"Da Gelmini a Profumo. Il cambiamento tarda ad arrivare", di Mariagrazia Gerina
Doveva essere l’anno del concorsone, l’anno in cui le porte della scuola italiana si riaprivano ai giovani aspiranti insegnanti, perché quelli che sono in cattedra sono troppo vecchi. Parola del ministro Francesco Profumo. Rischia di finire con una conta di nuovi docenti perdenti posto, 10.400 già ad oggi, dopo aver dedicato una vita all’insegnamento. Effetto incrociato delle politiche scolastiche messe in campodal precedente governo e delle nuove politiche pensionistiche introdotte dal governo tecnico. E come se non bastasse, per effetto degli accorpamenti disposti dalla manovra dell’estate scorsa, nelle scuole è scattato un valzer che rischia di far saltare i nervi anche agli insegnanti fino a ieri “blindati” dalla lunga esperienza accumulata. CAOS ACCORPAMENTI Scuole lontane chilometri costrette a formare un solo grande istituto per raggiungere la fatidica quota di mille alunni e il fatidico taglio di 1300 istituti, corretto a 1050. In teoria, il risparmio dovrebbe essere a scapito solo dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi che conteranno alla fine 1050 posti in meno ciascuno. Ma di fatto, anche tra gli insegnanti è scattato …