Mese: Marzo 2012

Meloni: Giovani ricercatori, vigileremo su impegni governo, spirito norma Marino rimanga intatto. Stop a polemiche

Gli impegni assunti oggi al Senato dal ministro per l’Università e la Ricerca, Francesco Profumo, sull’imminente adozione di un disegno di legge volto a favorire i giovani ricercatori, sono positivi, e vigileremo circa il loro rispetto. Posto che sarebbe stato molto meglio affrontare in quella sede l’eventuale revisione delle modalità di attribuzione dei finanziamenti previsti a favore dei giovani ricercatori, è necessario che lo spirito della norma abrogata sia mantenuto intatto: i fondi, che – è bene precisarlo – continuano a essere destinati “a interventi in favore di ricercatori di età inferiore a 40 anni”, devono essere comunque assegnati attraverso meccanismi trasparenti e secondo il metodo della valutazione tra pari. Non è pensabile che in Italia sia difficile trovare ricercatori “di livello eccellente” che abbiano meno di 40 anni, per costituire una commissione di valutazione: semmai il vero problema è che la loro preparazione non viene sufficientemente riconosciuta, visto che i meccanismi di accesso alla carriera, lenti e farraginosi, producono l’età media dei docenti universitari più alta del mondo. Dunque al ministro Profumo chiediamo di …

“I precari cancellati” di Franco Buccino

Emblematica figura della lunga e difficile crisi che stiamo attraversando è il precario, una sorta di vittima sacrificale nei riti propiziatori per la ripresa e il benessere, cioè i grandi incontri nazionali e internazionali sulle questioni economiche. La crisi sta profondamente modificando le stesse caratteristiche del precario: sempre meno è il lavoratore in attesa della stabilizzazione, e sempre più un lavoratore alla giornata che passa dalla disoccupazione all´occupazione e viceversa, soprattutto, e che spesso è solo un disoccupato. È un lavoratore giovane il precario, anzi sta contribuendo a spostare in avanti la fascia d´età dei giovani: spesso supera ormai la soglia dei quarant´anni. Ed è quasi certo che, alla fine della sua eventuale attività lavorativa, non riuscirà a percepire alcuna pensione, o solo un assegno largamente insufficiente per vivere. Da disoccupati, precari, giovani, viene in mente l´acronimo “dispregio” a indicare l´indifferenza e il disprezzo nei loro confronti del mondo dell´economia e del lavoro, e, nei fatti, dell´intera società; un disprezzo del tutto ricambiato dai giovani precari e disoccupati, insieme al più profondo disincanto verso un …

“I precari cancellati” di Franco Buccino

Emblematica figura della lunga e difficile crisi che stiamo attraversando è il precario, una sorta di vittima sacrificale nei riti propiziatori per la ripresa e il benessere, cioè i grandi incontri nazionali e internazionali sulle questioni economiche. La crisi sta profondamente modificando le stesse caratteristiche del precario: sempre meno è il lavoratore in attesa della stabilizzazione, e sempre più un lavoratore alla giornata che passa dalla disoccupazione all´occupazione e viceversa, soprattutto, e che spesso è solo un disoccupato. È un lavoratore giovane il precario, anzi sta contribuendo a spostare in avanti la fascia d´età dei giovani: spesso supera ormai la soglia dei quarant´anni. Ed è quasi certo che, alla fine della sua eventuale attività lavorativa, non riuscirà a percepire alcuna pensione, o solo un assegno largamente insufficiente per vivere. Da disoccupati, precari, giovani, viene in mente l´acronimo “dispregio” a indicare l´indifferenza e il disprezzo nei loro confronti del mondo dell´economia e del lavoro, e, nei fatti, dell´intera società; un disprezzo del tutto ricambiato dai giovani precari e disoccupati, insieme al più profondo disincanto verso un …

"I precari cancellati" di Franco Buccino

Emblematica figura della lunga e difficile crisi che stiamo attraversando è il precario, una sorta di vittima sacrificale nei riti propiziatori per la ripresa e il benessere, cioè i grandi incontri nazionali e internazionali sulle questioni economiche. La crisi sta profondamente modificando le stesse caratteristiche del precario: sempre meno è il lavoratore in attesa della stabilizzazione, e sempre più un lavoratore alla giornata che passa dalla disoccupazione all´occupazione e viceversa, soprattutto, e che spesso è solo un disoccupato. È un lavoratore giovane il precario, anzi sta contribuendo a spostare in avanti la fascia d´età dei giovani: spesso supera ormai la soglia dei quarant´anni. Ed è quasi certo che, alla fine della sua eventuale attività lavorativa, non riuscirà a percepire alcuna pensione, o solo un assegno largamente insufficiente per vivere. Da disoccupati, precari, giovani, viene in mente l´acronimo “dispregio” a indicare l´indifferenza e il disprezzo nei loro confronti del mondo dell´economia e del lavoro, e, nei fatti, dell´intera società; un disprezzo del tutto ricambiato dai giovani precari e disoccupati, insieme al più profondo disincanto verso un …

