Giorno: 22 Marzo 2012

“Le lauree non saranno più tutte uguali”, di Riccardo Luna

Stamattina la campanella suonerà un po’ prima. Alle otto in punto il ministro della Istruzione Francesco Profumo salirà al quarto piano della sede del MIUR, viale di Trastevere, e, in diretta televisiva con il Tg1, premerà il bottone per dare il via alla più importante, drammatica e rivoluzionaria consultazione popolare che si poteva immaginare. Quella sul valore legale del titolo di studio. Un istante dopo sul sito web del ministero compariranno 15 domande alle quali sono tutti chiamati a rispondere, perché tutti sono in qualche modo interessati al tema. Il punto è: quanto valgono davvero una laurea o un diploma? Sono tutte ugual i , a pres c i n d e r e dall’ateneo o dalla scuola dove si sono conseguite e dal tempo impiegato? Oppure quella presa in una istituzione migliore vale di più anche se il voto finale è più basso? E ancora: possono comportare avanzamenti di carriera automatici indipendentemente dalla qualità della didattica? Per sintetizzare in maniera brutale: vale più un bellissimo pezzo di carta o quel che uno sa davvero …

"Le lauree non saranno più tutte uguali", di Riccardo Luna

Stamattina la campanella suonerà un po’ prima. Alle otto in punto il ministro della Istruzione Francesco Profumo salirà al quarto piano della sede del MIUR, viale di Trastevere, e, in diretta televisiva con il Tg1, premerà il bottone per dare il via alla più importante, drammatica e rivoluzionaria consultazione popolare che si poteva immaginare. Quella sul valore legale del titolo di studio. Un istante dopo sul sito web del ministero compariranno 15 domande alle quali sono tutti chiamati a rispondere, perché tutti sono in qualche modo interessati al tema. Il punto è: quanto valgono davvero una laurea o un diploma? Sono tutte ugual i , a pres c i n d e r e dall’ateneo o dalla scuola dove si sono conseguite e dal tempo impiegato? Oppure quella presa in una istituzione migliore vale di più anche se il voto finale è più basso? E ancora: possono comportare avanzamenti di carriera automatici indipendentemente dalla qualità della didattica? Per sintetizzare in maniera brutale: vale più un bellissimo pezzo di carta o quel che uno sa davvero …

“Le lauree non saranno più tutte uguali”, di Riccardo Luna

Stamattina la campanella suonerà un po’ prima. Alle otto in punto il ministro della Istruzione Francesco Profumo salirà al quarto piano della sede del MIUR, viale di Trastevere, e, in diretta televisiva con il Tg1, premerà il bottone per dare il via alla più importante, drammatica e rivoluzionaria consultazione popolare che si poteva immaginare. Quella sul valore legale del titolo di studio. Un istante dopo sul sito web del ministero compariranno 15 domande alle quali sono tutti chiamati a rispondere, perché tutti sono in qualche modo interessati al tema. Il punto è: quanto valgono davvero una laurea o un diploma? Sono tutte ugual i , a pres c i n d e r e dall’ateneo o dalla scuola dove si sono conseguite e dal tempo impiegato? Oppure quella presa in una istituzione migliore vale di più anche se il voto finale è più basso? E ancora: possono comportare avanzamenti di carriera automatici indipendentemente dalla qualità della didattica? Per sintetizzare in maniera brutale: vale più un bellissimo pezzo di carta o quel che uno sa davvero …

"Decreto semplificazioni: ok Commissione Cultura Senato", di R.P. da La Tecnica della Scuola

I senatori confermano l’ossimoro dell’articolo 50: “organico funzionale ad inviarianza di spesa”. Nessuna proposta di modifica neppure agli altri articoli relativi alla scuola. In due sedute, svoltesi il 20 e il 21 marzo, la Commissione Cultura del Senato ha esaminato e licenziato favorevolmente il decreto semplificazioni. Il provvedimento è stato presentato in Commissione dai senatori Asciutti (Pdl), che si è soffermato soprattutto sugli aspetti riguardanti università e ricerca e Rusconi (Pd) che ha illustrato gli articoli relativi all’istruzione. Alla fine il parere emesso dalla Commissione è sostanzialmente positivo anche se in merito all’articolo 50, i senatori esprimono “rammarico per la mancata integrazione dell’organico dell’autonomia di diecimila ulteriori posti, nonchè per il carattere incerto dei fondi destinati alla definizione della consistenza numerica massima degli organici”. La Commissione chiede anche che si approfondisca un aspetto decisivo del provvedimento: come si potrà gestire l’aumento delle classi senza un corrispondente aumento di cattedre ? E infatti i senatori sottolineano che “deve comunque essere fatta salva l’eventuale variazione di organico derivante dalla consistenza della popolazione scolastica”. In merito agli stanziamenti …

