Mese: Marzo 2012

Universita': Pd vota contro il governo, manca cambio di passo

Ghizzoni: troppe incertezze su finanziamenti e penalizzazioni per welfare universitario. “Il Pd ha votato contro i due provvedimenti del governo che attuano la riforma Gelmini”. Lo rende noto la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni che sottolinea come “i due ultimi decreti attuativi presentati dal ministro Profumo non contengono quel cambio di passo necessario a rilanciare le università italiane e penalizzano gli studenti. Ancora una volta non si garantisce lo sviluppo degli atenei e si mette a repentaglio il sistema di welfare studentesco. Il provvedimento che riforma il diritto allo studio, ad esempio, non interviene efficacemente per superare quell’assurdità tutta italiana che vede ben il 30% degli studenti dichiarati idonei a ricevere la borsa di studio a vedersela invece negata per carenza di risorse. Uno strappo ad un diritto costituzionale che dovrebbe essere posto al centro dell’azione del governo per lo sviluppo del paese e la mobilità sociale. E invece si continua a fare cassa sulle spalle degli studenti che, non solo, avranno la certezza di vedersi aumentata di circa il 40% …

Universita’: Pd vota contro il governo, manca cambio di passo

Ghizzoni: troppe incertezze su finanziamenti e penalizzazioni per welfare universitario. “Il Pd ha votato contro i due provvedimenti del governo che attuano la riforma Gelmini”. Lo rende noto la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni che sottolinea come “i due ultimi decreti attuativi presentati dal ministro Profumo non contengono quel cambio di passo necessario a rilanciare le università italiane e penalizzano gli studenti. Ancora una volta non si garantisce lo sviluppo degli atenei e si mette a repentaglio il sistema di welfare studentesco. Il provvedimento che riforma il diritto allo studio, ad esempio, non interviene efficacemente per superare quell’assurdità tutta italiana che vede ben il 30% degli studenti dichiarati idonei a ricevere la borsa di studio a vedersela invece negata per carenza di risorse. Uno strappo ad un diritto costituzionale che dovrebbe essere posto al centro dell’azione del governo per lo sviluppo del paese e la mobilità sociale. E invece si continua a fare cassa sulle spalle degli studenti che, non solo, avranno la certezza di vedersi aumentata di circa il 40% …

“Corruzione: dalle mazzette alle cozze pelose i diversi gradi della questione morale”, di Miguel Gotor, Donatella Della Porta e Filippo Ceccarelli

La vita pubblica delle ultime settimane è stata punteggiata da una serie di episodi di corruzione e, più in generale, di malcostume politico che rendono sempre più urgente il varo di una rigorosa legge di contrasto al fenomeno: dalle vicende del leghista Davide Boni a quelle del tesoriere della Margherita Luigi Lusi, dalle inchieste su Romano La Russa alle cozze pelose del sindaco Michele Emiliano. Si tratta di una costante di lungo periodo della storia italiana, ma il peso del passato, con i suoi luoghi comuni e inevitabili fatalismi, non è una buona ragione per relativizzare la necessità di un impegno a cui ogni cittadino e ogni generazione sono chiamati a offrire il loro contributo. Cambiano i contesti, i protagonisti, le modalità e le finalità, ma il tasso di inquinamento della nostra vita pubblica resta elevato, superiore a quello della media europea. Secondo il Global corruption barometer, nel 2010, il 13 per cento degli italiani ha dichiarato di avere pagato una tangente, quando la media continentale è del 5 per cento. Inoltre, il contrasto giudiziario …

"Corruzione: dalle mazzette alle cozze pelose i diversi gradi della questione morale", di Miguel Gotor, Donatella Della Porta e Filippo Ceccarelli

La vita pubblica delle ultime settimane è stata punteggiata da una serie di episodi di corruzione e, più in generale, di malcostume politico che rendono sempre più urgente il varo di una rigorosa legge di contrasto al fenomeno: dalle vicende del leghista Davide Boni a quelle del tesoriere della Margherita Luigi Lusi, dalle inchieste su Romano La Russa alle cozze pelose del sindaco Michele Emiliano. Si tratta di una costante di lungo periodo della storia italiana, ma il peso del passato, con i suoi luoghi comuni e inevitabili fatalismi, non è una buona ragione per relativizzare la necessità di un impegno a cui ogni cittadino e ogni generazione sono chiamati a offrire il loro contributo. Cambiano i contesti, i protagonisti, le modalità e le finalità, ma il tasso di inquinamento della nostra vita pubblica resta elevato, superiore a quello della media europea. Secondo il Global corruption barometer, nel 2010, il 13 per cento degli italiani ha dichiarato di avere pagato una tangente, quando la media continentale è del 5 per cento. Inoltre, il contrasto giudiziario …

