Mese: Marzo 2012

Bersani: "Dobbiamo arginare la recessione"

Sintesi della relazione del segretario Pier Luigi Bersani durante la Direzione nazionale del PD. “In un paese carico di incertezze dobbiamo trasmettere salvezza, unità, sicurezza, convinzione che diano il senso della nostra posizione”. Così il leader del PD, Pier Luigi Bersani durante la Direzione nazionale del Partito, ha introdotto la sua relazione poi votata e approvata all’unanimità dai delegati. “Fisseremo un presidio sul lavoro, un tavolo con gruppi parlamentari e partito” nel quale si dialogherà con tutti i soggetti sociali. “Nelle prossime settimane non servono proposte estemporanee. Il PD non dev’essere un partito “con cento voci”. C’è la “necessita’ di una politica attiva per contrastare la recessione” e serve “dare un segnale” chiaro in questo senso. Per dare respiro ai comuni c’è bisogno di una serie di interventi a tra cui “l’allentamento del Patto di stabilità”. È necessario dare un messaggio di riscossa nazionale: “noi siamo consapevoli dei problemi che ci sono e siamo consapevoli nel dare il nostro appoggio al governo Monti anche in questi momenti di grande incertezza”. Ma non dimentichiamoci cosa è …

Bersani: “Dobbiamo arginare la recessione”

Sintesi della relazione del segretario Pier Luigi Bersani durante la Direzione nazionale del PD. “In un paese carico di incertezze dobbiamo trasmettere salvezza, unità, sicurezza, convinzione che diano il senso della nostra posizione”. Così il leader del PD, Pier Luigi Bersani durante la Direzione nazionale del Partito, ha introdotto la sua relazione poi votata e approvata all’unanimità dai delegati. “Fisseremo un presidio sul lavoro, un tavolo con gruppi parlamentari e partito” nel quale si dialogherà con tutti i soggetti sociali. “Nelle prossime settimane non servono proposte estemporanee. Il PD non dev’essere un partito “con cento voci”. C’è la “necessita’ di una politica attiva per contrastare la recessione” e serve “dare un segnale” chiaro in questo senso. Per dare respiro ai comuni c’è bisogno di una serie di interventi a tra cui “l’allentamento del Patto di stabilità”. È necessario dare un messaggio di riscossa nazionale: “noi siamo consapevoli dei problemi che ci sono e siamo consapevoli nel dare il nostro appoggio al governo Monti anche in questi momenti di grande incertezza”. Ma non dimentichiamoci cosa è …

“Così si è scaricato sui più deboli l’onere della prova”, di David Sassoli

La professoressa Paola Severino, avvocato, docente di diritto penale, attualmente Guardasigilli, venerdì nel Consiglio dei ministri poteva essere invitata dal presidente Monti a svolgere una lectio magistralis sugli effetti della nuova disciplina dei licenziamenti economici sull’ordinamento italiano. Ai tecnici e agli economisti, la professoressa Severino avrebbe potuto spiegare il “costo” che la nuova disciplina dei licenziamenti economici produrrebbe su un principio generale del diritto: l’onere della prova. Il principio è sistemato nel Codice civile all’articolo 2697: colui che chiede il giudizio su un diritto negato deve prendersi l’impegno di provare ciò che afferma, assumendosi anche la responsabilità dell’insuccesso. La professoressa Severino avrebbe brillantemente spiegato anche le eccezioni – “presunzioni” – e gli ambiti assai ristretti in cui si può accettare di invertire l’onere della prova. Se il Consiglio dei ministri avesse ascoltato con attenzione l’illustre giurista ci saremmo risparmiati tante polemiche su una tipologia di licenziamento – per cause economiche che non consentirà mai al lavoratore di dimostrare che il suo licenziamento sottintende ad altre finalità. Polemiche che con troppa superficialità sono state catalogate nell’ambito …

"Così si è scaricato sui più deboli l’onere della prova", di David Sassoli

La professoressa Paola Severino, avvocato, docente di diritto penale, attualmente Guardasigilli, venerdì nel Consiglio dei ministri poteva essere invitata dal presidente Monti a svolgere una lectio magistralis sugli effetti della nuova disciplina dei licenziamenti economici sull’ordinamento italiano. Ai tecnici e agli economisti, la professoressa Severino avrebbe potuto spiegare il “costo” che la nuova disciplina dei licenziamenti economici produrrebbe su un principio generale del diritto: l’onere della prova. Il principio è sistemato nel Codice civile all’articolo 2697: colui che chiede il giudizio su un diritto negato deve prendersi l’impegno di provare ciò che afferma, assumendosi anche la responsabilità dell’insuccesso. La professoressa Severino avrebbe brillantemente spiegato anche le eccezioni – “presunzioni” – e gli ambiti assai ristretti in cui si può accettare di invertire l’onere della prova. Se il Consiglio dei ministri avesse ascoltato con attenzione l’illustre giurista ci saremmo risparmiati tante polemiche su una tipologia di licenziamento – per cause economiche che non consentirà mai al lavoratore di dimostrare che il suo licenziamento sottintende ad altre finalità. Polemiche che con troppa superficialità sono state catalogate nell’ambito …

