Giorno: 22 Marzo 2012

“Resta aperto il problema vero: creare più lavoro”, di Michele Dau

Resta aperto il problema vero: creare più lavoro. Se c’è la siccità la priorità politica non può essere quella di affidare ad un gruppo di professori di idraulica la razionalizzazione delle tubature, dei depositi idrici, delle valvole e dei rubinetti. Urge avere più acqua a disposizione. Fuor di metafora se manca il lavoro, se l’occupazione si riduce, concentrarsi solo sulle regole e i meccanismi è molto tecnico ma assai poco politico. Il governo tecnico si appresta alla fase conclusiva dopo un lungo confronto che, impostato in modo accademico, è atterrato su proposte regolatorie fuori da un progetto complessivo per il paese. Dopo l’impatto timido delle liberalizzazioni questa è un’altra risposta debole. Si può fotografare così la situazione che si è creata, rispetto alla quale occorre una lucida valutazione politica. La disoccupazione ha superato il 9 per cento. Quella dei giovani e delle donne è uno su tre e una su due. Il mercato del lavoro è stato indebolito e precarizzato. Lo stesso lavoro è stato posto in secondo piano. Le nostre piccole imprese, i nostri …

“Resta aperto il problema vero: creare più lavoro”, di Michele Dau

Resta aperto il problema vero: creare più lavoro. Se c’è la siccità la priorità politica non può essere quella di affidare ad un gruppo di professori di idraulica la razionalizzazione delle tubature, dei depositi idrici, delle valvole e dei rubinetti. Urge avere più acqua a disposizione. Fuor di metafora se manca il lavoro, se l’occupazione si riduce, concentrarsi solo sulle regole e i meccanismi è molto tecnico ma assai poco politico. Il governo tecnico si appresta alla fase conclusiva dopo un lungo confronto che, impostato in modo accademico, è atterrato su proposte regolatorie fuori da un progetto complessivo per il paese. Dopo l’impatto timido delle liberalizzazioni questa è un’altra risposta debole. Si può fotografare così la situazione che si è creata, rispetto alla quale occorre una lucida valutazione politica. La disoccupazione ha superato il 9 per cento. Quella dei giovani e delle donne è uno su tre e una su due. Il mercato del lavoro è stato indebolito e precarizzato. Lo stesso lavoro è stato posto in secondo piano. Le nostre piccole imprese, i nostri …

“La riforma del Gattopardo”, di Tito Boeri e Pietro Garibaldi

La riforma del lavoro che si va delineando ha due pregi e molti difetti. Il primo pregio è nel metodo. Sancisce, almeno sulla carta, la fine del diritto di veto delle parti sociali, che è cosa diversa dalla concertazione. Il lungo negoziato si concluderà senza firma delle parti sociali ma con un verbale in cui si annotano le differenti posizioni. E poi il governo procederà comunque. Staremo a vedere se il Parlamento permetterà all´esecutivo di intervenire senza il consenso delle parti sociali. embra, infatti, che si procederà non per decreto – come sin qui previsto nel caso di accordo – ma per legge delega e sappiamo quanto lungo, tortuoso e spesso inconcludente sia il processo di attuazione delle leggi delega. Ad ogni modo la novità è importante e positiva: le parti sociali non possono porre il veto su materie di portata così generale. Il secondo pregio è nell´ampiezza della riforma. I problemi da affrontare erano quattro 1) l´entrata nel mercato del lavoro 2) la cosiddetta “flessibilità in uscita” 3) il riordino degli ammortizzatori sociali e …

“La riforma del Gattopardo”, di Tito Boeri e Pietro Garibaldi

La riforma del lavoro che si va delineando ha due pregi e molti difetti. Il primo pregio è nel metodo. Sancisce, almeno sulla carta, la fine del diritto di veto delle parti sociali, che è cosa diversa dalla concertazione. Il lungo negoziato si concluderà senza firma delle parti sociali ma con un verbale in cui si annotano le differenti posizioni. E poi il governo procederà comunque. Staremo a vedere se il Parlamento permetterà all´esecutivo di intervenire senza il consenso delle parti sociali. embra, infatti, che si procederà non per decreto – come sin qui previsto nel caso di accordo – ma per legge delega e sappiamo quanto lungo, tortuoso e spesso inconcludente sia il processo di attuazione delle leggi delega. Ad ogni modo la novità è importante e positiva: le parti sociali non possono porre il veto su materie di portata così generale. Il secondo pregio è nell´ampiezza della riforma. I problemi da affrontare erano quattro 1) l´entrata nel mercato del lavoro 2) la cosiddetta “flessibilità in uscita” 3) il riordino degli ammortizzatori sociali e …

