Mese: Marzo 2012

“La battaglia per cambiare”, di Claudio Sardo

Mario Monti ha deciso lo strappo. Non era obbligato a farlo. Anzi, il suo mandato di affrontare l’emergenza economica nel segno della massima unità possibile suggeriva un’altra strada: quella che Ciampi seguì per il «patto sociale» nel ’93. Monti ha compiuto una scelta politica, non tecnica. E ora politica deve essere la risposta: questa riforma dell’art. 18 non è accettabile e va cambiata. Non è accettabile anzitutto per una ragione di giustizia: se un lavoratore viene licenziato illecitamente, perché il giudice non può comunque disporre il reintegro e deve limitarsi a fissare l’indennizzo? Così il datore di lavoro è nelle condizioni di decidere in modo arbitrario la fine di un rapporto, rischiando al massimo qualche mensilità aggiuntiva. ̀ chiaro che ciò modificherebbe in profondità le relazioni interne a un’impresa, in senso sfavorevole alla dignità e ai diritti del lavoratore: e si può sostenere credibilmente che questo sacrificio sia davvero funzionale a una crescita della produttività, o della competitività del sistema, o degli investimenti esteri, o della fiducia dei mercati, o delle assunzioni dei giovani? Tutti …

"La battaglia per cambiare", di Claudio Sardo

Mario Monti ha deciso lo strappo. Non era obbligato a farlo. Anzi, il suo mandato di affrontare l’emergenza economica nel segno della massima unità possibile suggeriva un’altra strada: quella che Ciampi seguì per il «patto sociale» nel ’93. Monti ha compiuto una scelta politica, non tecnica. E ora politica deve essere la risposta: questa riforma dell’art. 18 non è accettabile e va cambiata. Non è accettabile anzitutto per una ragione di giustizia: se un lavoratore viene licenziato illecitamente, perché il giudice non può comunque disporre il reintegro e deve limitarsi a fissare l’indennizzo? Così il datore di lavoro è nelle condizioni di decidere in modo arbitrario la fine di un rapporto, rischiando al massimo qualche mensilità aggiuntiva. ̀ chiaro che ciò modificherebbe in profondità le relazioni interne a un’impresa, in senso sfavorevole alla dignità e ai diritti del lavoratore: e si può sostenere credibilmente che questo sacrificio sia davvero funzionale a una crescita della produttività, o della competitività del sistema, o degli investimenti esteri, o della fiducia dei mercati, o delle assunzioni dei giovani? Tutti …

“Le lauree non saranno più tutte uguali”, di Riccardo Luna

Stamattina la campanella suonerà un po’ prima. Alle otto in punto il ministro della Istruzione Francesco Profumo salirà al quarto piano della sede del MIUR, viale di Trastevere, e, in diretta televisiva con il Tg1, premerà il bottone per dare il via alla più importante, drammatica e rivoluzionaria consultazione popolare che si poteva immaginare. Quella sul valore legale del titolo di studio. Un istante dopo sul sito web del ministero compariranno 15 domande alle quali sono tutti chiamati a rispondere, perché tutti sono in qualche modo interessati al tema. Il punto è: quanto valgono davvero una laurea o un diploma? Sono tutte ugual i , a pres c i n d e r e dall’ateneo o dalla scuola dove si sono conseguite e dal tempo impiegato? Oppure quella presa in una istituzione migliore vale di più anche se il voto finale è più basso? E ancora: possono comportare avanzamenti di carriera automatici indipendentemente dalla qualità della didattica? Per sintetizzare in maniera brutale: vale più un bellissimo pezzo di carta o quel che uno sa davvero …

“Le lauree non saranno più tutte uguali”, di Riccardo Luna

Stamattina la campanella suonerà un po’ prima. Alle otto in punto il ministro della Istruzione Francesco Profumo salirà al quarto piano della sede del MIUR, viale di Trastevere, e, in diretta televisiva con il Tg1, premerà il bottone per dare il via alla più importante, drammatica e rivoluzionaria consultazione popolare che si poteva immaginare. Quella sul valore legale del titolo di studio. Un istante dopo sul sito web del ministero compariranno 15 domande alle quali sono tutti chiamati a rispondere, perché tutti sono in qualche modo interessati al tema. Il punto è: quanto valgono davvero una laurea o un diploma? Sono tutte ugual i , a pres c i n d e r e dall’ateneo o dalla scuola dove si sono conseguite e dal tempo impiegato? Oppure quella presa in una istituzione migliore vale di più anche se il voto finale è più basso? E ancora: possono comportare avanzamenti di carriera automatici indipendentemente dalla qualità della didattica? Per sintetizzare in maniera brutale: vale più un bellissimo pezzo di carta o quel che uno sa davvero …

