Mese: Marzo 2012

"Nuovo Governo delle Istituzioni scolastiche ma l’Autonomia è ancora debole", di Gian Carlo Sacchi

L’autonomia scolastica è l’orizzonte in cui si colloca il governo del sistema scolastico italiano, dopo i decreti delegati del 1974 che istituivano la “partecipazione” della comunità alla vita della scuola e tanti anni di sperimentazione che cercavano di collegare la funzione formativa della stessa con lo sviluppo del territorio. Questa nuova prospettiva è contenuta nella riforma degli enti locali del 1990 (L. 142), della Pubblica Amministrazione del 1997 (L. 59), che ha iniziato una azione di decentramento delle competenze statali verso gli enti locali (D.Leg.vo 112/1998) e ha dato il via alla costruzione dell’impalcatura della scuola autonoma (DPR 275/1999), con il conferimento della personalità giuridica alle scuole nell’ambito di un’azione di programmazione territoriale (DPR 233/1998). Questo impianto, anche se ancora lontano dall’essere compiutamente realizzato ha già subito cambiamenti (L. 111/2011), ma comunque non ha perso valore in quanto sancito dalla modifica del titolo quinto della Costituzione (anch’esso però non ancora applicato) (L.C. n. 3/2001) ed è in qualche modo confermato dalla normativa sul così detto federalismo fiscale (L. 42/2009 e D.Leg.vo 68/2011) nonché dai recenti …

Pensioni, Pd: Grave che Governo non riconosca specificità personale scuola. Ghizzoni: Martone inaccettabile, tradisce impegno preso in parlamento

La risposta di Martone alla nostra interrogazione sulle pensioni per il personale scolastico ci lascia profondamente insoddisfatti. Dalle parole del viceministro traspare in tutta evidenza che non vi sarà alcuna speranza per il personale della scuola che avrebbe maturato i requisiti previsti dalle cosiddette quote nel corso dell’anno scolastico 2012 e per il quale, pertanto, la pensione resta un traguardo negato. Martone, in continuità con quanto già affermato da Fornero il 7 marzo scorso, non riconosce la specificità del comparto scuola in ambito pensionistico , nonostante l’esistenza di un solo giorno di uscita dalla scuola: la continuità didattica da sempre vincola un docente a concludere l’anno scolastico indipendentemente dal giorno in cui ha maturato i requisiti per la pensione. Ed è per questo che la legislazione previdenziale emanata negli ultimi 15 anni (1997, 2007, 2010) ha sempre previsto norme ad hoc per la scuola. Inoltre, la risposta del viceministro è insoddisfacente poiché smentisce un dovere formalmente assunto dal Governo con l’accoglimento di un ordine del giorno presentato dal Partito Democratico: un cambio di atteggiamento discutibile …

"La legge 953 sulla scuola è una buona legge", di Francesca Puglisi

Ieri su questo giornale Giulia Rodano (IdV) invitava a portare in aula la discussione della legge Aprea. Cominciamo col dire che la “legge Aprea” non esiste più. C’è invece oggi, in via di approvazione, la legge 953 sull’autogoverno delle scuole. Una legge che prima di essere criticata avrebbe bisogno di essere letta, senza sollevare allarmismi che forse preparano la campagna elettorale di maggio, ma danneggiano la scuola, perché se gridiamo in continuazione “al lupo al lupo”, e il lupo non c’è, si finisce poi per essere poco credibili. La legge 953 èuna buona legge. I mattoni delle sue fondamenta sono targati Pd e l’aver portato sulle nostre posizioni la maggioranza della commissione Cultura e Istruzione dellaCamera, è un risultato di cui va dato merito al nostro gruppo parlamentare. In questi anni abbiamo svolto un lavoro di capillare e costante confronto con il mondo della scuola in decine di momenti di discussione aperta. Ci siamo confrontati nella massima trasparenza chiarendo la nostra indisponibilità a trasformare le scuole in fondazioni, ad assumere gli insegnanti attraverso la “chiamata …