"La riforma del Gattopardo", di Tito Boeri e Pietro Garibaldi

La riforma del lavoro che si va delineando ha due pregi e molti difetti. Il primo pregio è nel metodo. Sancisce, almeno sulla carta, la fine del diritto di veto delle parti sociali, che è cosa diversa dalla concertazione. Il lungo negoziato si concluderà senza firma delle parti sociali ma con un verbale in cui si annotano le differenti posizioni. E poi il governo procederà comunque. Staremo a vedere se il Parlamento permetterà all´esecutivo di intervenire senza il consenso delle parti sociali. embra, infatti, che si procederà non per decreto – come sin qui previsto nel caso di accordo – ma per legge delega e sappiamo quanto lungo, tortuoso e spesso inconcludente sia il processo di attuazione delle leggi delega. Ad ogni modo la novità è importante e positiva: le parti sociali non possono porre il veto su materie di portata così generale. Il secondo pregio è nell´ampiezza della riforma. I problemi da affrontare erano quattro 1) l´entrata nel mercato del lavoro 2) la cosiddetta “flessibilità in uscita” 3) il riordino degli ammortizzatori sociali e …

"Ambrosoli "sgradito" al ricordo del padre" di Michele Brambilla

Al bon ton della politica mancava questo: invitare il figlio di una vittima della mafia a non partecipare alla commemorazione del padre. Lacuna colmata ieri mattina dalla Regione Lombardia, che ha rivolto un gentile «lei è meglio che non si faccia vedere» a Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, il commissario liquidatore della Banca Privata Italiana ucciso l’11 luglio 1979 su ordine di Michele Sindona. Chi ha avuto lo stomaco di arrivare a tanto? Ai vertici della Regione Lombardia tutti tacciono, almeno formalmente: informalmente, è partito un rimpallarsi di responsabilità fra presidenza del consiglio (il leghista Boni) e presidenza della giunta (Formigoni). Ma stiamo ai fatti. Ieri era la prima «Giornata regionale dell’impegno contro le mafie in ricordo delle vittime». Programma: proiezione al Pirellone, a trecento ragazzi delle scuole lombarde, del film «Un eroe borghese», dedicato appunto a Giorgio Ambrosoli. C’era l’ex giudice Giuliano Turone, c’era l’assessore regionale Giulio Boscagli che ha portato il saluto di Formigoni, c’era Francesca Ambrosoli figlia di Giorgio. Ma non c’era Umberto, il figlio. Come mai? Secondo l’associazione Saveria Antiochia Omicron, …

“Ambrosoli “sgradito” al ricordo del padre” di Michele Brambilla

Al bon ton della politica mancava questo: invitare il figlio di una vittima della mafia a non partecipare alla commemorazione del padre. Lacuna colmata ieri mattina dalla Regione Lombardia, che ha rivolto un gentile «lei è meglio che non si faccia vedere» a Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, il commissario liquidatore della Banca Privata Italiana ucciso l’11 luglio 1979 su ordine di Michele Sindona. Chi ha avuto lo stomaco di arrivare a tanto? Ai vertici della Regione Lombardia tutti tacciono, almeno formalmente: informalmente, è partito un rimpallarsi di responsabilità fra presidenza del consiglio (il leghista Boni) e presidenza della giunta (Formigoni). Ma stiamo ai fatti. Ieri era la prima «Giornata regionale dell’impegno contro le mafie in ricordo delle vittime». Programma: proiezione al Pirellone, a trecento ragazzi delle scuole lombarde, del film «Un eroe borghese», dedicato appunto a Giorgio Ambrosoli. C’era l’ex giudice Giuliano Turone, c’era l’assessore regionale Giulio Boscagli che ha portato il saluto di Formigoni, c’era Francesca Ambrosoli figlia di Giorgio. Ma non c’era Umberto, il figlio. Come mai? Secondo l’associazione Saveria Antiochia Omicron, …