“Così si è scaricato sui più deboli l’onere della prova”, di David Sassoli

La professoressa Paola Severino, avvocato, docente di diritto penale, attualmente Guardasigilli, venerdì nel Consiglio dei ministri poteva essere invitata dal presidente Monti a svolgere una lectio magistralis sugli effetti della nuova disciplina dei licenziamenti economici sull’ordinamento italiano. Ai tecnici e agli economisti, la professoressa Severino avrebbe potuto spiegare il “costo” che la nuova disciplina dei licenziamenti economici produrrebbe su un principio generale del diritto: l’onere della prova. Il principio è sistemato nel Codice civile all’articolo 2697: colui che chiede il giudizio su un diritto negato deve prendersi l’impegno di provare ciò che afferma, assumendosi anche la responsabilità dell’insuccesso. La professoressa Severino avrebbe brillantemente spiegato anche le eccezioni – “presunzioni” – e gli ambiti assai ristretti in cui si può accettare di invertire l’onere della prova. Se il Consiglio dei ministri avesse ascoltato con attenzione l’illustre giurista ci saremmo risparmiati tante polemiche su una tipologia di licenziamento – per cause economiche che non consentirà mai al lavoratore di dimostrare che il suo licenziamento sottintende ad altre finalità. Polemiche che con troppa superficialità sono state catalogate nell’ambito …

"L'Italia che non ha imparato nulla da un secolo e mezzo di terremoti", di Gian Antonio Stella

«Hiiii! Volete portare jella?» Così rispondono gli abusivi ad Aldo De Chiara, se il magistrato che combatte gli obbrobri edilizi di Ischia ricorda loro il terremoto catastrofico del 1883. Ma è l’Italia tutta che non vuole sapere, non vuole ricordare, non vuole affrontare il tema. Pur avendo avuto in media, dall’Unità ad oggi, almeno 1333 morti l’anno sotto le macerie dei disastri sismici. Sei volte i morti dell’Aquila. Lo documenta il libro di due studiosi, Emanuela Guidoboni e Gianluca Valensise, «Il peso economico e sociale dei disastri sismici in Italia negli ultimi 150 anni», un volumone di 551 pagine edito da Bonomia University. Racconta che dal 1861 ad oggi nel nostro Paese, tra i più martoriati, ci sono stati 34 terremoti molto forti più 86 minori. Anzi, il regno italiano si trovò subito in carico le rovine di altre catastrofi appena accadute nei territori che erano stati pontifici e napoletani: del 1851 e poi del 1857 in Basilicata, del 1853 in Campania, del 1859 in Val Nerina. E come scrivono gli autori, in quel Mezzogiorno …

“L’Italia che non ha imparato nulla da un secolo e mezzo di terremoti”, di Gian Antonio Stella

«Hiiii! Volete portare jella?» Così rispondono gli abusivi ad Aldo De Chiara, se il magistrato che combatte gli obbrobri edilizi di Ischia ricorda loro il terremoto catastrofico del 1883. Ma è l’Italia tutta che non vuole sapere, non vuole ricordare, non vuole affrontare il tema. Pur avendo avuto in media, dall’Unità ad oggi, almeno 1333 morti l’anno sotto le macerie dei disastri sismici. Sei volte i morti dell’Aquila. Lo documenta il libro di due studiosi, Emanuela Guidoboni e Gianluca Valensise, «Il peso economico e sociale dei disastri sismici in Italia negli ultimi 150 anni», un volumone di 551 pagine edito da Bonomia University. Racconta che dal 1861 ad oggi nel nostro Paese, tra i più martoriati, ci sono stati 34 terremoti molto forti più 86 minori. Anzi, il regno italiano si trovò subito in carico le rovine di altre catastrofi appena accadute nei territori che erano stati pontifici e napoletani: del 1851 e poi del 1857 in Basilicata, del 1853 in Campania, del 1859 in Val Nerina. E come scrivono gli autori, in quel Mezzogiorno …