“Magneti Marelli, «l’Unità» torna nella bacheca sindacale”, di Giulia Gentile

C’era stata una sollevazione popolare. E ora la ferita politica e sindacale è stata sanata: «l’Unità» è tornata nella bacheca della Magneti Marelli a Crevalcore. Il giorno dopo la sentenza del giudice sulle Rsu. Dai cancelli principali della Magneti Marelli rientrano a testa alta i delegati della Fiom-Cgil. E insieme a loro, le pagine de L’Unità. Nel “day after” della sentenza bolognese, con cui mercoledì un giudice ha imposto al gruppo Fiat di riconoscere i Responsabili sindacali d’azienda della Cgil nelle fabbriche del gruppo a Bologna e Crevalcore, nelle bacheche sindacali è comparso il primo volantino dei metalmeccanici Fiom. E insieme a questo, sono state affisse di nuovo nella vetrina pubblica anche le pagine del nostro quotidiano, con il titolo di prima “Ritorno in fabbrica” e la foto dello stabilimento di via del Timavo a Bologna. «Abbiamo avuto dalla direzione le chiavi per affiggere un nostro comunicato e le prime tre pagine de L’Unità racconta Francesco Di Napoli, ex rsu Fiom di Crevalcore, a una quarantina di Km da Bologna -. Per noi era importante, …

"Magneti Marelli, «l’Unità» torna nella bacheca sindacale", di Giulia Gentile

C’era stata una sollevazione popolare. E ora la ferita politica e sindacale è stata sanata: «l’Unità» è tornata nella bacheca della Magneti Marelli a Crevalcore. Il giorno dopo la sentenza del giudice sulle Rsu. Dai cancelli principali della Magneti Marelli rientrano a testa alta i delegati della Fiom-Cgil. E insieme a loro, le pagine de L’Unità. Nel “day after” della sentenza bolognese, con cui mercoledì un giudice ha imposto al gruppo Fiat di riconoscere i Responsabili sindacali d’azienda della Cgil nelle fabbriche del gruppo a Bologna e Crevalcore, nelle bacheche sindacali è comparso il primo volantino dei metalmeccanici Fiom. E insieme a questo, sono state affisse di nuovo nella vetrina pubblica anche le pagine del nostro quotidiano, con il titolo di prima “Ritorno in fabbrica” e la foto dello stabilimento di via del Timavo a Bologna. «Abbiamo avuto dalla direzione le chiavi per affiggere un nostro comunicato e le prime tre pagine de L’Unità racconta Francesco Di Napoli, ex rsu Fiom di Crevalcore, a una quarantina di Km da Bologna -. Per noi era importante, …

“Magneti Marelli, «l’Unità» torna nella bacheca sindacale”, di Giulia Gentile

C’era stata una sollevazione popolare. E ora la ferita politica e sindacale è stata sanata: «l’Unità» è tornata nella bacheca della Magneti Marelli a Crevalcore. Il giorno dopo la sentenza del giudice sulle Rsu. Dai cancelli principali della Magneti Marelli rientrano a testa alta i delegati della Fiom-Cgil. E insieme a loro, le pagine de L’Unità. Nel “day after” della sentenza bolognese, con cui mercoledì un giudice ha imposto al gruppo Fiat di riconoscere i Responsabili sindacali d’azienda della Cgil nelle fabbriche del gruppo a Bologna e Crevalcore, nelle bacheche sindacali è comparso il primo volantino dei metalmeccanici Fiom. E insieme a questo, sono state affisse di nuovo nella vetrina pubblica anche le pagine del nostro quotidiano, con il titolo di prima “Ritorno in fabbrica” e la foto dello stabilimento di via del Timavo a Bologna. «Abbiamo avuto dalla direzione le chiavi per affiggere un nostro comunicato e le prime tre pagine de L’Unità racconta Francesco Di Napoli, ex rsu Fiom di Crevalcore, a una quarantina di Km da Bologna -. Per noi era importante, …