedere quello che da mesi, da anni, coltiviamo nel nostro seno senza curarcene. Il naufragio del sogno europeo, emblema di riconciliazione dopo secoli di guerre, e di vittoria sulle violenze di cui Europa è stata capace, …

"Il male oscuro dell'Europa", di Barbara Spinelli

Tutti ci stiamo trasformando, senza quasi accorgercene, in tecnici della crisi che traversiamo: strani bipedi in mutazione, sensibili a ogni curva economica tranne che alle curve dell´animo e del crimine. L´occhio è fisso sullo spread, scruta maniacalmente titoli di Stato e Bund, guata parametri trasgrediti e discipline finanziarie da restaurare al più presto. Fino a quando, un nefasto mattino, qualcosa di enorme ci fa sobbalzare sotto le coperte del letto e ci apre gli occhi: un male oscuro, che è secrezione della crisi non meno delle cifre di bilancio ma che incide sulla carne viva, spargendo sangue umano. La carneficina alla scuola ebraica di Tolosa è questo sparo nel deserto, che ci sveglia d´un colpo e ci immette in una nuova realtà, più vasta e più notturna. Come in una gigantesca metamorfosi, siamo tramutati in animali umani costretti a vedere quello che da mesi, da anni, coltiviamo nel nostro seno senza curarcene. Il naufragio del sogno europeo, emblema di riconciliazione dopo secoli di guerre, e di vittoria sulle violenze di cui Europa è stata capace, …

“Il lutto è di tutti Un minuto di silenzio nelle nostre scuole”, di Giovanna Favro

Quando ha sentito la notizia dei bambini sterminati nella scuola di Tolosa, il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo era nel suo ufficio, a Roma. «Sono rimasto profondamente colpito e addolorato. Ho scritto, di getto, una lettera al presidente dell’Unione comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna». Però, poi, ha continuato a pensarci su. Per il ministro, quegli scolari morti «non sono figli di un’altra terra e di un’altra nazione. Quel lutto è di tutti, perché quei bambini sono stati uccisi da un mostro, l’intolleranza e l’antisemitismo, che può sempre colpire non solo la Francia, ma anche l’Italia, l’Europa, il mondo». Così, ieri, Profumo ha deciso di estendere il lutto per la strage di Tolosa a tutte le scuole italiane. Propone un minuto di silenzio, oggi alle 11, in tutte le classi, per commemorare la tragedia. Un minuto per esprimere sofferenza per quelle vite strappate, ma anche per invitare alunni e docenti «a riflettere sul tema complessivo dell’intolleranza». Profumo fa suo l’invito del direttore de La Stampa Mario Calabresi nell’auspicare che quel minuto sia di silenzio in tutte le …

“Monti ha rotto il tavolo, ora rischi per tutti”, di Goffredo De Marchis

“L´ira di Bersani: imporremo modifiche. Filo-premier soddisfatti, il Pd si spacca. “Se il governo accetta veti sulla Rai, ne dovrà accettare anche su questa materia”. L´insofferenza del segretario verso i dirigenti che tifano per lo strappo con la Cgil. Furibondo e deluso. «Il governo ha condotto male il confronto. E non capisco tutta questa fretta. Per un viaggio in Cina?». Chiuso nella sua stanza a Largo del Nazareno, Pier Luigi Bersani segue in tv la conferenza stampa di Mario Monti e Elsa Fornero. Sembra quasi parlare direttamente con il premier e il ministro del Lavoro. «Rompendo il tavolo, il presidente del Consiglio si è mosso non calcolando le conseguenze per il Paese, non per il sindacato, non per la Cgil». Aleggia l´accusa di di «irresponsabilità del premier» nella sede del Pd. In cima ai pensieri del segretario c´è una riforma non condivisa, l´intervento pesante sull´articolo 18. Ma anche gli effetti devastanti che avrà il nuovo mercato del lavoro sul Partito democratico. Il Pd rischia di spaccarsi? «Certo», è la risposta secca del vicesegretario Enrico Letta. …

"Monti ha rotto il tavolo, ora rischi per tutti", di Goffredo De Marchis

“L´ira di Bersani: imporremo modifiche. Filo-premier soddisfatti, il Pd si spacca. “Se il governo accetta veti sulla Rai, ne dovrà accettare anche su questa materia”. L´insofferenza del segretario verso i dirigenti che tifano per lo strappo con la Cgil. Furibondo e deluso. «Il governo ha condotto male il confronto. E non capisco tutta questa fretta. Per un viaggio in Cina?». Chiuso nella sua stanza a Largo del Nazareno, Pier Luigi Bersani segue in tv la conferenza stampa di Mario Monti e Elsa Fornero. Sembra quasi parlare direttamente con il premier e il ministro del Lavoro. «Rompendo il tavolo, il presidente del Consiglio si è mosso non calcolando le conseguenze per il Paese, non per il sindacato, non per la Cgil». Aleggia l´accusa di di «irresponsabilità del premier» nella sede del Pd. In cima ai pensieri del segretario c´è una riforma non condivisa, l´intervento pesante sull´articolo 18. Ma anche gli effetti devastanti che avrà il nuovo mercato del lavoro sul Partito democratico. Il Pd rischia di spaccarsi? «Certo», è la risposta secca del vicesegretario Enrico Letta. …

“Il velo strappato”, di Massimo Giannini

«Niente birra e panini al numero 10 di Downing Street», era il motto di Margareth Thatcher ai tempi della storica vertenza con i minatori inglesi. Nella Gran Bretagna di Iron Lady con i sindacati non si trattava. Trent´anni dopo, nell´Italia di Mario Monti le porte di Palazzo Chigi sono aperte: con le parti sociali si tratta, e si è trattato a lungo in questi giorni e in queste settimane. Ma il risultato pratico è lo stesso. Se i «corpi intermedi» della società condividono le scelte, tanto meglio. In caso contrario, il governo va avanti comunque. Lo strappo si è dunque compiuto. Il presidente del Consiglio ha deciso di scrivere la sua riforma del mercato del lavoro sacrificando la Cgil. Un sacrificio pesante, e gravido di conseguenze. È ancora una volta l´articolo 18 a segnare un decisivo cambio di fase, che modifica strutturalmente non solo le relazioni industriali, ma anche le consuetudini politiche del Paese. Dietro alla rottura tra Monti e Camusso c´è molto di più di un dissenso sulle nuove norme che regolano i licenziamenti. …

“Il velo strappato”, di Massimo Giannini

«Niente birra e panini al numero 10 di Downing Street», era il motto di Margareth Thatcher ai tempi della storica vertenza con i minatori inglesi. Nella Gran Bretagna di Iron Lady con i sindacati non si trattava. Trent´anni dopo, nell´Italia di Mario Monti le porte di Palazzo Chigi sono aperte: con le parti sociali si tratta, e si è trattato a lungo in questi giorni e in queste settimane. Ma il risultato pratico è lo stesso. Se i «corpi intermedi» della società condividono le scelte, tanto meglio. In caso contrario, il governo va avanti comunque. Lo strappo si è dunque compiuto. Il presidente del Consiglio ha deciso di scrivere la sua riforma del mercato del lavoro sacrificando la Cgil. Un sacrificio pesante, e gravido di conseguenze. È ancora una volta l´articolo 18 a segnare un decisivo cambio di fase, che modifica strutturalmente non solo le relazioni industriali, ma anche le consuetudini politiche del Paese. Dietro alla rottura tra Monti e Camusso c´è molto di più di un dissenso sulle nuove norme che regolano i licenziamenti. …