“Corruzione: dalle mazzette alle cozze pelose i diversi gradi della questione morale”, di Miguel Gotor, Donatella Della Porta e Filippo Ceccarelli

La vita pubblica delle ultime settimane è stata punteggiata da una serie di episodi di corruzione e, più in generale, di malcostume politico che rendono sempre più urgente il varo di una rigorosa legge di contrasto al fenomeno: dalle vicende del leghista Davide Boni a quelle del tesoriere della Margherita Luigi Lusi, dalle inchieste su Romano La Russa alle cozze pelose del sindaco Michele Emiliano. Si tratta di una costante di lungo periodo della storia italiana, ma il peso del passato, con i suoi luoghi comuni e inevitabili fatalismi, non è una buona ragione per relativizzare la necessità di un impegno a cui ogni cittadino e ogni generazione sono chiamati a offrire il loro contributo. Cambiano i contesti, i protagonisti, le modalità e le finalità, ma il tasso di inquinamento della nostra vita pubblica resta elevato, superiore a quello della media europea. Secondo il Global corruption barometer, nel 2010, il 13 per cento degli italiani ha dichiarato di avere pagato una tangente, quando la media continentale è del 5 per cento. Inoltre, il contrasto giudiziario …

Bersani a Monti: pretendo lealtà «Prendere o lasciare? Non ci sto», di Simone Collini

Bersani vuole modifiche sui licenziamenti per motivi economici. Colloquio con Monti, restano le tensioni. «Il Pd è il partito più leale col governo, pretendo lealtà. Inaccettabile il prendere o lasciare». «Ecco un titolo onesto». Pier Luigi Bersani ha davanti la prima pagina del “Sole 24 Ore”. Indica il titolo d’apertura: «Articolo 18, addio per tutti. No Cgil». E sotto: «La regola generale diventa l’indennizzo». Il leader del Pd scuote la testa. «Noi siamo il partito più leale e più coraggioso con il governo Monti, e per questo pretendo lealtà». La notte appena trascorsa è stata tutt’altro che tranquilla. I dubbi su perché l’esecutivo abbia scelto di chiudere sulla riforma del lavoro senza aver trovato un accordo con tutte le parti sociali non sono dissipati dopo una discussione telefonica con il presidente del Consiglio. Anzi. La scorsa settimana, al vertice a Palazzo Chigi con anche Alfano e Casini, Bersani aveva avuto da Monti l’assicurazione che il governo avrebbe ricercato non «una rottura da offrire ai mercati» ma in tutti i modi e fino all’ultimo l’intesa. «Così …

“La battaglia per cambiare”, di Claudio Sardo

Mario Monti ha deciso lo strappo. Non era obbligato a farlo. Anzi, il suo mandato di affrontare l’emergenza economica nel segno della massima unità possibile suggeriva un’altra strada: quella che Ciampi seguì per il «patto sociale» nel ’93. Monti ha compiuto una scelta politica, non tecnica. E ora politica deve essere la risposta: questa riforma dell’art. 18 non è accettabile e va cambiata. Non è accettabile anzitutto per una ragione di giustizia: se un lavoratore viene licenziato illecitamente, perché il giudice non può comunque disporre il reintegro e deve limitarsi a fissare l’indennizzo? Così il datore di lavoro è nelle condizioni di decidere in modo arbitrario la fine di un rapporto, rischiando al massimo qualche mensilità aggiuntiva. ̀ chiaro che ciò modificherebbe in profondità le relazioni interne a un’impresa, in senso sfavorevole alla dignità e ai diritti del lavoratore: e si può sostenere credibilmente che questo sacrificio sia davvero funzionale a una crescita della produttività, o della competitività del sistema, o degli investimenti esteri, o della fiducia dei mercati, o delle assunzioni dei giovani? Tutti …