Mese: Marzo 2012

” Marciare insieme è un bene per tutto il Paese”, di Bruno Ugolini

L’appuntamento del 13 aprile potrebbe rappresentare una data decisiva. Tornano in campo, questa volta insieme, i sindacati, dopo tanti distinguo e tante polemiche spesso poco chiare alla moltitudine del mondo del lavoro. Non solo Cgil, Cisl e Uil, stavolta, ma anche l’Ugl. Non è la prova di un superamento delle difficoltà. un nuovo cammino, la consapevolezza che solo stando insieme si può realmente incidere negli equilibri politici e aiutare a trovare soluzioni che garantiscano i diritti dei lavoratori. La motivazione dello sciopero riguarda i cosiddetti «esodati», nonché i lavori usuranti. Il linguaggio burocratico nasconde una drammatica realtà che grida vendetta al cielo. Si tratta, infatti, di donne e di uomini (centinaia di migliaia), non più in tenera età, che avevano accettato di lasciare l’azienda dove avevano trascorso gran parte della propria vita per incamminarsi verso la pensione. Persone che nel ciclone della crisi non possono certo confidare in nuovi lavori. Sono stati condannati dall’ennesima riforma previdenziale. Sono rimasti imprigionati in una tagliola disperante. Non avranno più né lavoro né salario né pensione. Fermi in mezzo …

” Marciare insieme è un bene per tutto il Paese”, di Bruno Ugolini

L’appuntamento del 13 aprile potrebbe rappresentare una data decisiva. Tornano in campo, questa volta insieme, i sindacati, dopo tanti distinguo e tante polemiche spesso poco chiare alla moltitudine del mondo del lavoro. Non solo Cgil, Cisl e Uil, stavolta, ma anche l’Ugl. Non è la prova di un superamento delle difficoltà. un nuovo cammino, la consapevolezza che solo stando insieme si può realmente incidere negli equilibri politici e aiutare a trovare soluzioni che garantiscano i diritti dei lavoratori. La motivazione dello sciopero riguarda i cosiddetti «esodati», nonché i lavori usuranti. Il linguaggio burocratico nasconde una drammatica realtà che grida vendetta al cielo. Si tratta, infatti, di donne e di uomini (centinaia di migliaia), non più in tenera età, che avevano accettato di lasciare l’azienda dove avevano trascorso gran parte della propria vita per incamminarsi verso la pensione. Persone che nel ciclone della crisi non possono certo confidare in nuovi lavori. Sono stati condannati dall’ennesima riforma previdenziale. Sono rimasti imprigionati in una tagliola disperante. Non avranno più né lavoro né salario né pensione. Fermi in mezzo …

" Marciare insieme è un bene per tutto il Paese", di Bruno Ugolini

L’appuntamento del 13 aprile potrebbe rappresentare una data decisiva. Tornano in campo, questa volta insieme, i sindacati, dopo tanti distinguo e tante polemiche spesso poco chiare alla moltitudine del mondo del lavoro. Non solo Cgil, Cisl e Uil, stavolta, ma anche l’Ugl. Non è la prova di un superamento delle difficoltà. un nuovo cammino, la consapevolezza che solo stando insieme si può realmente incidere negli equilibri politici e aiutare a trovare soluzioni che garantiscano i diritti dei lavoratori. La motivazione dello sciopero riguarda i cosiddetti «esodati», nonché i lavori usuranti. Il linguaggio burocratico nasconde una drammatica realtà che grida vendetta al cielo. Si tratta, infatti, di donne e di uomini (centinaia di migliaia), non più in tenera età, che avevano accettato di lasciare l’azienda dove avevano trascorso gran parte della propria vita per incamminarsi verso la pensione. Persone che nel ciclone della crisi non possono certo confidare in nuovi lavori. Sono stati condannati dall’ennesima riforma previdenziale. Sono rimasti imprigionati in una tagliola disperante. Non avranno più né lavoro né salario né pensione. Fermi in mezzo …

