Mese: Marzo 2012

Il nuovo art.18. Nella Scuola si, no, anzi vedremo", di Pippo Frisone

Dopo la mezza retromarcia del Min. della Funzione Pubblica Patroni Griffi, rimane il giallo dell’applicabilità dell’art.18, nella nuova riformulazione voluta dal governo Monti, agli statali e quindi anche al personale della Scuola. In attesa di conoscere il testo definitivo dell’art.18 che varerà il consiglio dei ministri, il fronte dei critici e degli scettici dell’ultima ora s’infoltisce sempre più. La Cgil della Camusso ha proclamato 18 ore di scioperi, assemblee e mobilitazioni , seguite da iniziative spontanee, a volte unitarie delle RSU e dei lavoratori, soprattutto nelle fabbriche del nord. Forti perplessità, dopo le voci di immediata estensione della nuova normativa dell’art.18 a tutto il pubblico impiego, l’hanno manifestata la CISL di Bonanni e l’UGL, mentre la UIL non si pronuncia in attesa di conoscere il testo finale. Anche la Cei si è detta perplessa contro la mercificazione del lavoro. Mentre il PD si ricompatta e chiede sostanziali modifiche in Parlamento, il PDL insiste per lasciare il testo così com’è , sollecitando addirittura un decreto legge sull’intera normativa che riguarda il mercato del lavoro. Se il …

Il nuovo art.18. Nella Scuola si, no, anzi vedremo”, di Pippo Frisone

Dopo la mezza retromarcia del Min. della Funzione Pubblica Patroni Griffi, rimane il giallo dell’applicabilità dell’art.18, nella nuova riformulazione voluta dal governo Monti, agli statali e quindi anche al personale della Scuola. In attesa di conoscere il testo definitivo dell’art.18 che varerà il consiglio dei ministri, il fronte dei critici e degli scettici dell’ultima ora s’infoltisce sempre più. La Cgil della Camusso ha proclamato 18 ore di scioperi, assemblee e mobilitazioni , seguite da iniziative spontanee, a volte unitarie delle RSU e dei lavoratori, soprattutto nelle fabbriche del nord. Forti perplessità, dopo le voci di immediata estensione della nuova normativa dell’art.18 a tutto il pubblico impiego, l’hanno manifestata la CISL di Bonanni e l’UGL, mentre la UIL non si pronuncia in attesa di conoscere il testo finale. Anche la Cei si è detta perplessa contro la mercificazione del lavoro. Mentre il PD si ricompatta e chiede sostanziali modifiche in Parlamento, il PDL insiste per lasciare il testo così com’è , sollecitando addirittura un decreto legge sull’intera normativa che riguarda il mercato del lavoro. Se il …

“Senza crescita, quale lavoro?”, di Patrizio Bianchi

Il difficile e faticoso tavolo della riforma del lavoro ha dimostrato, ancora una volta, la contraddizione in cui il Paese continua a muoversi. Si vuole regolare il lavoro, ma non vi è lavoro, perché non vi è crescita. Per tutto il 2012 infatti si protrarrà questa situazione di stagnazione. O meglio di recessione «tecnica», come dicono gli economisti, a cui non è certo estranea la massiccia manovra finanziaria, che per risanare in tempi rapidi il debito pubblico, di fatto rischia di bloccare quell’attività economica che dovrebbe sostenere questo risanamento nel tempo. Rinviando al Parlamento la soluzione definitiva del difficile problema delle nuove regole per assumere e licenziare, il governo dovrebbe aprire immediatamente un tavolo «sviluppo», in cui ascoltare tutte le parti almeno per comunicare le linee di un piano di crescita, che sia «intelligente, inclusivo, e sostenibile», come si dice oggi in Europa, ricomponendo in una unica visione tutti i diversi e non sempre comunicanti temi di discussione aperti in questi mesi. In particolare appare necessario che il governo dia il quadro completo dei diversi …