“La legge 953 sulla scuola è una buona legge”, di Francesca Puglisi

Ieri su questo giornale Giulia Rodano (IdV) invitava a portare in aula la discussione della legge Aprea. Cominciamo col dire che la “legge Aprea” non esiste più. C’è invece oggi, in via di approvazione, la legge 953 sull’autogoverno delle scuole. Una legge che prima di essere criticata avrebbe bisogno di essere letta, senza sollevare allarmismi che forse preparano la campagna elettorale di maggio, ma danneggiano la scuola, perché se gridiamo in continuazione “al lupo al lupo”, e il lupo non c’è, si finisce poi per essere poco credibili. La legge 953 èuna buona legge. I mattoni delle sue fondamenta sono targati Pd e l’aver portato sulle nostre posizioni la maggioranza della commissione Cultura e Istruzione dellaCamera, è un risultato di cui va dato merito al nostro gruppo parlamentare. In questi anni abbiamo svolto un lavoro di capillare e costante confronto con il mondo della scuola in decine di momenti di discussione aperta. Ci siamo confrontati nella massima trasparenza chiarendo la nostra indisponibilità a trasformare le scuole in fondazioni, ad assumere gli insegnanti attraverso la “chiamata …

“La legge 953 sulla scuola è una buona legge”, di Francesca Puglisi

Ieri su questo giornale Giulia Rodano (IdV) invitava a portare in aula la discussione della legge Aprea. Cominciamo col dire che la “legge Aprea” non esiste più. C’è invece oggi, in via di approvazione, la legge 953 sull’autogoverno delle scuole. Una legge che prima di essere criticata avrebbe bisogno di essere letta, senza sollevare allarmismi che forse preparano la campagna elettorale di maggio, ma danneggiano la scuola, perché se gridiamo in continuazione “al lupo al lupo”, e il lupo non c’è, si finisce poi per essere poco credibili. La legge 953 èuna buona legge. I mattoni delle sue fondamenta sono targati Pd e l’aver portato sulle nostre posizioni la maggioranza della commissione Cultura e Istruzione dellaCamera, è un risultato di cui va dato merito al nostro gruppo parlamentare. In questi anni abbiamo svolto un lavoro di capillare e costante confronto con il mondo della scuola in decine di momenti di discussione aperta. Ci siamo confrontati nella massima trasparenza chiarendo la nostra indisponibilità a trasformare le scuole in fondazioni, ad assumere gli insegnanti attraverso la “chiamata …

“Aria di golpe contro il quid di Berlusconi”, di Francesco Lo Sardo

Fare fuori ora il cavaliere e Monti: giochi sull’articolo 18 per mantenere Pdl e poltrone. Il notabilato del Pdl è isterico: per l’horror vacui sul proprio futuro appeso alla scadenza delle amministrative, da cui teme che Berlusconi possa prendere l’abbrivio per liquidare la baracca. Il Cavaliere tace, o rassicura senza troppa convinzione, alimentando così il terrore nel partito. Alfano sta in mezzo, stritolato da questi e da quello. Questa, in sintesi, la fotografia della destra oggi. Fatti loro? No, fatti di Monti. Perché le violente tensioni che scuotono il Pdl stanno cominciando a scaricarsi, pericolosamente, sull’esecutivo tecnico. É di ieri la voce trapelata da palazzo Grazioli che Berlusconi si sia raccomandato così ad Alfano, nel fine settimana: «Facciamo attenzione a non tirare troppo la corda sull’articolo 18…». Già, perché le sortite dei falchi del Pdl (in testa la componente ex An) sulla riforma del mercato del lavoro senza modifiche all’articolo 18, dagli strilli sul decreto-legge alle intimazioni ad Alfano – che non l’ha ottenuto – a convocare i vertici del partito per una resa dei …

“Aria di golpe contro il quid di Berlusconi”, di Francesco Lo Sardo

Fare fuori ora il cavaliere e Monti: giochi sull’articolo 18 per mantenere Pdl e poltrone. Il notabilato del Pdl è isterico: per l’horror vacui sul proprio futuro appeso alla scadenza delle amministrative, da cui teme che Berlusconi possa prendere l’abbrivio per liquidare la baracca. Il Cavaliere tace, o rassicura senza troppa convinzione, alimentando così il terrore nel partito. Alfano sta in mezzo, stritolato da questi e da quello. Questa, in sintesi, la fotografia della destra oggi. Fatti loro? No, fatti di Monti. Perché le violente tensioni che scuotono il Pdl stanno cominciando a scaricarsi, pericolosamente, sull’esecutivo tecnico. É di ieri la voce trapelata da palazzo Grazioli che Berlusconi si sia raccomandato così ad Alfano, nel fine settimana: «Facciamo attenzione a non tirare troppo la corda sull’articolo 18…». Già, perché le sortite dei falchi del Pdl (in testa la componente ex An) sulla riforma del mercato del lavoro senza modifiche all’articolo 18, dagli strilli sul decreto-legge alle intimazioni ad Alfano – che non l’ha ottenuto – a convocare i vertici del partito per una resa dei …