Giorno: 20 Marzo 2012

"Tagli, saltano altri 2 mila prof", di Alessandra Ricciardi

Con la riduzione a 27 ore delle lezioni in quarta elementare Per ora la questione è stata posta a livello tecnico. Ma è certo che, continuando così, assumerà ben presto una connotazione politica. Al suo primo decreto sulla determinazione degli organici, il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, si appresta a presentare il conto, fatto in base alle ricette decise con la manovra Tremonti e poi messe in pratica con la riforma Gelmini. Un conto salato, o amaro, che dir si voglia, quello contenuto nella bozza di decreto a cui stanno lavorando a viale Trastevere: il prossimo anno gli organici di diritto degli insegnanti, quelli sui quali si possono disporre le assunzioni a tempo indeterminato, caleranno di 2 mila unità, andando sotto la soglia minima dei 600 mila posti. In controtendenza rispetto all’andamento del numero degli alunni. Le stime dello stesso ministero, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, parlano di un aumento nazionale della popolazione studentesca dello 0,13% , che si traduce in un +0,3% alla primaria, un po’ di più alle medie e in un calo dello …

"Fisco, saltano le tre aliquote", di Rosaria Talarico

Il governo Monti dice addio alla riforma fiscale immaginata da Berlusconi e Tremonti, a cominciare dalla riduzione del numero delle aliquote fiscali. Nei 17 articoli della bozza di riforma che oggi approderà in preconsiglio in vista del varo atteso venerdì al Cdm, si parla di un piano definito all’inglese «growth-friendly», che altro non è se non «l’orientamento alla crescita» invocato da tutte le parti sociali e dagli economisti. Fondo per gli sgravi Come prima cosa la nuova delega dice addio al progetto di ridurre a tre le aliquote Irpef (al 20%, 30% e 40%) e alla soppressione dell’Irap. Si preferirà invece «concentrare le risorse che si renderanno disponibili in apposito fondo destinato a finanziare i futuri sgravi fiscali» si legge nella relazione illustrativa del provvedimento. L’articolo 5 sancisce infatti la confluenza nel fondo del gettito che arriverà dalla lotta all’evasione, cui dovrebbero aggiungersi anche le risorse dalla «riduzione dell’erosione», ovvero degli sconti fiscali. Per quanto riguarda la soppressione dell’Irap «aprirebbe un problema molto serio di reperimento delle entrate alternative» nell’ordine di 35 miliardi. Quindi niente …

“Fisco, saltano le tre aliquote”, di Rosaria Talarico

Il governo Monti dice addio alla riforma fiscale immaginata da Berlusconi e Tremonti, a cominciare dalla riduzione del numero delle aliquote fiscali. Nei 17 articoli della bozza di riforma che oggi approderà in preconsiglio in vista del varo atteso venerdì al Cdm, si parla di un piano definito all’inglese «growth-friendly», che altro non è se non «l’orientamento alla crescita» invocato da tutte le parti sociali e dagli economisti. Fondo per gli sgravi Come prima cosa la nuova delega dice addio al progetto di ridurre a tre le aliquote Irpef (al 20%, 30% e 40%) e alla soppressione dell’Irap. Si preferirà invece «concentrare le risorse che si renderanno disponibili in apposito fondo destinato a finanziare i futuri sgravi fiscali» si legge nella relazione illustrativa del provvedimento. L’articolo 5 sancisce infatti la confluenza nel fondo del gettito che arriverà dalla lotta all’evasione, cui dovrebbero aggiungersi anche le risorse dalla «riduzione dell’erosione», ovvero degli sconti fiscali. Per quanto riguarda la soppressione dell’Irap «aprirebbe un problema molto serio di reperimento delle entrate alternative» nell’ordine di 35 miliardi. Quindi niente …

