“La nostalgia globale in un mondo di emigranti”, di Federico Rampini
Mai prima d´ora l´umanità aveva avuto tanta facilità a spostarsi e a comunicare. I costi psicologici del nomadismo planetario sono però in aumento. La nostalgia è diventata la nuova patologia della globalizzazione. Sono molti gli espatriati che soffrono di depressione. Ma pochi ne parlano. In totale sono 215 milioni le persone che si sono trasferite all´estero. Ci sentiamo cosmopoliti, eppure non siamo così facilmente sradicabili Skype, Facebook e email danno l´illusione che basti poco per annullare le distanze. In tanti invece stanno peggio proprio dopo una videochiamata con i propri familiari. È il vero male del secolo, la nuova patologia diffusa dalla globalizzazione? Ha un nome antico: “Nostalgia di casa”. Nell´Ottocento, all´alba delle migrazioni mondiali legate alla prima rivoluzione industriale, era un termine medico, usato nelle riviste scientifiche come descrizione di una vera malattia. Oggi viviamo nell´epoca delle migrazioni “2.0”, un salto di civiltà ci ha trasportati in un universo senza frontiere e senza distanze. Mai prima d´ora l´umanità ha avuto tanta facilità a spostarsi e a comunicare. Emigranti poveri in fuga dal sottosviluppo o …