“Decreto semplificazioni: ok Commissione Cultura Senato”, di R.P. da La Tecnica della Scuola

I senatori confermano l’ossimoro dell’articolo 50: “organico funzionale ad inviarianza di spesa”. Nessuna proposta di modifica neppure agli altri articoli relativi alla scuola. In due sedute, svoltesi il 20 e il 21 marzo, la Commissione Cultura del Senato ha esaminato e licenziato favorevolmente il decreto semplificazioni. Il provvedimento è stato presentato in Commissione dai senatori Asciutti (Pdl), che si è soffermato soprattutto sugli aspetti riguardanti università e ricerca e Rusconi (Pd) che ha illustrato gli articoli relativi all’istruzione. Alla fine il parere emesso dalla Commissione è sostanzialmente positivo anche se in merito all’articolo 50, i senatori esprimono “rammarico per la mancata integrazione dell’organico dell’autonomia di diecimila ulteriori posti, nonchè per il carattere incerto dei fondi destinati alla definizione della consistenza numerica massima degli organici”. La Commissione chiede anche che si approfondisca un aspetto decisivo del provvedimento: come si potrà gestire l’aumento delle classi senza un corrispondente aumento di cattedre ? E infatti i senatori sottolineano che “deve comunque essere fatta salva l’eventuale variazione di organico derivante dalla consistenza della popolazione scolastica”. In merito agli stanziamenti …

“Decreto semplificazioni: ok Commissione Cultura Senato”, di R.P. da La Tecnica della Scuola

I senatori confermano l’ossimoro dell’articolo 50: “organico funzionale ad inviarianza di spesa”. Nessuna proposta di modifica neppure agli altri articoli relativi alla scuola. In due sedute, svoltesi il 20 e il 21 marzo, la Commissione Cultura del Senato ha esaminato e licenziato favorevolmente il decreto semplificazioni. Il provvedimento è stato presentato in Commissione dai senatori Asciutti (Pdl), che si è soffermato soprattutto sugli aspetti riguardanti università e ricerca e Rusconi (Pd) che ha illustrato gli articoli relativi all’istruzione. Alla fine il parere emesso dalla Commissione è sostanzialmente positivo anche se in merito all’articolo 50, i senatori esprimono “rammarico per la mancata integrazione dell’organico dell’autonomia di diecimila ulteriori posti, nonchè per il carattere incerto dei fondi destinati alla definizione della consistenza numerica massima degli organici”. La Commissione chiede anche che si approfondisca un aspetto decisivo del provvedimento: come si potrà gestire l’aumento delle classi senza un corrispondente aumento di cattedre ? E infatti i senatori sottolineano che “deve comunque essere fatta salva l’eventuale variazione di organico derivante dalla consistenza della popolazione scolastica”. In merito agli stanziamenti …

“Resta aperto il problema vero: creare più lavoro”, di Michele Dau

Resta aperto il problema vero: creare più lavoro. Se c’è la siccità la priorità politica non può essere quella di affidare ad un gruppo di professori di idraulica la razionalizzazione delle tubature, dei depositi idrici, delle valvole e dei rubinetti. Urge avere più acqua a disposizione. Fuor di metafora se manca il lavoro, se l’occupazione si riduce, concentrarsi solo sulle regole e i meccanismi è molto tecnico ma assai poco politico. Il governo tecnico si appresta alla fase conclusiva dopo un lungo confronto che, impostato in modo accademico, è atterrato su proposte regolatorie fuori da un progetto complessivo per il paese. Dopo l’impatto timido delle liberalizzazioni questa è un’altra risposta debole. Si può fotografare così la situazione che si è creata, rispetto alla quale occorre una lucida valutazione politica. La disoccupazione ha superato il 9 per cento. Quella dei giovani e delle donne è uno su tre e una su due. Il mercato del lavoro è stato indebolito e precarizzato. Lo stesso lavoro è stato posto in secondo piano. Le nostre piccole imprese, i nostri …