"Senza crescita, quale lavoro?", di Patrizio Bianchi

Il difficile e faticoso tavolo della riforma del lavoro ha dimostrato, ancora una volta, la contraddizione in cui il Paese continua a muoversi. Si vuole regolare il lavoro, ma non vi è lavoro, perché non vi è crescita. Per tutto il 2012 infatti si protrarrà questa situazione di stagnazione. O meglio di recessione «tecnica», come dicono gli economisti, a cui non è certo estranea la massiccia manovra finanziaria, che per risanare in tempi rapidi il debito pubblico, di fatto rischia di bloccare quell’attività economica che dovrebbe sostenere questo risanamento nel tempo. Rinviando al Parlamento la soluzione definitiva del difficile problema delle nuove regole per assumere e licenziare, il governo dovrebbe aprire immediatamente un tavolo «sviluppo», in cui ascoltare tutte le parti almeno per comunicare le linee di un piano di crescita, che sia «intelligente, inclusivo, e sostenibile», come si dice oggi in Europa, ricomponendo in una unica visione tutti i diversi e non sempre comunicanti temi di discussione aperti in questi mesi. In particolare appare necessario che il governo dia il quadro completo dei diversi …

“Senza crescita, quale lavoro?”, di Patrizio Bianchi

Il difficile e faticoso tavolo della riforma del lavoro ha dimostrato, ancora una volta, la contraddizione in cui il Paese continua a muoversi. Si vuole regolare il lavoro, ma non vi è lavoro, perché non vi è crescita. Per tutto il 2012 infatti si protrarrà questa situazione di stagnazione. O meglio di recessione «tecnica», come dicono gli economisti, a cui non è certo estranea la massiccia manovra finanziaria, che per risanare in tempi rapidi il debito pubblico, di fatto rischia di bloccare quell’attività economica che dovrebbe sostenere questo risanamento nel tempo. Rinviando al Parlamento la soluzione definitiva del difficile problema delle nuove regole per assumere e licenziare, il governo dovrebbe aprire immediatamente un tavolo «sviluppo», in cui ascoltare tutte le parti almeno per comunicare le linee di un piano di crescita, che sia «intelligente, inclusivo, e sostenibile», come si dice oggi in Europa, ricomponendo in una unica visione tutti i diversi e non sempre comunicanti temi di discussione aperti in questi mesi. In particolare appare necessario che il governo dia il quadro completo dei diversi …

Scuola, Pd a Idv, grazie a noi nessuno smantellamento né privatizzazione

“Quello dell’Idv è un attacco pretestuoso al Pd da parte di chi ha deciso di non partecipare, per soli motivi tattici ed ideologici, alla stesura di una legge attesa sul sistema di governo delle scuole autonome”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni replica ai due esponenti dell’Idv, Anita Di Giuseppe e Pierfelice Zazzera, che oggi hanno criticato i democratici accusandoli di ‘collaborare allo smantellamento della scuola pubblica’. “Se l’Idv si è chiusa in una riserva – aggiunge Ghizzoni – non è responsabilità del Pd che consegna alla valutazione della comunità scolastica una proposta di legge che vede al centro il personale, le famiglie e gli studenti e che mira a rafforzare la collegialità, la libertà d’insegnamento, il rapporto con le famiglie ed il dialogo con le autonomie territoriali. Una legge necessaria, a 35 anni dai decreti delegati, per aggiornare il sistema di governo delle scuole alla riforma dell’autonomia scolastica e del titolo V della Costituzione. I rilievi sostenuti dall’Idv paiono mossi da chi non frequenta l’ambito scolastico da molto …

Fosse Ardeatine, 68 anni dopo Napolitano: “Onore ai caduti non finirà”

La cerimonia in ricordo dell’eccidio nazista in cui morirono 335 vittime tra civili e militari. La denuncia dell’Anfim: “Senza soldi, chiuderemo”. L’appello raccolto dal capo dello Stato. Mille studenti romani, provenienti da 30 istituti superiori e 16 scuole medie della Capitale, hanno partecipato questa mattina alla cerimonia in ricordo dell’eccidio alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del presidente della Camera, Gianfranco Fini, del vicepresidente del Senato, Emma Bonino, del ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, della governatrice del Lazio, Renata Polverini, del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e del sindaco Gianni Alemanno. Uno dopo l’altro sono stati letti i nomi delle 335 vittime della strage, poi le autorità hanno visitato le Fosse deponendo corone di fiori. A prendere la parola per prima, Rosina Stame, presidente dell’Anfim (Associazione nazionale familiari dei martiri caduti per la libertà della patria) che ha ricordato che “a causa dei tagli abbiamo dovuto licenziare i nostri due unici dipendenti e probabilmente saremo costretti a chiudere i nostri uffici, ma non chiuderemo i nostri cuori”. A risponderle il …