Gli impegni assunti oggi al Senato dal ministro per l’Università e la Ricerca, Francesco Profumo, sull’imminente adozione di un disegno di legge volto a favorire i giovani ricercatori, sono positivi, e vigileremo circa il loro rispetto. Posto che sarebbe stato molto meglio affrontare in quella sede l’eventuale revisione delle modalità di attribuzione dei finanziamenti previsti a favore dei giovani ricercatori, è necessario che lo spirito della norma abrogata sia mantenuto intatto: i fondi, che – è bene precisarlo – continuano a essere destinati “a interventi in favore di ricercatori di età inferiore a 40 anni”, devono essere comunque assegnati attraverso meccanismi trasparenti e secondo il metodo della valutazione tra pari.
Non è pensabile che in Italia sia difficile trovare ricercatori “di livello eccellente” che abbiano meno di 40 anni, per costituire una commissione di valutazione: semmai il vero problema è che la loro preparazione non viene sufficientemente riconosciuta, visto che i meccanismi di accesso alla carriera, lenti e farraginosi, producono l’età media dei docenti universitari più alta del mondo.
Dunque al ministro Profumo chiediamo di adottare rapidamente un provvedimento che rispetti, sul punto specifico dell’assegnazione dei fondi per i giovani ricercatori, lo spirito della norma della Legge Finanziaria 2007 , e che affronti le numerose emergenze che riguardano l’università italiana, a partire dalla necessità di riaprire le porte ai giovani, riattivando i meccanismi di ingresso nella carriera, resi ancor più lenti e macchinosi dalla legge Gelmini e comunque bloccati ormai da 4 anni.
Al senatore Marino chiediamo di fornire, come suo solito, un positivo apporto alle proposte del PD, per contribuire all’elaborazione di un testo capace di cogliere realmente gli obiettivi cui oggi lo stesso ministro ha fatto riferimento, e al contempo di porre fine alle polemiche sul voto di ieri : i parlamentari democratici, in un momento delicatissimo, hanno scelto di favorire una rapida adozione del decreto semplificazioni, evitando di prestare il fianco alle forze politiche pronte a cogliere qualsiasi occasione per complicare la vita al governo Monti.
Così in una nota Marco Meloni, responsabile Università e Ricerca della Segreteria Nazionale PD