“Così esordisce il partito dei tecnici”, di Francesco Cundari
Le opinioni sono tutte legittime, ma i fatti, a questo punto, sono chiari. Il primo fatto è che è il governo Monti ad aver scelto di rompere con la Cgil, e non viceversa. Il secondo è che non lo ha fatto per ragioni di merito, ma per ragioni politiche. Sul primo fatto, semmai qualcuno avesse ancora dei dubbi, basta andarsi a rivedere i commenti degli ultimi sette giorni, quando su tutti i giornali e in tutte le trasmissioni televisive si è descritto fino al dettaglio l’accordo imminente sul cosiddetto modello tedesco. Le rassegne stampa e gli archivi televisivi sono pieni delle espressioni di delusione e delle facce compunte di chi sperava nella rottura. Fino alla sera di martedì, infatti, tutti davano per scontato che la proposta del governo sarebbe stata quella emersa dal vertice della settimana scorsa, su cui si erano già espressi favorevolmente anche i vertici del Pd. Viene quindi da chiedersi per quale ragione, dunque, martedì il governo abbia deciso improvvisamente di alzare la posta, abbandonando il modello tedesco e virando verso la …