“Fisco, saltano le tre aliquote”, di Rosaria Talarico

Il governo Monti dice addio alla riforma fiscale immaginata da Berlusconi e Tremonti, a cominciare dalla riduzione del numero delle aliquote fiscali. Nei 17 articoli della bozza di riforma che oggi approderà in preconsiglio in vista del varo atteso venerdì al Cdm, si parla di un piano definito all’inglese «growth-friendly», che altro non è se non «l’orientamento alla crescita» invocato da tutte le parti sociali e dagli economisti. Fondo per gli sgravi Come prima cosa la nuova delega dice addio al progetto di ridurre a tre le aliquote Irpef (al 20%, 30% e 40%) e alla soppressione dell’Irap. Si preferirà invece «concentrare le risorse che si renderanno disponibili in apposito fondo destinato a finanziare i futuri sgravi fiscali» si legge nella relazione illustrativa del provvedimento. L’articolo 5 sancisce infatti la confluenza nel fondo del gettito che arriverà dalla lotta all’evasione, cui dovrebbero aggiungersi anche le risorse dalla «riduzione dell’erosione», ovvero degli sconti fiscali. Per quanto riguarda la soppressione dell’Irap «aprirebbe un problema molto serio di reperimento delle entrate alternative» nell’ordine di 35 miliardi. Quindi niente …

“La politica e il lessico dell’accordo”, di Nadia Urbinati

È un luogo comune che gli italiani siano esperti di retorica, un bene e un cruccio a seconda di come si voglia vedere la politica, se una questione di vittoria o anche una questione di vittoria giusta. Vincere persuadendo è certamente meglio che vincere eliminando l´avversario; ciò non toglie che si debba essere critici attenti dell´arte di far uso della persuasione per far fare agli altri ciò che altrimenti non farebbero. Anche la retorica, del resto, è capace di servire ragioni di giustizia quando riesce a fare mettere chi scrive le leggi nei panni di chi le leggi le deve obbedire. Diceva Adam Schmitt che non è necessario vedere soffrire per sapere che cosa si provi soffrendo, proprio perché noi tutti sappiamo essere partecipi immaginativamente di quello che succede ai nostri simili. Non dovrebbe essere necessario essere un lavoratore dipendente per fare una legge sul mercato del lavoro che sia equa, anche per i lavoratori dipendenti. Il linguaggio della politica è efficace quando riesce a far sentire tutti partecipi, anche se ideologicamente (o per appartenenza …

“La politica e il lessico dell’accordo”, di Nadia Urbinati

È un luogo comune che gli italiani siano esperti di retorica, un bene e un cruccio a seconda di come si voglia vedere la politica, se una questione di vittoria o anche una questione di vittoria giusta. Vincere persuadendo è certamente meglio che vincere eliminando l´avversario; ciò non toglie che si debba essere critici attenti dell´arte di far uso della persuasione per far fare agli altri ciò che altrimenti non farebbero. Anche la retorica, del resto, è capace di servire ragioni di giustizia quando riesce a fare mettere chi scrive le leggi nei panni di chi le leggi le deve obbedire. Diceva Adam Schmitt che non è necessario vedere soffrire per sapere che cosa si provi soffrendo, proprio perché noi tutti sappiamo essere partecipi immaginativamente di quello che succede ai nostri simili. Non dovrebbe essere necessario essere un lavoratore dipendente per fare una legge sul mercato del lavoro che sia equa, anche per i lavoratori dipendenti. Il linguaggio della politica è efficace quando riesce a far sentire tutti partecipi, anche se ideologicamente (o per appartenenza …

"La politica e il lessico dell'accordo", di Nadia Urbinati

È un luogo comune che gli italiani siano esperti di retorica, un bene e un cruccio a seconda di come si voglia vedere la politica, se una questione di vittoria o anche una questione di vittoria giusta. Vincere persuadendo è certamente meglio che vincere eliminando l´avversario; ciò non toglie che si debba essere critici attenti dell´arte di far uso della persuasione per far fare agli altri ciò che altrimenti non farebbero. Anche la retorica, del resto, è capace di servire ragioni di giustizia quando riesce a fare mettere chi scrive le leggi nei panni di chi le leggi le deve obbedire. Diceva Adam Schmitt che non è necessario vedere soffrire per sapere che cosa si provi soffrendo, proprio perché noi tutti sappiamo essere partecipi immaginativamente di quello che succede ai nostri simili. Non dovrebbe essere necessario essere un lavoratore dipendente per fare una legge sul mercato del lavoro che sia equa, anche per i lavoratori dipendenti. Il linguaggio della politica è efficace quando riesce a far sentire tutti partecipi, anche se ideologicamente (o per appartenenza …