"Le lauree non saranno più tutte uguali", di Riccardo Luna

Stamattina la campanella suonerà un po’ prima. Alle otto in punto il ministro della Istruzione Francesco Profumo salirà al quarto piano della sede del MIUR, viale di Trastevere, e, in diretta televisiva con il Tg1, premerà il bottone per dare il via alla più importante, drammatica e rivoluzionaria consultazione popolare che si poteva immaginare. Quella sul valore legale del titolo di studio. Un istante dopo sul sito web del ministero compariranno 15 domande alle quali sono tutti chiamati a rispondere, perché tutti sono in qualche modo interessati al tema. Il punto è: quanto valgono davvero una laurea o un diploma? Sono tutte ugual i , a pres c i n d e r e dall’ateneo o dalla scuola dove si sono conseguite e dal tempo impiegato? Oppure quella presa in una istituzione migliore vale di più anche se il voto finale è più basso? E ancora: possono comportare avanzamenti di carriera automatici indipendentemente dalla qualità della didattica? Per sintetizzare in maniera brutale: vale più un bellissimo pezzo di carta o quel che uno sa davvero …

“Decreto semplificazioni: ok Commissione Cultura Senato”, di R.P. da La Tecnica della Scuola

I senatori confermano l’ossimoro dell’articolo 50: “organico funzionale ad inviarianza di spesa”. Nessuna proposta di modifica neppure agli altri articoli relativi alla scuola. In due sedute, svoltesi il 20 e il 21 marzo, la Commissione Cultura del Senato ha esaminato e licenziato favorevolmente il decreto semplificazioni. Il provvedimento è stato presentato in Commissione dai senatori Asciutti (Pdl), che si è soffermato soprattutto sugli aspetti riguardanti università e ricerca e Rusconi (Pd) che ha illustrato gli articoli relativi all’istruzione. Alla fine il parere emesso dalla Commissione è sostanzialmente positivo anche se in merito all’articolo 50, i senatori esprimono “rammarico per la mancata integrazione dell’organico dell’autonomia di diecimila ulteriori posti, nonchè per il carattere incerto dei fondi destinati alla definizione della consistenza numerica massima degli organici”. La Commissione chiede anche che si approfondisca un aspetto decisivo del provvedimento: come si potrà gestire l’aumento delle classi senza un corrispondente aumento di cattedre ? E infatti i senatori sottolineano che “deve comunque essere fatta salva l’eventuale variazione di organico derivante dalla consistenza della popolazione scolastica”. In merito agli stanziamenti …

“Decreto semplificazioni: ok Commissione Cultura Senato”, di R.P. da La Tecnica della Scuola

I senatori confermano l’ossimoro dell’articolo 50: “organico funzionale ad inviarianza di spesa”. Nessuna proposta di modifica neppure agli altri articoli relativi alla scuola. In due sedute, svoltesi il 20 e il 21 marzo, la Commissione Cultura del Senato ha esaminato e licenziato favorevolmente il decreto semplificazioni. Il provvedimento è stato presentato in Commissione dai senatori Asciutti (Pdl), che si è soffermato soprattutto sugli aspetti riguardanti università e ricerca e Rusconi (Pd) che ha illustrato gli articoli relativi all’istruzione. Alla fine il parere emesso dalla Commissione è sostanzialmente positivo anche se in merito all’articolo 50, i senatori esprimono “rammarico per la mancata integrazione dell’organico dell’autonomia di diecimila ulteriori posti, nonchè per il carattere incerto dei fondi destinati alla definizione della consistenza numerica massima degli organici”. La Commissione chiede anche che si approfondisca un aspetto decisivo del provvedimento: come si potrà gestire l’aumento delle classi senza un corrispondente aumento di cattedre ? E infatti i senatori sottolineano che “deve comunque essere fatta salva l’eventuale variazione di organico derivante dalla consistenza della popolazione scolastica”. In merito agli stanziamenti …