"L´ideologia dei tecnici", di Gad Lerner

Il disincanto con cui Monti il tecnico si rivolge dall´estero al Paese malato che gli tocca governare – considerandolo impreparato a comprendere del tutto la terapia da lui somministrata, e però ben allertato contro la malapolitica dei partiti – ormai sta assumendo i tratti di una vera e propria ideologia. Poco importa se il premier la lasci trasparire per passione, per stanchezza o per calcolo: anche i tecnici hanno un cuore e, dunque, un credo. Resta da vedere se tale ideologia tecnica, niente affatto neutrale, risulti adeguata a corrispondere e guidare lo spirito dei tempi, in una società traumatizzata dalla crisi del suo modello di sviluppo. O se invece si riveli anch´essa retaggio di un´epoca travolta da una sequenza di avvenimenti nefasti che non aveva previsto e che ha contribuito a provocare. Per prima cosa Monti insiste a comunicarci la sua provvisorietà, e non c´è motivo di dubitare che sia sincero. Che sia per modestia o al contrario per supponenza, poco importa, egli si compiace di descriversi quale commissario straordinario a termine: «Sarà fantastico, per …

“L´ideologia dei tecnici”, di Gad Lerner

Il disincanto con cui Monti il tecnico si rivolge dall´estero al Paese malato che gli tocca governare – considerandolo impreparato a comprendere del tutto la terapia da lui somministrata, e però ben allertato contro la malapolitica dei partiti – ormai sta assumendo i tratti di una vera e propria ideologia. Poco importa se il premier la lasci trasparire per passione, per stanchezza o per calcolo: anche i tecnici hanno un cuore e, dunque, un credo. Resta da vedere se tale ideologia tecnica, niente affatto neutrale, risulti adeguata a corrispondere e guidare lo spirito dei tempi, in una società traumatizzata dalla crisi del suo modello di sviluppo. O se invece si riveli anch´essa retaggio di un´epoca travolta da una sequenza di avvenimenti nefasti che non aveva previsto e che ha contribuito a provocare. Per prima cosa Monti insiste a comunicarci la sua provvisorietà, e non c´è motivo di dubitare che sia sincero. Che sia per modestia o al contrario per supponenza, poco importa, egli si compiace di descriversi quale commissario straordinario a termine: «Sarà fantastico, per …

“L´ideologia dei tecnici”, di Gad Lerner

Il disincanto con cui Monti il tecnico si rivolge dall´estero al Paese malato che gli tocca governare – considerandolo impreparato a comprendere del tutto la terapia da lui somministrata, e però ben allertato contro la malapolitica dei partiti – ormai sta assumendo i tratti di una vera e propria ideologia. Poco importa se il premier la lasci trasparire per passione, per stanchezza o per calcolo: anche i tecnici hanno un cuore e, dunque, un credo. Resta da vedere se tale ideologia tecnica, niente affatto neutrale, risulti adeguata a corrispondere e guidare lo spirito dei tempi, in una società traumatizzata dalla crisi del suo modello di sviluppo. O se invece si riveli anch´essa retaggio di un´epoca travolta da una sequenza di avvenimenti nefasti che non aveva previsto e che ha contribuito a provocare. Per prima cosa Monti insiste a comunicarci la sua provvisorietà, e non c´è motivo di dubitare che sia sincero. Che sia per modestia o al contrario per supponenza, poco importa, egli si compiace di descriversi quale commissario straordinario a termine: «Sarà fantastico, per …

“La nostalgia globale in un mondo di emigranti”, di Federico Rampini

Mai prima d´ora l´umanità aveva avuto tanta facilità a spostarsi e a comunicare. I costi psicologici del nomadismo planetario sono però in aumento. La nostalgia è diventata la nuova patologia della globalizzazione. Sono molti gli espatriati che soffrono di depressione. Ma pochi ne parlano. In totale sono 215 milioni le persone che si sono trasferite all´estero. Ci sentiamo cosmopoliti, eppure non siamo così facilmente sradicabili Skype, Facebook e email danno l´illusione che basti poco per annullare le distanze. In tanti invece stanno peggio proprio dopo una videochiamata con i propri familiari. È il vero male del secolo, la nuova patologia diffusa dalla globalizzazione? Ha un nome antico: “Nostalgia di casa”. Nell´Ottocento, all´alba delle migrazioni mondiali legate alla prima rivoluzione industriale, era un termine medico, usato nelle riviste scientifiche come descrizione di una vera malattia. Oggi viviamo nell´epoca delle migrazioni “2.0”, un salto di civiltà ci ha trasportati in un universo senza frontiere e senza distanze. Mai prima d´ora l´umanità ha avuto tanta facilità a spostarsi e a comunicare. Emigranti poveri in fuga dal sottosviluppo o …